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Droga: quando c’è consumo di gruppo?

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(@mariano-acquaviva)
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Sostanze stupefacenti: quanto c’è spaccio e quando uso personale? In quali casi l’acquisto della droga è destinato al consumo tra più persone?

In Italia la droga è illegale, ma non sempre reato: l’illecito penale scatta solo se la detenzione della sostanza stupefacente è finalizzata alla cessione, anche gratuita. Se, invece, la droga è per sé, allora si tratta solamente di illecito amministrativo, punito con sanzioni diverse dal carcere. Con questo articolo vedremo quando c’è consumo di gruppo di droga.

Il tema è molto importante perché, secondo la giurisprudenza, l’uso di gruppo di sostanze stupefacenti è equiparato al consumo personale e, pertanto, non può essere punito come reato. Il problema, però, è capire quando si possa davvero parlare di stupefacente destinato al consumo “tra amici” e quando, invece, di cessione vera e propria, che costituisce il reato di spaccio. Se l’argomento t’interessa, prosegui nella lettura: vedremo insieme quando c’è consumo di gruppo di droga.

Droga: quando c’è reato?

Come anticipato, la legge punisce a titolo di reato la cessione di sostanze stupefacenti. Le pene possono essere molto elevate e dipendono dal tipo di droga oggetto di spaccio:

  • la cessione di droghe leggere, come l’hashish e la cannabis, è punita con la reclusione da due a sei anni e con la multa da 5.164 a 77.468 euro.
  • lo spaccio di droghe pesanti, come ad esempio l’eroina e la cocaina, è punito con la reclusione da sei a venti anni, oltre che con la una multa da 26mila a 260mila euro [1].

Se lo spaccio, tenuto conto del quantitativo, del tipo di droga e, nel complesso, delle modalità di cessione, appare di lieve entità, allora la pena è della reclusione da sei mesi a quattro anni, oltre alla multa da 1.032 a 10.329 euro. Si pensi allo spacciatore occasionale che viene arrestato con un modestissimo quantitativo di marijuana.

Si badi bene: per la legge scatta lo spaccio anche se la cessione avviene gratuitamente, senza chiedere nulla in cambio.

Droga: quando non c’è reato?

Non c’è reato se la droga non è destinata allo spaccio ma al consumo personale. È il caso di chi sta fumando da solo uno spinello, di chi viene fermato mentre è al volante della propria auto e nel cruscotto conserva una piccola bustina di hashish, di chi coltiva sul proprio balcone una piantina di marijuana.

In ipotesi del genere sono previste solo sanzioni amministrative, come la sospensione della patente di guida, del porto d’armi o del permesso di soggiorno [2].

Droga: quando c’è uso personale?

La droga è per uso personale quando il quantitativo è modesto e ogni altra circostanza lascia pensare che non sia destinata allo spaccio.

Ad esempio, chi coltiva una sola piantina di marijuana in casa non può essere accusato di spaccio, in quanto lo stupefacente è troppo poco per poter pensare alla sua cessione.

Le cose però cambierebbero se, oltre alla piantina, in casa venissero trovati anche i classici strumenti dello spaccio, come ad esempio il bilancino per pesare la sostanza, la carta stagnola per suddividere le dosi, ecc.

Insomma: per distinguere lo spaccio (che è reato) dall’uso personale (che costituisce solo illecito amministrativo) bisogna considerare tutte le circostanze del ritrovamento della droga.

Droga: cos’è il consumo di gruppo?

Equiparato all’uso personale è quello di gruppo, che si ha quando la droga è destinata a essere consumata da più persone che, però, erano sin dall’inizio d’accordo tra loro per acquistare lo stupefacente e poi assumerlo insieme.

Essendo assimilato all’uso personale, anche il consumo di gruppo non costituisce reato ma solo illecito amministrativo. Approfondiamo la questione.

Quando c’è consumo di gruppo di droga?

Il consumo di gruppo di droga ricorre nelle seguenti ipotesi:

  • quando due o più persone si recano insieme ad acquistare droga e poi, sempre insieme, la consumano;
  • quando una sola persona si reca a comprare la droga per conto anche di altri soggetti (ad esempio, di amici) e poi, tutti insieme, decidono di assumerla. In pratica, colui che esegue concretamente l’acquisto è il terminale per l’acquisto di gruppo [3].

Nelle ipotesi sopra descritte, sebbene a drogarsi siano in molti, non c’è reato perché l’acquisto della droga è stato fatto sin dall’inizio per essere consumata tra persona specifiche, ben individuate [4].

Il caso di colui che è incaricato ad acquistare la droga è molto delicato, in quanto la sua condotta è molto simile a quella del pusher.

In questa ipotesi, c’è consumo di gruppo penalmente irrilevante solo nel caso in cui siano rigorosamente provati dei requisiti idonei a confermare che si sia realmente in presenza di un utilizzo di gruppo mediante “mandato ad acquistare” e non di uno spaccio di droga a terzi fruitori, mascherato come uso collettivo.

In tal senso, perciò, occorre dimostrare che:

  • la persona delegata all’acquisto sia anche uno degli assuntori;
  • sia certa fin dall’inizio l’identità degli altri componenti del gruppo e la loro comune e condivisa volontà di procurarsi droga per il consumo personale;
  • vi sia un’intesa tra i vari membri sul luogo e i tempi del consumo;
  • non vi siano passaggi intermedi a terze persone diverse da quelle che hanno raggiunto l’accordo iniziale, altrimenti si configurerebbero autonome cessioni penalmente rilevanti.

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Pubblicato : 18 Dicembre 2022 09:30