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Il dipendente deve sapere chi è l’investigatore privato dell’azienda?

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(@angelo-greco)
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Diritto di accesso prima del licenziamento: si può conoscere il nome dell’investigatore privato incaricato dal datore di lavoro?

Più volte la Cassazione ha detto che il datore di lavoro può incaricare un detective privato affinché controlli l’attività del dipendente al di fuori dell’orario lavorativo al fine di accertare eventuali comportamenti contrari ai doveri di fedeltà verso l’azienda. Nel momento però in cui il lavoratore viene raggiunto da un provvedimento disciplinare, ha diritto a conoscere il nome di chi lo ha pedinato? In altri termini, il dipendente deve sapere chi è l’investigatore privato dell’azienda?

La questione è finita sul banco della Cassazione. Cerchiamo di fornire alcuni chiarimenti interessanti e sempre attuali sul tema.

Quando il datore può far pedinare il dipendente?

Come anticipato, il detective privato può mettersi alle calcagna del lavoratore solo dopo che questi ha finito il proprio turno e ha valicato i cancelli dell’azienda. Ciò perché i controlli all’interno del luogo di lavoro possono essere eseguiti solo da personale interno, incaricato appositamente dal datore tra gli stessi dipendenti.

Chiarito ciò, il controllo del lavoratore può – anzi è opportuno che avvenga – in segreto; diversamente ne sarebbe compromessa la funzione di cogliere il lavoratore in flagrante, qualora questi commetta azioni contrarie al vincolo fiduciario che lo lega al datore.

Tanto per fare qualche esempio, si pensi al dipendente che finga di essere malato e, assente sul lavoro, svolga nel frattempo altre attività; o a colui che esegua prestazioni in concorrenza con il proprio datore o, ancora, che riveli segreti industriali.

Che valore ha la relazione dell’investigatore privato?

Alcun valore di prova ha il report dell’investigatore. Ma possono essere acquisite le fotografie da questi scattate. Foto che potrebbero essere contestate dal dipendente solo nella misura in cui non appaiano genuine e attendibili (non avrebbe alcun valore infatti una generica opposizione). In assenza di contestazione le foto diventano una valida prova documentale.

Quando tutto manchi, è possibile chiamare a testimoniare lo stesso investigatore che, riferendo al giudice ciò che ha visto, farà così entrare nel processo la prova dei fatti avvenuti in sua presenza.

Il dipendente deve conoscere il nome dell’investigatore privato?

Secondo la Cassazione (sent. n. 28378/2023), l’indicazione del nominativo dei soggetti che in concreto hanno eseguito le indagini è un requisito di validità e di liceità di tali indagini e di utilizzabilità del relativo esito, anche se demandate a soggetto all’uopo dotato delle necessarie autorizzazioni amministrative.

Per di più, se l’azienda incaricata dal datore decide di “subappaltare” l’incarico del controllo a un terzo soggetto, deve essere in chiaro anche il nome di quest’ultimo.

Come svolge l’incarico l’investigatore privato?

Secondo il provvedimento del Garante Privacy n. 60/2008, l’investigatore privato deve eseguire personalmente l’incarico ricevuto e può avvalersi solo di altri investigatori privati indicati nominativamente all’atto del conferimento dell’incarico oppure successivamente in calce ad esso qualora tale possibilità sia stata prevista nell’atto di incarico.

Risultato: è nullo il licenziamento quando l’azienda non rende noto il nome dell’investigatore privato. Di più: è illegittimo appaltare le indagini a un esterno rispetto all’ente incaricato dal datore.

 
Pubblicato : 12 Ottobre 2023 06:45