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Indennità accompagnamento chemioterapia: cosa fare?

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(@mariano-acquaviva)
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L’attribuzione dell’indennità di accompagnamento ai malati oncologici durante il periodo delle cure chemioterapiche o radioterapiche è automatica?

Lo Stato tutela le persone che, a causa delle proprie patologie, non sono in grado di lavorare oppure di compiere le attività tipiche di ogni giorno, come ad esempio mangiare o vestirsi. Per assolvere a tale compito la legge prevede diversi strumenti, come ad esempio il riconoscimento dei benefici della legge 104, l’attribuzione di un certo grado d’invalidità civile oppure l’assegnazione dell’indennità di accompagnamento. Con il presente articolo cercheremo di capire come ottenere questo trattamento economico nel caso di malato oncologico sottoposto a chemioterapia. Approfondiamo la questione.

Cos’è l’indennità di accompagnamento?

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica erogata mensilmente a favore dei soggetti, mutilati o invalidi totali (cioè, al 100%), per i quali è stata accertata:

  • l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore, oppure
  • l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.

L’accompagnamento quindi è pensato come una misura economica di supporto ulteriore per chi necessita di assistenza continua.

L’indennità non fa reddito e non è pignorabile: si tratta, infatti, di una misura assistenziale ritenuta intoccabile dalla legge.

Inoltre, la predetta indennità prescinde da ogni requisito economico, cioè dal reddito posseduto dall’inabile, ed è indipendente dall’età.

Il pagamento viene sospeso in caso di ricovero a totale carico dello Stato per un periodo superiore a 29 giorni.

Per il 2023, l’importo dell’indennità di accompagnamento è pari a 527,16 euro per dodici mensilità.

Come si chiede l’accompagnamento?

La domanda per chiedere l’indennità di accompagnamento va proposta all’Inps. Il procedimento è il seguente:

  • il medico di base deve preparare un certificato medico introduttivo in cui sono indicate le patologie da cui è affetto il paziente. Il certificato viene trasmesso telematicamente all’Inps direttamente dal medico;
  • entro 90 giorni l’interessato deve presentare domanda all’Inps per il riconoscimento dell’accompagnamento. L’istanza va presentata online, accedendo alla propria pagina personale Inps tramite Spid oppure facendosi assistere da un patronato;
  • successivamente, l’Inps convoca l’interessato per sottoporsi a visita presso la propria sede. Se il richiedente è impossibilitato a raggiungere l’Inps e ciò è attestato dal certificato di intrasportabilità del medico curante, sarà il medico a recarsi presso il domicilio del paziente;
  • all’esito, l’Inps comunica il risultato della visita notificando, tramite raccomandata a/r o pec, il verbale reso dalla commissione medica.

Chi fa chemioterapia ha diritto all’accompagnamento?

Chi soffre di una patologia oncologica non ha automaticamente diritto all’indennità di accompagnamento. Lo stesso dicasi nell’ipotesi in cui il malato sia sottoposto a chemioterapia o radioterapia.

Perché si possa beneficiare dell’indennità, infatti, occorre sempre che sussistano i presupposti di cui abbiamo già parlato, e cioè che il malato sia invalido totale e, alternativamente, incapace di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure di compiere gli atti quotidiani della vita.

Secondo la Corte di Cassazione [1], tuttavia, al malato sottoposto a chemioterapia e in condizioni di difficoltà spetta l’accompagnamento per il periodo delle cure, poiché nessuna norma vieta il riconoscimento del diritto all’indennità anche per periodi molto brevi, addirittura inferiori al mese.

In buona sostanza, quindi, l’accompagnamento durante la chemioterapia può essere richiesto anche solo per brevi periodi, purché sussistano i presupposti previsti dalla legge.

Detto ancora in altri termini, l’indennità di accompagnamento può essere riconosciuta per i periodi di chemioterapia o radioterapia

Ciò però non avviene automaticamente per il solo fatto di fare cicli di chemio, né dipende dalla tipologia di chemioterapia, bensì dagli effetti della stessa che, se anche per brevi periodi, rendono il soggetto incapace di deambulare e/o di provvedere a sé al punto da richiedere assistenza a familiari o a terzi.

Chemioterapia: come chiedere l’accompagnamento?

La richiesta dell’indennità di accompagnamento per i malati oncologici sottoposti a chemioterapia segue la procedura ordinaria prevista per qualsiasi altra patologia.

Occorre pertanto fare domanda all’Inps, trasmettendo alla sede provinciale competente il certificato medico introduttivo, esattamente come visto in precedenza.

Poiché i tempi per la convocazione a visita presso la commissione medica possono essere lunghi, potrebbe verificarsi che, nelle more, il ciclo chemioterapico sia terminato e il paziente non versi più in condizioni tali da meritare l’accompagnamento.

In ipotesi del genere, la commissione medica può comunque riconoscere l’indennità con effettivo retroattivo, limitatamente al periodo di tempo durante il quale il richiedente si è sottoposto al ciclo di cure, valutando le sue condizioni con riferimento al periodo in cui ha fatto pervenire l’istanza.

Nel caso di esito negativo della visita, si legga l’articolo dal titolo Cosa fare se l’Inps nega l’accompagnamento.

 
Pubblicato : 10 Dicembre 2023 18:15