forum

Guida in stato di e...
 
Notifiche
Cancella tutti

Guida in stato di ebbrezza e concessione della cittadinanza italiana

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
48 Visualizzazioni
(@raffaella-mari)
Post: 558
Noble Member Registered
Topic starter
 

Condanna penale per guida in stato di ebbrezza: lo straniero rischia di non ricevere la cittadinanza in Italia ma solo se c’è il reato.  

La guida in stato di ebbrezza è un problema sociale che affligge molti paesi, tra cui l’Italia. Recentemente, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha stabilito che tale comportamento può influenzare negativamente la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri. 

In questo articolo, analizzeremo le ragioni alla base di questa decisione, esaminando un caso pratico e le implicazioni per gli stranieri che desiderano acquisire la cittadinanza italiana. In pratica vedremo come una condanna per guida in stato di ebbrezza può influire sulla concessione della cittadinanza italiana. Ma procediamo con ordine.

Il caso del medico straniero

Nella pronuncia qui in commento, il TAR del Lazio ha stabilito che la guida in stato di ebbrezza, in violazione del codice della strada, può costituire un motivo valido per negare la concessione della cittadinanza italiana. Il caso riguardava un medico straniero, laureato e specializzato in Italia, che lavorava in strutture pubbliche e partecipava attivamente al volontariato medico. Nonostante il suo impegno professionale e sociale, la sua condanna per guida in stato di ebbrezza è stata considerata un fattore di disvalore rispetto ai principi fondamentali della convivenza all’interno dello Stato italiano.

Le motivazioni del TAR del Lazio

Secondo il TAR del Lazio, la guida in stato di ebbrezza provoca un forte allarme sociale e dimostra un’insensibilità nei confronti delle norme del codice della strada. Questa insensibilità è stata causa di un enorme numero di incidenti stradali, portando il legislatore a inasprire le pene per i reati stradali e a introdurre una fattispecie autonoma per l’omicidio stradale.

Il reato di guida in stato di ebbrezza è considerato un marcato rifiuto dei principi fondamentali della convivenza all’interno dello Stato, in quanto mette a rischio la sicurezza pubblica, soprattutto quella di bambini, anziani e inabili. Pertanto, il TAR del Lazio ritiene che sia giustificato il diniego della domanda di concessione della cittadinanza italiana allo straniero in questione.

Ricordiamo comunque che la guida in stato di ebbrezza è reato solo se il livello di alcol nel sangue supera lo 0,8%. Se supera, invece, l’1,5% le sanzioni penali sono più gravi e c’è la definitiva confisca dell’auto (che quindi diventa di proprietà dello Stato). 

Invece, con la soglia dell’alcol che si assesta tra 0,5 e 0,8% non c’è alcuna sanzione penale, non si commette reato, ma si subisce una sanzione amministrativa anche particolarmente salata del solito (da 532 a 2.127 euro più la sospensione della patente di guida da tre a sei mesi).

Per maggiori informazioni leggi Guida in stato di ebbrezza: cosa si rischia.

Discrezionalità nell’attribuzione della cittadinanza italiana

L’acquisizione della cittadinanza italiana è un provvedimento discrezionale, che richiede un’ampia valutazione da parte dell’amministrazione. Questa valutazione prende in considerazione l’integrazione sociale del richiedente e il rispetto dei valori di convivenza civile. La concessione della cittadinanza è quindi la formalizzazione di una situazione preesistente di “cittadinanza sostanziale”, che giustifica l’attribuzione dello status giuridico.

Il bilanciamento degli interessi in gioco

Nel caso analizzato, il TAR del Lazio ha ritenuto che l’interesse della collettività a non attribuire la cittadinanza italiana a soggetti che possono operare come fattori di disgregazione dei valori fondamentali della comunità politica fosse prevalente. Il diniego della cittadinanza italiana non si basa sulla condanna penale in sé, ma sul comportamento dell’interessato, che viene valutato in relazione al grado di integrazione raggiunto e alla condivisione dei valori ritenuti fondamentali per la comunità. Nel caso in questione, il TAR del Lazio ha ritenuto che la guida in stato di ebbrezza del professionista straniero dimostrasse un mancato rispetto dei beni dell’integrità fisica e della libertà delle altre persone.

La questione della moralità

In questo contesto, non è rilevante sostenere che non sia legittimo pretendere uno standard di moralità più elevato dagli stranieri rispetto ai cittadini italiani. Infatti, la mancanza addebitata allo straniero non riguarda il consumo di sostanze alcooliche o stupefacenti in sé, ma il fatto di mettersi alla guida in uno stato alterato dall’assunzione di tali sostanze, mettendo a repentaglio l’incolumità delle fasce più deboli della popolazione, come minori, anziani e portatori di handicap.

Conclusioni

La sentenza del TAR del Lazio evidenzia l’importanza del rispetto delle norme e dei valori fondamentali della convivenza civile per coloro che desiderano acquisire la cittadinanza italiana. La guida in stato di ebbrezza, oltre ad essere un reato che mette a rischio la sicurezza pubblica, è considerata un’indicazione di mancata integrazione e di rifiuto dei principi fondamentali della convivenza all’interno dello Stato italiano. Pertanto, gli stranieri che aspirano alla cittadinanza italiana dovrebbero essere consapevoli delle possibili conseguenze di tali comportamenti e adottare un atteggiamento responsabile e rispettoso delle leggi e delle norme della società in cui desiderano integrarsi.

 
Pubblicato : 20 Marzo 2023 14:00