Cos’è la Tobin Tax?
Come funziona la tassazione delle transazioni finanziarie internazionali
Ammonta a centinaia di miliardi di euro il controvalore delle compravendite che ogni giorno caratterizzano i mercati finanziari. Proprio con riferimento a queste cifre incredibili, molti si domandano cos’è la Tobin Tax di cui si sente spesso parlare. L’esigenza di rendere stabili i mercati finanziari, cioè i mercati dove si acquistano e si vendono le valute, condusse James Tobin, premio Nobel per l’economia, a proporre questo tipo di tassazione nel 1972. L’idea originaria era che questa tassa, che poi prese nome dal suo ideatore, avrebbe dovuto colpire, a livello internazionale, le compravendite di valute. Tobin intendeva così stabilizzare i mercati valutari evitando, con la tassazione delle relative transazioni, la speculazione che spesso li caratterizzava (rendendo instabili e altamente oscillanti i valori delle valute, cioè delle monete nazionali). D’altro canto, e questo era il secondo obiettivo della tassa (perseguito non tanto da Tobin, quanto piuttosto da movimenti internazionali contrari agli effetti perversi della globalizzazione), il prelievo che con la Tobin Tax si sarebbe ottenuto avrebbe messo a disposizione della intera comunità internazionale delle ingenti entrate utilizzabili per scopi di natura sociale. Nell’articolo che vi proponiamo analizzeremo le critiche che nel corso degli anni hanno caratterizzato il dibattito mondiale attorno alla Tobin Tax e come funziona oggi in Italia la tassa che si ispira all’idea di James Tobin. Di certo c’è che a livello internazionale la Tobin Tax non è mai stata istituita.
Quali sono gli aspetti critici della Tobin Tax?
I critici della Tobin Tax misero in evidenza che voler colpire, con quella tassa, gli speculatori che rischiano cifre ingenti sui mercati valutari significava sottrarre liquidità ai mercati.
La tassa, infatti, avrebbe allontanato sia gli speculatori dai mercati valutari ma anche la grande liquidità che essi portavano.
E se si sottrae liquidità al mercato delle valute, il mercato stesso si prosciuga con l’effetto che i prezzi diventano assai instabili e, di conseguenza, anche le compravendite di merci e di beni più incerte (infatti quando i prezzi delle valute non sono stabili, anche i prezzi dei beni e delle merci oscillano e rendono instabili ed incerti i loro acquisti).
In definitiva l’introduzione di una tassa sulle transazioni del mercato delle valute avrebbe finito con il rendere tutti più poveri e non tutti un po’ più ricchi [1].
Se introduco una tassa sulle compravendite di valute è probabile che lo speculatore investirà meno denaro nel mercato valutario e senza questo investimento il valore delle valute diventerà più instabile rendendo, come effetto diretto, più incerti i mercati dei beni e delle merci e più oscillanti i prezzi dei beni e delle merci anche di prima necessità
La Tobin Tax è una tassa sulle transazioni di valute
Cos’è la Tobin Tax italiana?
La Tobin Tax non è mai stata introdotta a livello internazionale.
Singoli Paesi hanno provato ad introdurla sperimentalmente, poi cancellandola (la Svezia la introdusse nel 1984 e poi la cancellò nel 1992 a causa degli scarsi introiti conseguiti).
Diverse altre Nazioni hanno introdotto tasse ispirate alla Tobin Tax, ma in realtà nessun Paese ha mai introdotto la Tobin Tax secondo il modello originario voluto dal suo ideatore (cioè come tassa sulle transazioni del mercato delle valute).
In Italia qualcosa di simile alla Tobin Tax (quanto meno alla sua idea ispiratrice) è in vigore dal 1°gennaio 2013 [2].
Non si tratta di una tassa sulle transazioni che avvengono sui mercati delle valute, ma di una tassazione (con lo scopo di recuperare entrate da porre a disposizione della collettività) che colpisce i trasferimenti di proprietà (cosiddetto trading):
- di azioni emesse da società residenti in Italia;
- di strumenti finanziari derivati da azioni emesse da società residenti in Italia.
L’aliquota per il calcolo della tassa è dello 0,1% del valore della transazione (se i titoli sono quotati in mercati regolamentati) oppure dello 0,2% del valore della transazione (se i titoli sono quotati in mercati regolamentati).
Il valore della transazione, al quale applicare l’aliquota dello 0,1% o 0,2% per calcolare la tassa da versare al fisco, è costituito dal prezzo di acquisto del titolo moltiplicato per il numero di azioni acquistate.
La Tobin Tax italiana colpisce le transazioni di titoli azionari
-
Vaccino non obbligatorio senza consenso informato: c’è risarcimento?
2 giorni fa
-
Come fa il datore di lavoro a sapere il motivo della malattia?
4 giorni fa
-
Residenza persone fisiche: nuove regole
4 giorni fa
-
Quando è illegittimo il contratto a termine?
5 giorni fa
-
Proposta di acquisto casa legata alla concessione del mutuo
6 giorni fa