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Cose da sapere prima di un’assunzione

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(@valentina-azzini)
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Tutela degli interessi dell’azienda e rispetto delle promesse ricevute in sede di colloquio: queste del finalità dei controlli pre assunzione per datore e lavoratore

Hai superato un colloquio di lavoro e stai per essere assunto presso una nuova azienda. Prima di firmare il contratto do lavoro vuoi però essere sicuro del suo contenuto e avere certezza che siano rispettate le condizioni promesse dal datore in fase di selezione. Oppure sei un datore di lavoro e devi assumere nuovo personale, ma prima vuoi raccogliere informazioni riguardo le persone che hai selezionato e hai effettivamente deciso di inserire in azienda. Effettuare le opportune verifiche è importante per non incappare in brutte sorprese una volta che il contratto è concluso e il rapporto difficilmente può essere sciolto, oppure per evitare di perdere altre buone opportunità lavorative. Vediamo allora quali sono le cose da sapere prima di un’assunzione, sia da parte del dipendente, che da parte dell’azienda.

I controlli pre assunzione

Per controlli pre assunzione possono intendersi:

  • le indagini commissionate da un’azienda ad un investigatore privato, al fine di verificare la veridicità delle informazioni fornite dal candidato selezionato per essere inserito in organico
  • l’attenta lettura del contratto di assunzione prima della sua sottoscrizione al fine di verificare che le informazioni e le promesse date in sede di colloquio siano veramente rispettate dall’azienda anche in fase di conclusione del rapporto di lavoro.

I controlli pre assunzione sono spesso sottovalutati sia dai datori di lavoro, che dai candidati selezionati, i quali ultimi in particolare spesso sottoscrivono contratti di lavoro fidandosi di quanto è stato loro detto in fase di colloquio, scoprendo poi di essere stati assunti con mansioni anche solo parzialmente diverse da quelle prospettate, oppure con un orario di lavoro differente rispetto a quello concordato, o, ancora, con accordi economici che non rispettano quanto emerso in fase di selezione.
Si pensi, ad esempio, al candidato da assumere presso un’agenzia di viaggi, che esponga di avere pluriennale esperienza nel settore, ma che una volta assunto non sia in grado di gestire la biglietteria, perché in verità mai se ne è occupato; oppure al datore che concordi con il personale da assumere che dovranno essere svolte diverse trasferte con concessione dell’auto aziendale e, una volta iniziato il rapporto di lavoro, tardi notevolmente la consegna dell’auto, oppure prospetti un lavoro sedentario d’ufficio, per intervenute diverse esigenze aziendali. O, ancora, pensiamo al datore che, in caso di cessazione del rapporto con il proprio dipendente, pretenda che quest’ultimo non operi in concorrenza con l’azienda, senza avere previamente stipulato un patto scritto in tal senso.

I controlli aziendali

L’azienda al fine di scongiurare che le informazioni rese in sede di colloquio di lavoro e inserite nel curriculum si rivelino successivamente poco veritiere, le aziende possono rivolgersi ad un’agenzia investigativa, che, nel rispetto della privacy del candidato, accerti la correttezza delle informazioni da questi fornite. Tali controlli possono essere finalizzati a verificare i dati anagrafici dichiarati, i titoli di studio e le competenze tecniche possedute, l’effettiva iscrizione ad albi o ordini professionali e le referenze che il candidato dichiara. In occasione dei controlli pre assunzione è possibile altresì verificare se il lavoratore abbia precedenti penali, o pignoramenti in atto e, dunque, sia la sua affidabilità lavorativa, che personale.

Un utile controllo, che il datore può svolgere anche personalmente e senza rischio di violare la privacy del candidato, è infine la visualizzazione dei profili social di costui, al fine di vedere che cosa pubblica in rete, il suo tenore di vita, il suo modo di porsi nei confronti della società.

Le verifiche del lavoratore

Tra quanto prospettato in sede di colloquio e quanto effettivamente indicato nel contratto di lavoro che si intende sottoscrivere spesso possono esserci delle differenze, anche significative.

Accade talvolta che si presti attenzione più all’occasione lavorativa, alla volontà di accettare quel posto di lavoro, tralasciando il vero contenuto e la disciplina del rapporto che si sta per costruire con il nuovo datore e che deve essere dettagliatamente descritto nel contratto che si sta per firmare.
La sottoscrizione del contratto di lavoro magri avviene frettolosamente, in fiducia, confidando nel fatto che le caratteristiche del rapporto di lavoro che sono state dichiarate “a voce” siano poi pedissequamente inserite nel testo del contratto.

È dunque indispensabile, prima di firmare il contratto di lavoro, verificare alcuni aspetti di fondamentale importanza.

Il primo di questi è l’indicazione della categoria e del livello di inquadramento in quanto da questi derivano altri aspetti come, ad esempio, la misura della retribuzione, la durata del preavviso in caso di licenziamento o dimissioni, le ferie. Unitamente a livello di inquadramento e alla qualifica attribuita, è importante accertarsi che siano precisate nel contratto di lavoro le mansioni che effettivamente verranno assegnate e l’effettiva sede di lavoro.

Verificato di essere stati correttamente inquadrati in base alle mansioni assegnate e alle proprie competenze professionali, sarà importante controllare l’importo della retribuzione, generalmente indicata al lordo, ossia comprensiva dei contributi e delle tasse che verranno trattenute mensilmente dall’azienda. Bisognerà poi accertarsi che la retribuzione indicata corrisponda a quella prevista dal CCNL applicato al rapporto e venga corrisposta per le mensilità in esso indicate (13 o 14 mensilità). Sempre con riferimento alla retribuzione, è importante accertarsi che siano effettivamente indicate eventuali somme aggiuntive, corrisposte a titolo di superminimo, o indennità collegate alla mansione svolta.

Qualora il rapporto che si sta per concludere sia a tempo determinato, è importante verificare la data di scadenza e il rispetto delle norme di legge in materia di durata e condizioni che lo possono giustificare.

Nel caso in cui venga previsto un patto di prova tra le parti, sarà importante controllarne la durata nel rispetto delle previsioni del CCNL di categoria; qualora invece venga previsto un patto di non concorrenza, sarà utile invece verificarne la durata e la previsione di un congruo compenso. Infine, se previsto un patto di stabilità sarà utile verificare se l’impegno a permanere in azienda per un minimo di tempo riguardi entrambe le parti o solo il lavoratore e, in tale ultimo caso, se sia prevista la corresponsione di una congrua somma.

 
Pubblicato : 9 Novembre 2023 16:30