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Dossi artificiali sulle strade: molti sono illegittimi

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(@temistocle-marasco)
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Rallentatori di velocità: la legge prevede dei precisi limiti per il loro utilizzo, ma alcune amministrazioni non li rispettano. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.

I dossi artificiali posizionati su moltissime strade italiane ci costringono a rallentare, ma a volte possono essere insidiosi e pericolosi quanto e forse più della velocità che intendono limitare. Il Codice della strada prevede una disciplina stringente per l’installazione e l’uso sulle strade di questi dispositivi, e esaminandola con attenzione si scopre che molti dossi artificiali sono illegittimi. Ora ti spieghiamo perché.

Dossi artificiali: cosa dice la legge

L’articolo 179 del Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice della strada dispone che «su tutte le strade, per tutta la lunghezza della carreggiata, ovvero per una o più corsie nel senso di marcia interessato, si possono adottare sistemi di rallentamento della velocità costituiti da bande trasversali ad effetto ottico, acustico o vibratorio, ottenibili con opportuni mezzi di segnalamento orizzontale o trattamento della superficie della pavimentazione».

La norma stabilisce anche le caratteristiche tecniche che devono avere questi dispositivi (dimensioni, materiali impiegati, modalità di segnalazione, ecc.), e per ciò che qui maggiormente ci interessa prevede espressamente che:

  • sulle strade dove vige un limite di velocità inferiore o uguale ai 50 km/h si possono adottare dossi artificiali evidenziati mediante zebrature gialle e nere parallele alla direzione di marcia, di larghezza uguale sia per i segni che per gli intervalli, visibili sia di giorno che di notte;
  • i dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, ecc.; possono essere installati in serie e devono essere presegnalati;
  • è vietato l’impiego dei dossi artificiali «sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento».

Inoltre, lo stesso articolo stabilisce che i rallentatori di velocità prefabbricati:

  • «devono esse fortemente ancorati alla pavimentazione, onde evitare spostamenti o distacchi dei singoli elementi o parte di essi, e devono essere facilmente rimovibili»;
  • «la superficie superiore dei rallentatori sia prefabbricati che strutturali deve essere antisdrucciolevole»;
  • i dispositivi rallentatori di velocità prefabbricati devono essere approvati dal ministero dei Lavori pubblici – Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale;

Infine, «tutti i tipi di rallentatori» – dunque sia quelli prefabbricati, collocati con appositi manufatti di plastica o gomma, sia quelli strutturali inseriti come rialzo della pavimentazione stradale asfaltata – «sono posti in opera previa ordinanza dell’ente proprietario della strada che ne determina il tipo e la ubicazione»: occorre, quindi, sempre un provvedimento amministrativo.

Dossi artificiali: quando e perché sono illegittimi

Abbiamo visto, innanzitutto, quanto ai luoghi: i dossi possono essere installati solo su:

  • strade residenziali
  • parchi pubblici e privati
  • residence e luoghi simili
  • e purché, su tali tratti, vi sia un limite di velocità uguale o inferiore a 50 km/h [1].

Prima irregolarità: Il concetto di «strada residenziale» non è ben definito a meno di non ricondurlo alla definizione di zona residenziale così individuata dal piano urbanistico. In questo caso, l’utilizzo dei dossi sarebbe molto limitato. Tuttavia, non poche volte i dossi vengono collocati su strade ad alto scorrimento, come le strade statali che attraversano i centri urbani.

Il Ministero dei Lavori pubblici [2] ha chiarito inoltre che: «I dossi collocati su itinerari di attraversamento dei centri abitati, lungo le strade più frequentemente percorse dai veicoli di soccorso, di polizia o di emergenza, o lungo le linee di trasporto pubblico, devono essere rimossi».

