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Il mantenimento dei figli è conteggiato ai fini dell’eredità?

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(@mariano-acquaviva)
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Il figlio che beneficia di un mantenimento maggiore durante la vita dei genitori ha diritto a una quota ereditaria minore rispetto agli altri?

Quando si parla di eredità, tutti i figli sono uguali. Da questo punto di vista, la legge non fa alcuna differenza: dal più grande al più piccolo, tutti hanno gli stessi diritti, anche se nati al di fuori del matrimonio e perfino se adottati. Ciò tuttavia non significa che, durante la loro vita, non possano ricevere dai propri genitori in misura diversa. È in questo preciso contesto che si pone il seguente interrogativo: il mantenimento dei figli è conteggiato ai fini dell’eredità?

Mettiamo il caso che ci siano due figli: uno di loro trova subito lavoro mentre l’altro resta a carico dei genitori fino all’età adulta. In un’ipotesi del genere, il figlio che è stato mantenuto più a lungo dalla famiglia ha diritto a una quota di eredità minore? In altre parole, ciò che è stato dato al figlio a titolo di mantenimento viene sottratto dalla sua quota di legittima? Vediamo cosa dice la legge.

Cos’è il mantenimento dei figli?

Il mantenimento dei figli è un obbligo giuridico che sussiste per il solo fatto di averli generati, a prescindere dalla tipologia di rapporto intercorrente tra i genitori (sposati, conviventi, ecc.).

Il mantenimento dei figli può avvenire:

  • in modo diretto, cioè acquistando loro tutto ciò di cui hanno bisogno (cibo, vestiario, medicine, ecc.);
  • in maniera indiretta, versando una somma di danaro. È ciò che generalmente avviene quando i genitori si separano.

Fino a che età si mantengono i figli?

Com’è noto, i figli vanno mantenuti fino a quando non diventano economicamente indipendenti, a prescindere dal fatto che siano maggiorenni.

La giurisprudenza, in alcune sentenze, ha cercato di porre un limite invalicabile al diritto di mantenimento (individuato solitamente nell’età di 35 anni), ma sostanzialmente l’orientamento maggioritario preferisce un’analisi caso per caso, che tenga conto dell’impegno profuso dal figlio nella ricerca dell’impiego.

Di conseguenza, potrebbe presto perdere il mantenimento il figlio che non studia né cerca un lavoro, al contrario di colui che si è impegnato negli studi e, nonostante gli sforzi, non riesca a portare a casa uno stipendio dignitoso.

Il mantenimento rientra nella quota di legittima?

Per “quota di legittima” si intende la porzione di eredità che deve essere necessariamente devoluta a determinati familiari, anche in presenza di una diversa volontà del “de cuius”.

È in questo preciso contesto che si pone la domanda che fornisce il titolo all’intero articolo: il mantenimento dei figli è conteggiato ai fini dell’eredità?

In altre parole, ciò che è stato ricevuto dalla prole a titolo di mantenimento va inserito all’interno dell’asse ereditario al fine di giungere all’esatto calcolo della quota finale?

Carlo ha due figli: Tommaso e Matteo. Tommaso non ha mai lavorato e, pertanto, ha sempre vissuto col padre, il quale ha provveduto a mantenerlo con la propria pensione. Alla morte di Carlo, Matteo ha diritto a una quota maggiore di eredità, visto che Tommaso ha già ricevuto tanto mentre il papà era in vita?

Secondo la legge [1], le spese di mantenimento non devono essere ricondotte nella massa ereditaria per poi essere divise tra gli eredi.

In altre parole, il mantenimento non si comporta come la donazione, che invece è sempre conteggiata all’interno dell’eredità e, pertanto, sottratta dalla quota di legittima spettante al donatario.

Marco riceve dal padre una donazione di 100mila euro. Alla morte del genitore, questa somma deve essere idealmente ricondotta nell’asse ereditario perché si possa calcolare il reale valore del patrimonio lasciato agli eredi, affinché possa essere diviso equamente.

La natura obbligatoria del mantenimento lo distingue pertanto dalla donazione, che è invece un atto di liberalità totalmente disinteressato e, per questa sua natura, è invece conteggiabile nella divisione della successione ereditaria.

Il mantenimento è conteggiato ai fini dell’eredità?

Alla luce di quanto detto sinora possiamo affermare che il mantenimento dei figli non è conteggiato ai fini dell’eredità.

Ciò significa che, alla fine dei conti, potrà esserci un figlio che ha ricevuto più degli altri.

Tutto questo è consentito dalla legge; ciò significa che non è possibile impugnare il mantenimento di cui uno dei figli ha beneficiato, come invece potrebbe essere fatto con una donazione.

Quei soldi sono quindi irrecuperabili e non potranno essere conteggiati ai fini del calcolo delle quote di eredità.

 
Pubblicato : 17 Novembre 2023 13:00