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Dichiarazione di credito Poste: come si ottiene?

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(@mariano-acquaviva)
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Cos’è e a cosa serve l’attestato di credito rilasciato da Poste italiane su istanza degli eredi della persona defunta?

Alla morte di una persona il suo patrimonio si trasmette ai familiari più prossimi. In assenza di testamento, è direttamente la legge a individuare i beneficiari, cioè coloro che possono acquistare a tutti gli effetti la qualità di eredi. Si tratta dei cosiddetti “successibili”, che corrispondono innanzitutto al coniuge e ai figli e, solo in mancanza di costoro, a tutti gli altri parenti in via gradata. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: come si ottiene la dichiarazione di credito delle Poste?

Come diremo, si tratta di un documento molto importante con cui gli eredi possono conoscere tutti i rapporti, economici e finanziari, riconducibili al defunto che, al momento della sua morte, erano in essere con Poste italiane. Approfondiamo la questione.

Cos’è la dichiarazione di credito delle Poste?

Come anticipato, la dichiarazione di credito è un documento con cui si attesta che la persona defunta, quando era in vita, era titolare di rapporti patrimoniali e finanziari con Poste italiane.

In buona sostanza, si tratta di un resoconto di ciò che il defunto, al momento della morte, aveva presso le Poste: libretti di risparmio, conto corrente (BancoPosta), carte prepagate, prodotti assicurativi, ecc.

Nella dichiarazione di credito non compaiono, invece, i titoli esenti dall’imposta di successione e dall’obbligo di indicazione nella dichiarazione di successione (buoni fruttiferi postali e titoli di Stato).

La dichiarazione di credito è rilasciata direttamente dalle Poste, nel modo che vedremo.

Come si ottiene l’attestazione di credito delle Poste?

L’attestazione di credito delle Poste si ottiene presentando un’apposita domanda sottoscritta dagli eredi interessati ovvero da altri soggetti legittimati (curatore, legatario, esecutore testamentario, amministratore di sostegno o tutore dell’erede, rappresentante legale in caso di erede non persona fisica).

Questi soggetti devono indicare:

  • le proprie generalità;
  • le generalità del defunto e la data di morte;
  • i nominativi degli eredi legittimi;
  • il tipo di successione (con o senza testamento);
  • l’eventuale presenza di cause che impediscono di succedere, come ad esempio l’indegnità oppure il divorzio, nel caso di coniuge.

È possibile avvalersi di questa dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà nel caso di successione testamentaria, mentre di quest’altro modulo nell’ipotesi di successione legittima o intestata (cioè, senza testamento).

La firma in calce all’istanza va autenticata da un pubblico ufficiale, come ad esempio un notaio oppure un segretario comunale.

La richiesta va presentata all’ufficio postale presso cui il defunto si era rivolto in vita per aprire i rapporti di cui era titolare. In buona sostanza, si tratta dell’ufficio presso cui egli si recava.

La richiesta viene evasa nel giro di un paio di settimane. I tempi potrebbero essere più lunghi se l’istanza è rivolta ad altro ufficio postale, diverso da quello di “appartenenza” del defunto.

È possibile inoltrare l’istanza anche telematicamente, attraverso la propria area personale.

A cosa serve la dichiarazione di credito delle Poste?

Come ricordato, la dichiarazione di credito rilasciata da Poste italiane consente agli eredi di venire a conoscenza del patrimonio del defunto che si trova presso le Poste al momento della sua morte.

L’attestato di credito è quindi uno strumento fondamentale per poter redigere la dichiarazione di successione ai fini fiscali.

Ma non solo. Grazie alla dichiarazione di credito Poste italiane apprende formalmente del decesso del suo cliente, in modo tale da impedire che altre persone possano prelevare denaro che era di titolarità del soggetto defunto.

In altre parole, nel momento in cui si fa istanza di rilascio dell’attestazione di credito le Poste vengono formalmente a conoscenza della morte del proprio correntista, “congelando” il suo patrimonio fino a che gli eredi, muniti di dichiarazione di successione, non dimostrino di essere legittimati ad accedervi.

Dichiarazione di credito postale: in sintesi

Ricapitolando quanto detto sino a questo momento, possiamo affermare che la dichiarazione di reddito rilasciata dalle Poste serve a certificare il patrimonio di cui era titolare, presso Poste italiane, la persona defunta al momento della sua morte.

Ciò significa che, anche se l’istanza viene proposta molti anni dopo il decesso, l’attestazione farà sempre riferimento ai rapporti patrimoniali in essere alla data del decesso.

Maria e Marta sono figlie e uniche eredi di Stefano. Non sapendo che la dichiarazione di successione va presentata entro un anno dal decesso, solamente dopo due anni fanno istante alle Poste per sapere qual era la situazione patrimoniale del defunto padre alla data della sua dipartita.

Nel caso in cui il defunto sia intestatario esclusivamente di rapporti e titoli esenti dall’imposta di successione e dall’obbligo di indicazione nella dichiarazione di successione (buoni fruttiferi postali e titoli di Stato), il documento non sarà rilasciato.

 
Pubblicato : 7 Novembre 2023 10:45