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Incidente stradale: quando si ottiene il risarcimento integrale?

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(@raffaella-mari)
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Che succede se il valore dell’auto è inferiore alla spesa necessaria alla riparazione? Risarcimento in forma specifica e per equivalente: qual è la differenza?

In caso di incidente stradale, spesso sorge il dubbio su come viene calcolato il risarcimento quando i danni al veicolo superano il suo valore di mercato.  Spesso le assicurazioni tendono a risarcire solo la minore somma per evitare che il danneggiato tragga un utile dal sinistro. Ma cosa prevede la legge? Esiste il diritto a ottenere tutta la somma necessaria a rimettere a nuovo il veicolo incidentato? In caso di incidente, quando si ottiene il risarcimento integrale? Analizzando la giurisprudenza relativa, esploreremo le regole per il risarcimento in caso di infortunistica stradale.

Differenza tra risarcimento in forma specifica e risarcimento in forma generica

Quando si verifica un incidente stradale si pone spesso il problema se il risarcimento debba avvenire con in forma specifica oppure per equivalente. Cerchiamo di comprendere il significato di tali termini

Cos’è il risarcimento in forma specifica?

Il risarcimento in forma specifica implica che il responsabile dell’incidente paghi tutte le spese necessarie per riparare il veicolo danneggiato. In pratica, significa riportare l’auto allo stato in cui si trovava prima dell’incidente. È questa la regola generale imposta dall’articolo 2058 del codice civile.

Cos’è il risarcimento per equivalente?

Al contrario, il risarcimento per equivalente si riferisce al pagamento della differenza tra il valore dell’auto prima e dopo l’incidente. In altre parole, l’assicurazione si limita a pagare al massimo il valore di mercato che aveva il veicolo prima dell’incidente, a prescindere dal fatto che, per ripararla, sia necessaria una somma superiore al valore stesso del mezzo. Questo per evitare che il danneggiato possa avvantaggiarsi dal danno subito: egli infatti, piuttosto che riportare a nuovo il veicolo, potrebbe decidere di acquistare, con quei soldi, uno nuovo di valore superiore a quello precedente.

In caso di incidente qual è il risarcimento?

La scelta tra risarcimento in forma specifica e in forma generica dipende dall’entità del danno. Secondo la giurisprudenza il risarcimento in forma specifica vale quando i danni non sono particolarmente elevati. Al contrario il risarcimento per equivalente diventa necessario se la riparazione è troppo costosa rispetto al valore del veicolo o se comporta un arricchimento per Tizio.

Il giudice, in questi casi, deve valutare se le riparazioni aumentano il valore del veicolorispetto a prima dell’incidente, o se il costo delle riparazioni è eccessivamente superiore al valore di mercato dell’auto. Deve anche considerare le motivazioni personali del danneggiato per preferire la riparazione alla sostituzione del veicolo, come l’attaccamento emotivo o la comodità.

L’obiettivo di queste valutazioni è assicurare che Tizio riceva un risarcimento adeguato senza che ciò si traduca in un indebito arricchimento a suo favore.

Come viene determinato il risarcimento in caso di incidente?

Secondo la giurisprudenza (Cass. n. 24718/2013; Trib. Taranto, sent. n. 903/2022), la domanda di risarcimento deve essere interpretata come una richiesta di riparazione specifica. Tuttavia, se il costo della riparazione supera significativamente il valore di mercato del veicolo, il giudice, secondo l’articolo 2058 c.c., comma 2, può optare per il risarcimento per equivalente, ossia la differenza di valore del bene prima e dopo il danno.

Quando è possibile il risarcimento integrale?

Il danneggiato può preferire la riparazione del veicolo anziché il risarcimento per equivalente, purché ciò non comporti un indebito arricchimento. Si devono considerare anche gli oneri di rottamazione e gli interessi personali del danneggiato (Tribunale di Spoleto, sentenza n. 620/2023).

La riparazione del veicolo può essere riconosciuta anche se il costo supera il valore commerciale, a patto che non ne derivi un ingiustificato profitto per il danneggiato. Questo principio si basa sull’articolo 2058 del Codice Civile, che prevede la reintegrazione in forma specifica qualora sia possibile, e la compensazione per equivalente in caso contrario.

 
Pubblicato : 1 Dicembre 2023 17:30