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Format televisivo: quando c’è plagio?

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(@mariano-acquaviva)
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Cos’è e come funziona il diritto d’autore? Cosa sono il plagio e la contraffazione? Quando un programma televisivo è la copia di un altro?

Il plagio è la condotta di chi si appropria dell’opera altrui. Si pensi al romanziere che, per gelosia, ruba il manoscritto a un collega per poi pubblicarlo col proprio nome. Questo comportamento è vietato dalla legge e punito perfino a titolo di reato. Forse non lo sai, ma si può plagiare anche un programma televisivo. Proprio di questo tema ci occuperemo col presente articolo: vedremo cioè quando c’è plagio del format televisivo.

In Italia sono stati diversi gli show di successo ad essere accusati di plagio: i più noti (e recenti) sono probabilmente “Ballando con le stelle” e “Amici di Maria de Filippi”. Proprio con riferimento a quest’ultimo programma, la Corte di Cassazione, qualche tempo fa, ha ribadito quando c’è plagio del format televisivo. Se l’argomento t’interessa e vuoi saperne di più, prosegui nella lettura: vedremo insieme quando c’è plagio del format televisivo.

Plagio: cos’è?

Come anticipato in premessa, c’è plagio quando qualcuno si appropria dell’opera dell’ingegno di un’altra persona. Si pensi allo scrittore che pubblica il romanzo che ha copiato da qualcun altro, oppure alla band che pubblica un brano sostanzialmente identico a un altro.

Ci sono quindi almeno due modi diversi di commettere un plagio:

  • attribuendosi integralmente la paternità di un’opera (plagio vero e proprio);
  • “scopiazzando” l’opera altrui, senza apportare nessun elemento di originalità al proprio lavoro (plagio-contraffazione).

Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo dal titolo Plagio e contraffazione diritto d’autore.

Diritto d’autore: cos’è?

La “vittima” del plagio è il diritto d’autore, di cui costituisce una delle più gravi (e comuni) violazioni.

Il diritto d’autore (noto anche come copyright) è l’insieme di norme che tutela l’opera dell’ingegno di una persona.

Secondo la legge [1], sono protette dal diritto d’autore tutte le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro ed alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione.

In sintesi, sono opere dell’ingegno tutte le idee creative che appartengono al campo dell’arte o della scienza.

Diritto d’autore: in cosa consiste?

Il diritto d’autore nasce automaticamente insieme all’opera dell’ingegno. Ad esempio, chi scrive un romanzo è garantito dal copyright sin dal momento in cui l’opera ha una forma compiuta, senza che occorra la pubblicazione o l’iscrizione alla Siae. Ciò significa, in pratica, che anche il romanzo nel cassetto è protetto dal diritto d’autore.

Ma in cosa consiste, praticamente, il diritto d’autore? Quali sono i diritti che concede? In sintesi, il copyright garantisce all’autore due importantissimi diritti:

  • il cosiddetto diritto morale d’autore, che consiste nella possibilità di rivendicare la paternità dell’opera da chi, falsamente, se ne assuma la titolarità;
  • il cosiddetto diritto patrimoniale d’autore, che permette al creatore dell’opera di poterla sfruttare a fini commerciali.

È quindi chiaro che il plagio lede sia il diritto morale d’autore, nel momento in cui ci si appropria della paternità dell’opera altrui, sia il diritto patrimoniale d’autore, allorquando ci si arricchisce grazie all’opera altrui.

Format televisivo: cos’è?

Il format televisivo è un programma tv con alcune caratteristiche precise. Nello specifico, il format è definito come l’opera che «deve presentare, come elementi qualificanti, delle articolazioni sequenziali e tematiche, costituite da un titolo, un canovaccio o struttura narrativa di base, un apparato scenico e personaggi fissi, così realizzando una struttura esplicativa ripetibile del programma».

Insomma: il format è quello show televisivo caratterizzato dalla “ciclicità” di alcune situazioni, le quali si ripetono costantemente, in modo da essere prevedibili e, quindi, facilmente riconoscibili dallo spettatore.

Format televisivo: è tutelato dal copyright?

Anche un format televisivo può essere protetto dal diritto d’autore, trattandosi di un’idea creativa appartenente al settore televisivo (che di fatto può essere assimilato a quello cinematografico).

Infatti, come visto sopra, l’opera dell’ingegno avente carattere creativo è tutelata “qualunque ne sia il modo o la forma di espressione”.

Ad esempio, chi inventa per primo un programma televisivo in cui i concorrenti devono sfidarsi in una particolare abilità, potrà rivendicare su di esso il proprio diritto d’autore.

Nello specifico, secondo la Cassazione [3], ai fini della tutelabilità del format come opera dell’ingegno, “è necessaria la presenza di una struttura programmatica dotata di un grado minimo di elaborazione creativa, la quale si caratterizza dall’individuazione degli elementi strutturali della vicenda, quali l’ambientazione nel tempo e nello spazio, i personaggi principali, il loro carattere, il filo conduttore della narrazione”.

Format televisivo: in quali casi c’è plagio?

Poiché anche il format televisivo, a certe condizioni, è riconducibile a un’opera dell’ingegno protetta dal diritto d’autore, anche contro di esso potrà verificarsi il plagio, cioè il fenomeno per cui qualcuno si appropria dell’idea per trarne un guadagno.

Come citato in apertura, uno dei casi più celebri e recenti ha riguardato il noto talent show “Amici di Maria de Filippi”, accusato di plagio dagli autori di un format simile avente ad oggetto la trasmissione in una scuola di spettacolo in forma di “striscia quotidiana”.

Pronunciandosi sul caso, la Corte di Cassazione [4] ha escluso il plagio poiché i due format “sono strutturalmente diversi, poiché il primo integra un reality show, il secondo [Amici di Maria de Filippi] un talent show e diversa è anche la struttura narrativa, quella del primo essendo focalizzata sull’aspetto umano e relazionale, quella del secondo sulla crescita e competizione tra nuovi talenti, mentre vi sono solo alcune identità di elementi”.

Una precedente sentenza della Corte di Cassazione [5] ha invece stabilito che “per aversi plagio o contraffazione del format è necessaria la riproduzione del programma nella sua struttura complessiva o, quantomeno, nei suoi elementi significativi, mentre l’appropriazione di singoli spunti o idee non tutelati dal copyright non può essere considerata illecita”.

La Corte, per far comprendere meglio il concetto, fa l’esempio dei dipinti che ritraggono lo stesso soggetto, i quali non per questo sono l’uno il plagio dell’altro: “è ben possibile che opere pittoriche ritraggano lo stesso soggetto, ma le diverse modalità con cui questo viene ritratto rendono ciascuna opera frutto della creatività individuale di ciascun artista per cui ognuna è suscettibile di autonoma protezione. Analogamente, è possibile che un’opera si ispiri, ovviamente in modo non pedissequo, ad elementi della trama od a parti del contenuto di altra opera, ma la diversa espressione con cui la prima viene rappresentata ne fa escludere la contraffazione della seconda”.

Così conclude la Cassazione: quando si tratta di valutare se c’è o no plagio non è determinante, per negarlo, l’esistenza di differenze di dettaglio: ciò che conta è se i tratti essenziali che caratterizzano l’opera anteriore sono riconoscibili nell’opera successiva.

Format tv: quando c’è plagio?

Insomma: c’è plagio dei format televisivi solamente quando il più recente non solo si sia ispirato al primo ma ne abbia conservato praticamente tutti gli elementi essenziali, modificando solamente aspetti di contorno che, però, non cambiano la sostanza.

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Pubblicato : 20 Dicembre 2022 17:48