Il governo vuol tagliare i bonus fiscali per alcuni contribuenti
Sforbiciata in arrivo sugli sconti fiscali: per i redditi più alti sarà impossibile detrarre le spese dal reddito.
I bonus fiscali riservati a specifiche categorie di spese potrebbero subire un drastico ridimensionamento, soprattutto per i redditi più elevati. Il ministero dell’Economia è in fase di riflessione su come ridurre il peso degli sconti fiscali per risparmiare almeno un miliardo di euro, somma necessaria per finanziare – peraltro solo parzialmente – la misura più importante della prossima legge di bilancio: la fusione dei primi due scaglioni di reddito sotto l’aliquota minima del 23%.
Tra le detrazioni a rischio ci sono quelle relative alle spese per assicurazioni, sport, scuola, università e anche canoni di affitto per studenti fuorisede. Inoltre, potrebbero essere interessate anche le erogazioni liberali, tra cui le donazioni ai partiti. Il nuovo Rapporto sulle “spese fiscali” del ministero dell’Economia mostra che gli sconti fiscali di quest’anno ammontano a 82 miliardi di euro, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente.
La discussione sul taglio delle detrazioni non è una novità. Tuttavia, quest’anno la questione è diventata più urgente, dato che il governo sta cercando fondi per la legge di bilancio in un contesto di risorse limitate, nonostante la richiesta al Parlamento di 15,7 miliardi di extradeficit per il 2023.
L’opzione più probabile al momento prevede di ridurre gli sconti fiscali già a partire da un reddito lordo annuo di 100.000 euro, in continuità con quanto fatto con la legge di bilancio 2020. Tuttavia, ci sono altre proposte in fase di esame. Una di queste prende di mira i “micro-sconti“, benefici fiscali riservati a piccoli gruppi di contribuenti. Un’altra proposta potrebbe stabilire un tetto massimo agli sconti utilizzabili, offrendo al contribuente una certa flessibilità su come beneficiarne.
Il dipartimento delle Finanze sta valutando queste opzioni e altre, ma qualsiasi decisione avrà sicuramente implicazioni politiche, soprattutto se coinvolgerà sconti sensibili come le spese funebri.
La lotta all’evasione fiscale è un altro tema centrale per il ministero. Il crollo economico del 2020 ha inevitabilmente portato a una riduzione dell’evasione stimata, ma la propensione all’evasione è in aumento. Il bilancio del 2022 mostra che la lotta all’evasione ha fruttato 20,2 miliardi di euro.
L’attenzione ora è rivolta alla decisione finale del governo, ma ciò che è certo è che il panorama fiscale italiano potrebbe vedere significativi cambiamenti nei prossimi mesi.
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