Questo perché, come abbiamo constatato, i dossi sono vietati lungo gli itinerari preferenziali normalmente percorsi dai mezzi di soccorso o di pronto intervento, come le ambulanze, i camion dei Vigili del Fuoco e le volanti della Polizia. E allora la seconda irregolarità che emerge è che molti dossi risultano collocati su itinerari di attraversamento di centri abitati.

Quanto alla segnaletica, il Regolamento di attuazione del Codice della strada impone l’obbligo di presegnalare la presenza dei dossi artificiali. La segnaletica verticale deve essere costituita da un cartello triangolare a bordo rosso, posto almeno 20 metri prima, che però non sempre è presente su alcune strade italiane. Anche una serie di rallentatori dovrebbe essere presegnalata in modo analogo, aggiungendo nei cartelli la parola «serie» oppure indicando il numero dei dossi presenti lungo quel tratto di strada.

Quanto alle dimensioni dei dossi artificiali, esse variano in funzione dei limiti di velocità vigenti sulla strada, nel seguente modo:

  • a) per limiti di velocità pari od inferiori a 50 km/h larghezza non inferiore a 60 cm e altezza non superiore a 3 cm;
  • b) per limiti di velocità pari o inferiori a 40 km/h larghezza non inferiore a 90 cm e altezza non superiore a 5 cm;
  • c) per limiti di velocità pari o inferiori a 30 km/h larghezza non inferiore a 120 cm e altezza non superiore a 7 cm.

Quanto alle caratteristiche, i dossi devono avere una zebratura gialla e nera, a strisce parallele alla direzione di marcia, di larghezza uguale.  Essi inoltre devono essere visibili sia di giorno che di notte. Spesso, però, i dossi risultano deteriorati e non sono visibili neanche con i fari accesi.

Ecco quindi la terza irregolarità: non sempre i dossi sono visibili di notte. La visibilità dovrebbe essere garantita quantomeno dall’illuminazione della strada, da catarifrangenti posti sulla stessa strada o dai colori fluorescenti (il giallo, in particolare) dei dossi. Invece, questi, sono spesso inscuriti dalla sporcizia, dal nero degli pneumatici o, ancor più spesso, risultano parzialmente divelti. Il colore giallo, in realtà, costituisce spesso un elemento posticcio al dosso, cosicché spesso è logoro e non più visibile (vedi foto qui in basso).

L’amministrazione dovrebbe avere cura di provvedere alla manutenzione dei dossi, cosa che invece non sempre avviene.

Il Ministero dei Lavori Pubblici ha chiarito che, nel collocare i dossi artificiali, occorre anche tenere presenti le condizioni climatiche, per evitare, ad esempio, che in inverno il passaggio di mezzi sgombraneve porti alla loro rimozione, oppure che il loro sormonto da parte delle ruote dei veicoli in transito possa generare pericolose vibrazioni nelle zone circostanti ed eventualmente danneggiare edifici o gli stessi veicoli.

Qui emerge la quarta irregolarità: spesso anche questa prescrizione non viene rispettata. L’indiscriminata collocazione dei dossi, sulle principali arterie stradali, fa sì che gli stessi vengano d’inverno attraversati dai mezzi pesanti e, altresì, dagli sgombraneve, con conseguente distruzione degli stessi e apertura di pericolose voragini nascoste.

Dossi artificiali: dove sono vietati

Oltre a tutto quanto abbiamo detto sulle irregolarità dei dossi artificiali presenti in molte strade italiane, ricorda che questi dispositivi di rallentamento forzato sono espressamente vietati sui tratti ove non vige un limite di velocità inferiore o uguale ai 50 Km/h e sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento.

Quindi i dossi di rallentamento possono essere collocati solo su strade poco trafficate e da percorrere a basse velocità, ma certamente non nelle grandi arterie di scorrimento o lungo i percorsi su cui passano abitualmente, anche ad alte velocità, le autoambulanze o le volanti delle forze dell’ordine, munite di sirena e lampeggianti.

 
Pubblicato : 1 Febbraio 2024 13:48