Commette omissione di soccorso anche chi non è coinvolto nell’incidente? Cosa rischia chi causa un sinistro e non si ferma per prestare assistenza?

La legge impone a chi è causa di un sinistro stradale di fermarsi e di prestare assistenza a coloro che hanno subito una lesione personale. Il mancato rispetto di tale obbligo costituisce reato. È in questo contesto che si inserisce la seguente domanda: nel caso di incidente stradale, chi è di passaggio deve fermarsi?

Il problema si pone per via della norma, presente nel Codice penale, secondo cui tutti sono tenuti a prestare aiuto in presenza di una persona che si trova in un evidente pericolo di vita, pena il reato di omissione di soccorso. Approfondiamo la questione.

Sinistro stradale: chi deve fermarsi?

Secondo il Codice della strada [1], chi è causa di un incidente ha l’obbligo di fermarsi e di prestare l’assistenza occorrente a coloro che, eventualmente, abbiano subito danno alla persona.

L’obbligo grava non solo sul conducente ma su qualsiasi “utente della strada”, dovendosi per tale intendere anche il pedone che, con il suo comportamento imprudente, ha causato un incidente.

Si pensi alla persona che, attraversando la strada in curva, abbia costretto l’auto che stava transitando a inchiodare bruscamente, causando così un tamponamento a catena. Ebbene, in un episodio del genere il pedone avrebbe l’obbligo di fermarsi e di prestare soccorso.

Peraltro, la legge impone di fermarsi anche per garantire l’accertamento delle eventuali responsabilità. Secondo la Cassazione, la sosta è opportuna per tutto il tempo necessario all’espletamento delle prime attività di indagine [2].

Cosa rischia chi non si ferma dopo aver causato un incidente?

L’utente della strada che non si ferma nonostante sia stato causa di un sinistro rischia:

• la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 302 a 1.208 euro, se dall’incidente sono derivate solo danni a cose (cioè, ai veicoli coinvolti);
• la reclusione da sei mesi a tre anni, se dall’incidente sono derivate danni a persone. La reclusione va da un anno a tre anni se l’utente della strada, pur essendosi fermato, non ha prestato soccorso, ad esempio perché non ha chiamato l’ambulanza ma si è messo a filmare l’accaduto.

Sinistro stradale: chi è di passaggio deve fermarsi?

Come visto, il Codice della strada obbliga a prestare soccorso solamente il soggetto che è stato causa del sinistro. Da tanto deriva che colui che si trova solamente ad assistere senza aver concorso in alcun modo alla causazione dell’incidente non avrebbe alcun tipo di obbligo. È proprio così?

In realtà, il Codice penale punisce a titolo di omissione di soccorso chiunque, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, non presta l’assistenza occorrente né avvisa la competente autorità. La pena è la reclusione fino a un anno o la multa fino a 2.500 euro ed è raddoppiata in caso di morte della vittima [3].

Possiamo quindi affermare che anche chi è di passaggio deve fermarsi, se dall’incidente stradale sembrano essere derivate gravi conseguenze a danno dei soggetti coinvolti.

Per fare un esempio, scatta l’omissione di soccorso se il passante, pur avendo assistito a uno schianto tra due automobili, non fa nulla per aiutare le persone rimaste coinvolte che, a prima vista, sembrano aver riportato gravissime conseguenze.

Per andare esente da responsabilità penale è sufficiente chiamare l’ambulanza: la legge, infatti, non impone di intervenire in prima persona ma solamente di attivarsi per allertare le autorità.

Ugualmente, non c’è reato se sul posto si trova qualcun altro che si è già adoperato per prestare soccorso: la norma, infatti, intende tutelare l’incolumità delle vittime, con la conseguenza che non impone a tutti coloro che hanno assistito di adoperarsi per fornire aiuto, essendo sufficiente che anche una sola persona si sia attivata in tal senso.