Guida in stato d’ebbrezza: quando conviene rifiutare l’alcoltest?
In quali casi al conducente ubriaco conviene rifiutare di sottoporsi all’etilometro se fermato dalla polizia?
Mettersi alla guida dopo aver bevuto può far scattare il reato di guida in stato d’ebbrezza. Poco importa che il conducente si senta perfettamente lucido e capace di guidare: ciò che conta è la presenza di alcol nel sangue, la quale viene accertata attraverso il famoso etilometro. La legge, però, a volte è davvero strana: ci possono infatti essere dei casi in cui conviene rifiutare l’alcoltest anziché collaborare con la giustizia.
Sin da subito va detto che il conducente che rifiuta di sottoporsi all’etilometro incorre nell’ipotesi di reato più grave, quella punita con l’ammenda da 1.500 a 6mila euro e l’arresto da sei mesi a un anno. In pratica, si presume che chi rifiuti l’alcoltest sia ubriaco al massimo grado. Dove sarebbero allora i vantaggi? Secondo la giurisprudenza, colui che preferisce sottrarsi all’etilometro evita una serie di conseguenze negative che invece possono essere comminate a chi decide di fare l’esame. In caso di guida in stato d’ebbrezza, quando conviene rifiutare l’alcoltest? Vediamo cosa dice la Cassazione.
Guida in stato d’ebbrezza: com’è punita?
La legge [1] prevede tre gradi di sanzioni a seconda della gravità della condotta, ossia a seconda di quanto alcol viene trovato nel sangue del conducente a seguito dell’alcoltest:
- da 0,51 a 0,8 g/l (grammi di alcol per litro di sangue) non ci sono sanzioni penali ma solo di carattere amministrativo: sanzione pecuniaria di 543 a 170 euro e decurtazione di 10 punti dalla patente, oltre alla sospensione della stessa da 3 a 6 mesi;
- da 0,81 a 1,5 g/l si passa al penale: ammenda da 800 a 3.200 euro, arresto fino a sei mesi e decurtazione di 10 punti della patente, oltre alla sospensione di quest’ultima da 6 mesi a un anno;
- da 1,5 g/l in su scatta la sanzione penale più severa: arresto da 6 mesi a 1 anno, ammenda da 1.500 a 6mila euro, decurtazione di 10 punti, sospensione della patente da 1 a 2 anni, confisca dell’auto. Se il veicolo appartiene a persona estranea al reato, la durata della sospensione della patente di guida è raddoppiata. La patente inoltre è sempre revocata in caso di recidiva nel biennio.
Guida in stato d’ebbrezza: cosa succede in caso di incidente?
Se il conducente che si trova in stato d’ebbrezza causa un sinistro, tutte le sanzioni viste nel paragrafo precedente sono raddoppiate ed è disposto il fermo amministrativo del veicolo per centottanta giorni, salvo che esso appartenga a persona estranea all’illecito.
Qualora per il conducente che provochi un incidente stradale sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l), la patente di guida è sempre revocata (anche in assenza di recidiva nel biennio, quindi) ed è impedito il ricorso ai lavori di pubblica utilità in sostituzione della pena finale.
Come vedremo, è proprio sull’applicazione di queste circostanze aggravanti che incide la scelta di sottoporsi o meno all’alcoltest. Approfondiamo la questione.
Cosa succede in caso di rifiuto dell’alcoltest?
Come anticipato, chi rifiuta l’alcoltest viene punito come se fosse stato trovato nel massimo grado di stato d’ebbrezza, cioè con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l.
Si tratta di una scelta che intende punire chi non vuole collaborare con le forze dell’ordine sottraendosi agli accertamenti.
È evidente che rifiuterà di sottoporsi all’etilometro solamente chi sa di aver bevuto molto e, quindi, di superare il limite massimo stabilito dalla legge per la guida in stato di ebbrezza. In tutti gli altri casi, a chi ha alzato un po’ il gomito converrà comunque sottoporsi all’accertamento dell’alcoltest.
Guida in stato di ebbrezza: perché conviene rifiutare l’alcoltest?
Secondo la Cassazione, le aggravanti previste per chi guida in stato d’ebbrezza un’auto non propria o per chi provoca un incidente stradale non possono essere applicati a chi si sia rifiutato di sottoporsi al test dell’etilometro.
Come già ricordato, chi rifiuta di sottoporsi all’alcoltest per verificare il proprio stato di ebbrezza alcolica non sfugge alle sanzioni penali e amministrative, ma commette comunque un reato che è punito con la pena più grave per la guida in stato d’ebbrezza, corrispondente alla fascia “c”, prevista per chi viene colto con un tasso di alcool nel sangue superiore a 1,5 grammi/litro.
La pena prevista è quindi dell’arresto da sei mesi ad un anno e dell’ammenda da 1.500 a 6mila euro, cui va aggiunta la confisca del veicolo e la sospensione della patente di guida da un minimo di un anno ad un massimo di due.
Il Codice della strada prevede poi delle aggravanti:
- la sospensione della patente di guida è raddoppiata per chi si trova alla guida di un veicolo non proprio;
- nel caso di sinistro stradale, la patente è revocata e non è possibile sostituire la pena con i lavori di pubblica utilità.
Ebbene, secondo la Cassazione queste aggravanti non si possono applicare a chi ha rifiutato il test, perché la legge prevede che vadano comminate solo a chi si trovi in stato d’ebbrezza e non anche a chi, rifiutando l’etilometro, abbia impedito di accertare il proprio stato d’ebbrezza.
Pertanto, se si è consapevoli di aver bevuto molto prima di essersi messi alla guida, rifiutare l’alcoltest converrà in quanto:
- se il veicolo appartiene a persona estranea al reato, si eviterà il raddoppio della durata della sospensione della patente [2];
- se si è stati causa di un sinistro, non si applicheranno le aggravanti della revoca della patente e dell’impossibilità di chiedere la sostituzione della pena con i lavori di pubblica utilità [3].
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