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Cos’è la morosità incolpevole?

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(@adele-margherita-falcetta)
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Quali sono i requisiti per accedere al fondo statale a sostegno degli inquilini che, per ragioni che esulano dalla loro volontà, non sono più in grado di pagare l’affitto della casa.

Nel cuore di una tranquilla città italiana, una famiglia modello affronta una sfida inaspettata. Nonostante l’impegno costante di tutti i familiari nel gestire le finanze domestiche con prudenza e responsabilità, essi si trovano a fronteggiare una serie di circostanze avverse che li portano a ritardare il pagamento dell’affitto. Questa situazione, purtroppo comune a molte famiglie, rende utile spiegare cos’è la morosità incolpevole. Tale termine descrive una condizione in cui i ritardi nei pagamenti, come quelli degli affitti, sono causati da eventi al di fuori del controllo del debitore, come ad esempio una crisi economica improvvisa, una perdita di lavoro o gravi problemi di salute. Questo articolo mira a esplorare le implicazioni legali della morosità incolpevole, offrendo una panoramica dettagliata su come la legge italiana si posiziona in queste delicate situazioni e quali protezioni sono previste per coloro che si trovano involontariamente in questa spiacevole condizione.

In cosa consiste la morosità incolpevole?

Una volta stipulato un contratto di locazione, l’obbligo primario dell’inquilino è quello di versare il canone concordato. Tuttavia, può verificarsi che egli non sia in grado di adempiere tempestivamente a questo obbligo, incorrendo così nel rischio di essere sottoposto a un procedimento di sfratto per morosità.

In circostanze in cui l’incapacità di soddisfare il pagamento del canone di locazione deriva da fattori al di fuori del controllo personale dell’inquilino, si può richiedere il riconoscimento di una situazione di morosità incolpevole. In questo caso è possibile beneficiare di un sostegno economico da parte dello Stato, a condizione di soddisfare specifici requisiti e aver già ricevuto la notifica di uno sfratto per morosità.

Tali condizioni si manifestano in situazioni come la perdita del posto di lavoro per licenziamento, la riduzione dell’orario lavorativo a seguito di accordi sindacali o aziendali, la cassa integrazione, o la scadenza senza rinnovo di contratti di lavoro a termine o atipici.

Per coloro che gestiscono una propria attività, esercitano una professione autonoma o libera, una causa riconosciuta di morosità incolpevole è l’interruzione dell’attività lavorativa causata da eventi di forza maggiore, malattie gravi, infortuni o decesso del titolare o di un membro della sua famiglia, soprattutto quando queste circostanze richiedono l’allocazione di una parte sostanziale del reddito in spese mediche o assistenziali.

Cos’è il fondo per la morosità incolpevole?

Il D.L n. 102/2013, successivamente convertito con modifiche nella legge n. 124/2013, ha dato vita a un fondo per gli inquilini che si trovano nella condizione di morosità non imputabile a loro stessi. Questo fondo è stato istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e mira a offrire supporto alle famiglie che hanno ricevuto un avviso di sfratto per ritardo nei pagamenti dell’affitto, a seguito di una perdita o una notevole diminuzione dei redditi familiari.

Le risorse finanziarie del fondo non vengono erogate direttamente ai singoli cittadini. Invece, la distribuzione delle somme avviene tramite un decreto emanato dal suddetto Ministero, in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e dopo consultazione con la Conferenza Unificata Stato-Regioni. Queste risorse sono poi assegnate alle Regioni e alle Province autonome, con una predilezione per quelle che hanno adottato leggi per mitigare le difficoltà legate all’alloggio, le quali a loro volta destinano i fondi ai Comuni con maggiore criticità abitativa da loro identificati.

Morosità incolpevole: come accedere al fondo?

Una volta compreso cos’è la morosità incolpevole, vediamo chi può accedere al fondo e in che modo.

Il fondo statale è destinato a inquilini, sia italiani che stranieri con permesso di soggiorno, che soddisfino determinati requisiti:

  • abbiano un Isee che non ecceda i 26mila euro, che può estendersi fino a 35mila euro in base a criteri definiti nei bandi locali;
  • siano locatari da almeno un anno di un’abitazione non considerata di lusso, classificata nelle categorie catastali A/1, A8 e A/9;
  • non detengano altre proprietà abitative nella stessa provincia dell’immobile in locazione;
  • abbiano un contratto di affitto ufficialmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate.

Chi risponde a questi requisiti può richiedere l’accesso al fondo per la morosità incolpevole. Al momento, il massimo contributo erogabile è di 12mila euro per ogni contratto di locazione, di cui 8mila euro sono dedicati alla copertura dei debiti di affitto arretrati. I rimanenti 4mila euro possono essere impiegati per stipulare un nuovo contratto di affitto a canone concordato.

La domanda deve essere inoltrata al Comune di residenza, seguendo le procedure dettate dai bandi specifici rilasciati dagli enti locali. Questi bandi sono consultabili sugli Albi Pretori online di ciascun Comune. È possibile inoltrare la richiesta anche tramite i Centri di Assistenza Fiscale (Caf) e i patronati.

 
Pubblicato : 30 Marzo 2024 13:00