forum

Differenza tra atti...
 
Notifiche
Cancella tutti

Differenza tra atti osceni e atti contrari alla pubblica decenza

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
52 Visualizzazioni
(@mariano-acquaviva)
Post: 2324
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

Atti che offendono il pudore sessuale e atti che ledono il normale sentimento di costumatezza e del vivere civile: distinzioni e aspetti comuni.

Il Codice penale punisce non solo le condotte violente ma anche quelle che possono offendere il pudore e la pubblica decenza. Ecco perché, per legge, sono perseguibili tutte quelle azioni che, pur non arrecando alcun male fisico, sono comunque in grado di turbare chi vi assiste, soprattutto se trattasi di soggetti minorenni. Con questo articolo vedremo qual è la differenza tra atti osceni e atti contrari alla pubblica decenza.

Sin da subito possiamo dire che questi due illeciti, seppur distinti, sono accomunati da due aspetti. Il primo: non sono più reati ma semplici illeciti amministrativi, a seguito della depenalizzazione avvenuta nel 2016 (d.lgs n. 8/2016).

In secondo: per essere sanzionati devono essere commessi in un luogo pubblico o aperto al pubblico, cioè in posti accessibili a tutti. Ciononostante, le due fattispecie restano diverse. Se l’argomento ti interessa, prosegui nella lettura: vedremo insieme quali sono le differenze tra atti osceni e atti contrari alla pubblica decenza.

Atti osceni: cosa sono?

La legge punisce chiunque compie atti osceni in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico. Ma cosa sono gli atti osceni?

Secondo la giurisprudenza [1], gli atti osceni sono tutti quelli che riguardano la sfera della sessualità e che hanno come scopo il richiamarne gli aspetti più scabrosi. Classico esempio è quello di chi mostra i genitali simulando un atto sessuale.

Secondo la legge, l’oscenità di un atto è rilevante solamente se compiuto in luogo diverso da quello privato, e cioè in un luogo pubblico o aperto al pubblico.

Atti osceni: quando è illecito amministrativo?

A seguito della depenalizzazione avvenuta nel 2016 [2], gli atti osceni sono puniti principalmente come illecito amministrativo e solo in ipotesi eccezionali e particolarmente gravi come reato.

Per legge [3], chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 30.000 euro.

Dunque, condizione essenziale affinché si possa configurare l’illecito è che gli atti osceni siano avvenuti:

  • in luogo pubblico, cioè in un posto accessibile a chiunque, come una strada o una piazza;
  • in luogo aperto al pubblico, cioè accessibile a tutti ma a determinate condizioni. Si pensi a un teatro, un museo o un cinema, luoghi nei quali occorre pagare il biglietto per accedervi;
  • in luogo esposto al pubblico, cioè un posto che, sebbene non pubblico né aperto al pubblico, è situato in modo tale che un numero indeterminato di persone possa vedere, date certe condizioni, ciò che in esso si trova o si fa. Si pensi al giardino di casa visibile a ogni passante.

Atti osceni: quand’è reato?

Gli atti osceni diventano reato se commessi all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano. In questo caso, la pena è la reclusione da quattro mesi a quattro anni e sei mesi.

Classica ipotesi di atti osceni punibile penalmente è quella commessa in prossimità di una scuola o di un parco giochi. Perché si integri il reato, però, occorre che vi sia il pericolo concreto che un minore possa assistere.

Ad esempio, se gli atti contrari al pudore sono commessi di notte, quando la scuola è chiusa e non ci sono minorenni nei paraggi, non potrà esserci reato perché di fatto non c’è pericolo che vi siano minori.

Di contro, costituiscono delitto gli atti osceni compiuti nei paraggi di una scuola quando questa è aperta, anche se poi nessuno assiste al fatto. Ciò perché, almeno astrattamente, vi è il pericolo che un minorenne abbia potuto assistere.

La legge precisa infine che, se il fatto avviene per colpa, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 51 a 309 euro. In pratica, ciò significa che gli atti osceni tornano a essere puniti come mero illecito amministrativo se non c’era l’intenzione di offendere il pudore altrui.

Atti contrari alla pubblica decenza: cosa sono?

Simile al reato di atti osceni in luogo pubblico è quello di atti contrari alla pubblica decenza. Quest’ultimo punisce con la sola sanzione amministrativa pecuniaria da cinquemila a diecimila euro chiunque, in un luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti contrari alla pubblica decenza [4].

Successivamente alla depenalizzazione del 2016, è intervenuta la Corte Costituzionale con la famosa sentenza n. 95/2022 che ha ridotto la sanzione per gli atti contrari alla pubblica decenza: attualmente essa va da 51 a 309 euro.

Come meglio si dirà di qui a un istante, a differenza degli atti osceni, gli atti contrari alla pubblica decenza non riguardano necessariamente la sfera sessuale; si tratta invece di azioni genericamente offensive del normale vivere civile. Atto indecente è quindi un atto indecoroso. Si pensi a chi fa la pipì in una piazzola o dietro un albero. In tali ipotesi quindi si rischia la sanzione amministrativa da 51 a 309 e non più da 5.000 a 10.000 euro come prima.

Sia nel caso di atti osceni che in quello di atti contrari alla pubblica decenza è necessario che il fatto sia accaduto in luogo pubblico, altrimenti non si integrerebbe alcun illecito.

Atti osceni e atti contrari alla pubblica decenza: qual è la differenza?

Qual è la differenza tra atti osceni e atti contrari alla pubblica decenza? Secondo la giurisprudenza, la distinzione  va individuata nel fatto che i primi offendono, in modo intenso e grave, il pudore sessuale, suscitando nell’osservatore sensazioni di disgusto oppure rappresentazioni o desideri erotici, mentre i secondi ledono il normale sentimento di costumatezza [5].

In pratica, mentre l’illecito degli  atti osceni ha contenuto più specifico, in quanto si riferisce solamente al pudore sessuale, gli atti contrari alla pubblica decenza offendono i sentimenti più comuni e generici di compostezza e riservatezza [6].

Facciamo qualche esempio concreto per capire meglio la differenza. Secondo la giurisprudenza, la condotta di orinare in un luogo pubblico, poiché prescinde dalla sessualità, rientra tra gli atti contrari alla pubblica decenza [7].

Al contrario, colui che si masturba pubblicamente commette il più grave reato di atti osceni in luogo pubblico, in quanto trattasi di comportamento che offende chiaramente il pudore sessuale [8].

Allo stesso modo, integra il reato di atti contrari alla pubblica decenza l’esibizione dei glutei scoperti ai passanti in luogo di pubblico transito [9], mentre si configurano gli atti osceni nel caso di esibizione dell’organo genitale maschile con palpeggiamento simulatorio di un atto sessuale [10].

Un’ulteriore differenza tra atti osceni e atti contrari alla pubblica decenza sta nel trattamento sanzionatorio: per gli atti contrari alla pubblica decenza non è mai previsto il carcere come sanzione, nemmeno se tali atti sono compiuti davanti a una scuola o a qualsiasi altro luogo abitualmente frequentato da minorenni. Si comprende quindi come costituiscano una condotta di minor gravità rispetto agli atti osceni.

 
Pubblicato : 2 Luglio 2024 09:32