Covid: tornano mascherine e varianti
L’ombra delle prescrizioni anti-contagio si allunga sull’Europa mentre le varianti minacciano. L’immunologo Anthony Fauci esprime preoccupazione sull’uso delle mascherine, mentre l’Italia adatta le nuove regole post-pandemiche.
Nell’attuale panorama pandemico, il ritorno delle mascherine e la proliferazione delle nuove varianti del Covid stanno mettendo in discussione le strategie di gestione della pandemia in tutto il mondo. Gli Stati Uniti, in particolare, stanno riportando in auge le misure di sicurezza sotto la minaccia dell’ultima arrivata, la variante Pirola, che ha recentemente infettato la first lady americana, Jill Biden.
Questa situazione sta influenzando anche l’Europa, con l’Italia al secondo posto per il numero di nuovi infetti, registrando un aumento del 81% dei casi dal 31 luglio al 27 agosto rispetto alle quattro settimane precedenti. In questo contesto, Anthony Fauci, figura di spicco nella lotta al Covid, è tornato dal suo stato di pensionamento per lanciare un appello all’uso delle mascherine quando il virus si diffonde rapidamente.
Fauci ha espresso preoccupazione riguardo all’approccio della popolazione alla stagione autunno-invernale, quando i virus respiratori tendono a diffondersi con maggiore intensità. Ha sottolineato l’importanza di indossare mascherine, se necessario, per proteggere i più vulnerabili e prevenire forme gravi della malattia.
Rivolgendosi agli esperti del governo, Fauci ha auspicato che i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie possano fornire nuove linee guida sull’uso delle mascherine in risposta all’incremento dei contagi.
Nel frattempo, l’Italia ha modificato le regole post-pandemiche, cercando un equilibrio tra allentamento delle restrizioni e sicurezza pubblica. Un decreto legge approvato questa estate ha cancellato l’obbligo dell’isolamento per i casi positivi al Sars-CoV-2 e ha emanato nuove raccomandazioni per la gestione dei pazienti Covid. Raccomandazioni – è bene sottolinearlo – e non obblighi.
Secondo la circolare del ministero della Salute, coloro che risultano positivi dovrebbero indossare mascherine chirurgiche o Ffp2 quando entrano in contatto con altre persone. Chi presenta sintomi deve rimanere a casa fino alla loro scomparsa, rispettando l’igiene delle mani e evitando ambienti affollati. È possibile tornare al lavoro anche se si manifestano sintomi, a condizione che venga indossata una mascherina.
La circolare precisa che, qualora si risulti positivi a un test molecolare o antigenico, è “consigliato – e non obbligatorio – indossare la mascherina chirurgica o Ffp2 se si entra in contatto con altre persone; se si è sintomatici bisogna rimanere a casa fino al termine dei sintomi stessi; bisogna applicare una corretta igiene delle mani; bisogna evitare ambienti affollati”.
Inoltre è possibile rientrare al lavoro anche in presenza di sintomi Covid, a patto che si indossi la mascherina.
Per chi è venuto a contatto con infetti la circolare non prevede alcuna misura restrittiva ma “raccomanda comunque che le stesse pongano attenzione all’eventuale comparsa di sintomi suggestivi di Covid (febbre, tosse, mal di gola, stanchezza) nei giorni immediatamente successivi al contatto”. Inoltre, nel corso di questi giorni, suggerisce che sia “opportuno che la persona eviti il contatto con persone fragili, immunodepressi, donne in gravidanza”. Infine, aggiunge la circolare: “Se durante questo periodo si manifestano sintomi suggestivi di Covid è raccomandata l’esecuzione di un test antigenico, anche auto somministrato, o molecolare”.
Insomma, per ora nessun obbligo ma solo raccomandazioni. Almeno finché la situazione resterà sotto controllo.
-
Vaccino non obbligatorio senza consenso informato: c’è risarcimento?
2 giorni fa
-
Come fa il datore di lavoro a sapere il motivo della malattia?
4 giorni fa
-
Residenza persone fisiche: nuove regole
4 giorni fa
-
Quando è illegittimo il contratto a termine?
5 giorni fa
-
Proposta di acquisto casa legata alla concessione del mutuo
6 giorni fa