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Dire che una persona è cleptomane è diffamazione?

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(@angelo-greco)
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La cleptomania non è una malattia mentale, ma un disturbo del comportamento: ciò nonostante dire che una persona è cleptomane, in alcuni casi, può costituire un’offesa penalmente rilevante.  

Affermare che una persona ha commesso un reato senza averne le prove è un reato, quello di diffamazione. Ma a ben vedere la legge non consente di offendere la reputazione neanche dei colpevoli, non potendosi ad esempio apostrofare pubblicamente un soggetto che abbia riportato una condanna penale con epiteti come “ladro” o “truffatore”. 

Ma se si dovesse trattare di una malattia senza perciò voler dare un giudizio sulla morale del soggetto? Dire che una persona è cleptomane è diffamazione? Cerchiamo di chiarire come stanno le cose alla luce della più recente giurisprudenza.

Chiamare cleptomane qualcuno è reato?

Secondo la giurisprudenza, se si afferma pubblicamente che una persona è cleptomane si incorre nella diffamazione. È importante ricordare che la diffamazione non è integrata solo con l’uso di parole sconvenienti ma anche tramite giudizi negativi basati su comportamenti socialmente deprecabili. Essa infatti comprende tutte le affermazioni che possano ledere la reputazione altrui in senso generale.

Attenzione però: affinché scatti la diffamazione non basta parlare con una sola persona e riferire a questa, in confidenza, il giudizio negativo su un terzo. L’affermazione deve essere condivisa in pubblico, dinanzi ad almeno due persone e in assenza della vittima. Ben è possibile però commettere il reato parlando con più persone, singolarmente prese, in momenti diversi e rimedendo ad essi la stessa circostanza diffamatoria.

Mario dice a Romina che Marcello è cleptomane. Se Mario interrompesse qui la sua condotta non commetterebbe reato. Ma Mario fa lo stesso anche con Roberto, a cui confida il medesimo giudizio su Marcello. E poi fa altrettanto con Catia, Francesco e Paolo. Mario è dunque querelabile per diffamazione. 

Rischi legali nell’accusare qualcuno di essere cleptomane

Nel caso in cui si verifichino i presupposti per la diffamazione, il responsabile può essere punito con la reclusione fino a un anno o una multa fino a 1.032 euro, oltre all’obbligo di risarcire il danno alla vittima. Tuttavia, essendo la diffamazione considerata un reato di minore gravità, l’autore della condotta potrebbe ottenere l’assoluzione dalla condanna penale per particolare tenuità del fatto; ciò comporterebbe la mancata applicazione delle sanzioni legate al reato, ma il casellario giudiziale resterebbe comunque compromesso e resterebbe comunque l’obbligo di risarcire i danni causati alla parte lesa.

Sostenere che una persona sia cleptomane può essere motivo di diffamazione?

Dunque se qualcuno asserisce che un’altra persona è cleptomane, può incorrere nel reato di diffamazione, anche se il fatto è vero e vi sono le prove del furto, sempre che tale circostanza venga diffusa in pubblico.

La diffamazione scatta anche se il cleptomane ha già subito una condanna penale. 

Il cleptomane va in galera? 

Secondo la Cassazione la cleptomania non implica una riduzione della capacità di intendere e volere. Si tratta di un semplice impulso che consente all’autore della condotta di rendersi conto delle proprie azioni. Solo chi non è in grado di comprendere ciò che sta facendo può essere giustificato in caso di commissione di reati. Dunque il cleptomane può essere condannato penalmente per furto a meno che non dimostri un grave disturbo mentale, tale da compromettere la sua capacità di autodeterminazione, ossia di bloccare il proprio impulso. 

 
Pubblicato : 11 Maggio 2023 10:30