forum

Denuncia: quando ri...
 
Notifiche
Cancella tutti

Denuncia: quando rischi la controquerela per calunnia

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
52 Visualizzazioni
(@mariano-acquaviva)
Post: 2324
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

La controquerela per calunnia e il risarcimento del danno per il procedimento penale innescato scatta solo nel caso di consapevolezza dell’innocenza dell’accusato.

Chi presenta una denuncia alla Procura della Repubblica o ai Carabinieri (o ad altra autorità) che poi risulta infondata non è tenuto a risarcire i danni a chi subisce il procedimento penale da lui innescato, né tantomeno può essere oggetto di una controquerela per calunnia.

Questo perché, nel nostro ordinamento, si può essere controquerelati solo a condizione che si sia agito con dolo, cioè con la consapevolezza dell’innocenza dell’accusato. Ma procediamo per ordine.

Denuncia infondata: cosa si rischia?

Immaginiamo che Antonio sia costretto a sopportare, giorno e notte, i latrati dei cani del vicino Giuseppe.

Antonio denuncia Giuseppe ai Carabinieri per il reato di disturbo della quiete e del riposo delle persone.

Le indagini, tuttavia, rivelano che l’abbaiare dei cani dà fastidio solo ad Antonio e non a un numero indeterminato di persone (presupposto necessario per far scattare il procedimento penale).

Insomma, Antonio non poteva denunciare Giuseppe ma, a tutto voler concedere, poteva solo avviare contro di lui un’azione civile di risarcimento del danno.

I presupposti per l’esercizio dell’azione penale erano quindi insussistenti.

Antonio, però, non deve temere di essere controquerelato da Giuseppe per calunnia e questo perché i fatti da lui dichiarati alle autorità erano veri; ad essere errata è stata solo la qualificazione giuridica dei fatti stessi.

Se invece Antonio avesse denunciato Caio con la piena consapevolezza della sua innocenza, ossia della falsità dei fatti, allora sarebbe scattata la calunnia.

Quando scatta la calunnia?

Il reato di calunnia scatta tutte le volte in cui qualcuno:

  • denuncia alle autorità competenti  una persona che sa essere innocente (è la cosiddetta calunnia formale);
  • simula a carico di lui le tracce di un reato (cosiddetta calunnia materiale).

C’è calunnia nel caso in cui un soggetto presenti una denuncia di smarrimento di un assegno dopo aver consegnato il titolo ad altro soggetto oppure al solo scopo di impedire alla banca di pagarlo al relativo creditore.

Il bene giuridico tutelato dal reato di calunnia viene identificato nell’interesse al corretto funzionamento della giustizia e, in particolare, nell’interesse a che non vengano instaurati processi contro persone innocenti.

Secondo la Corte di Cassazione [1], così come non si può essere controquerelati per calunnia, altrettanto non si può essere condannati al risarcimento del danno nei confronti del querelato, anche se il denunciante ha agito, con le sue affermazioni, in modo colpevole, ossia con atteggiamento incauto, imprudente, negligente o precipitoso.

Invece, per poter essere condannati al risarcimento del danno per il procedimento penale avviato nei danni del denunciato è necessaria la piena e lucida consapevolezza dell’innocenza di quest’ultimo.

Insomma, è indispensabile che vi sia il dolo (la malafede, in pratica) e non la semplice colpa.

 
Pubblicato : 3 Settembre 2023 15:50