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D.L. 22 aprile 2023 n. 44, un rischio per gli idonei in graduatoria?

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(@valentina-azzini)
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Sono stato assunto presso un ente locale, sulla base di un accordo di utilizzo a titolo gratuito di graduatoria di altro ente e scorrimento della stessa. Ho appreso che., in sede di conversione in legge del decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44 recante “Disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche” è stato introdotto l’articolo 1-bis che modifica l’articolo 35, comma 5-ter del d.lgs. 165/2001, che esclude la possibilità, per le p.a., di prevedere un numero di idonei superiore al 20% rispetto al numero di posti messi a concorso e limita l’utilizzo delle graduatorie formate presso altro ente. Se questa norma dovesse entrare in vigore, p0otrei subire un danno? 

Il disegno di legge n. 44/2023, finalizzato a rafforzare la Pubblica Amministrazione sia dal punto di vista del personale in forza, che delle competenze nello svolgimento delle attività a servizio del cittadino, nell’ottica di ottenere altresì un risparmio nei costi di gestione delle Pubbliche Amministrazioni, contiene una norma, l’art. 1-bis, introdotto in sede di vaglio del testo legislativo alla Camera, ai sensi il quale reca alcune integrazioni della disciplina dei concorsi unici, prevedendo che gli stessi possano essere organizzati su base territoriale, definendo le possibilità di utilizzo delle graduatorie di altri ambiti territoriali del medesimo concorso e  introducendo un limite massimo dei candidati idonei. 

Tale disposizione ha subito diverse critiche da parte delle associazioni di categoria, in quanto limiterebbe, per come è formulata, la possibilità di utilizzo delle graduatorie da parte di amministrazioni diverse rispetto a quelle che hanno indetto i concorsi di cui tali graduatorie rappresentano l’esito e limiterebbe la possibilità di scorrimento delle graduatorie medesime, impedendo così un efficace turnover degli idonei e costringendo l’amministrazione ad indire un maggior numero di concorsi, con aggravio conseguente sulla spesa pubblica.

Proprio in questi giorni il disegno di legge in parola è al vaglio del Senato, pertanto non si può sapere quale sarà l’esito della sua conversione in legge, se e quali modifiche verranno apportate alle sue disposizioni. Il termine ultimo per la conversione in legge scade il prossimo 21 giugno, tant’è che le stesse organizzazioni di categoria auspicano – qualora non ci fosse tempo sufficiente per apportare ragionate modifiche alle previsioni sopra analizzate – di approvare sì il testo legislativo così come attualmente formulato, con l’impegno però di emendarlo appena possibile e, nel frattempo emanare circolari che ne mitighino le disposizioni in questione.

Ciò premesso, nel caso di specie, siamo di fronte però ad una assunzione già avvenuta, pertanto qualunque sarà la sorte del disegno di legge n. 44/2023, le sue previsioni avranno efficacia dall’entrata in vigore in poi e non efficacia retroattiva. Conseguentemente Lei non dovrebbe subire alcun pregiudizio dalle novelle legislative in parola. Peraltro, in ambito amministrativo esiste un principio di tutela dei diritti quesiti e, dunque, una legge successiva che pregiudicasse quanto acquisito dal cittadino sarebbe passibile di vaglio di legittimità costituzionale.

Articolo tratto da una consulenza resa dall’Avv. Valentina Azzini

 
Pubblicato : 24 Giugno 2023 06:30