Cosa succede se non comunichi i dati del conducente?
Come evitare la decurtazione dei punti dalla patente senza pagare la seconda multa: il giustificato motivo e le prove.
Tutte le volte in cui la multa stradale non viene contestata nell’immediatezza al conducente, il verbale viene notificato a casa del proprietario del veicolo. Se, oltre alla contravvenzione pecuniaria, è prevista anche la decurtazione dei punti dalla patente, il verbale contiene l’invito a comunicare all’organo accertatore, entro 60 giorni, di chi era al volante al momento dell’infrazione (il cosiddetto “effettivo conducente”). Si tratta di un obbligo di legge volto ad evitare che i punti vengano altrimenti sottratti al titolare del mezzo quando non sia stato effettivamente questi a violare il codice della strada. Ebbene, cosa succede se non comunichi i dati del conducente? Sul punto si sono già pronunciati diverse volte i giudici. Cerchiamo quindi di vedere quali sono i rischi per l’automobilista e come questi può evitare di farsi detrarre i punti dalla patente.
È obbligatorio comunicare i dati del conducente?
Comunicare i dati del conducente è obbligatorio solo quando sussistono tali due condizioni:
- la multa deve comportare la decurtazione dei punti dalla patente;
- la multa non viene contestata nell’immediatezza dell’infrazione.
Dunque una multa per divieto di sosta, spedita a casa del titolare dell’auto, non implica l’obbligo di comunicare i dati del conducente, trattandosi di una sanzione soltanto economica: non è cioè prevista la sottrazione dei punti.
Dall’altro lato, quando la polizia blocca il trasgressore nell’immediatezza dell’infrazione e gli eleva il verbale, non c’è ragione di comunicare successivamente i dati del conducente essendo l’identità di questi già nota agli agenti che hanno effettuato la contestazione.
Comunicare i dati del conducente è inoltre obbligatorio anche se:
- il proprietario dell’auto è lo stesso conducente;
- la multa viene pagata immediatamente;
- la multa viene impugnata dinanzi al Giudice di Pace o al Prefetto;
- non si ricorda chi fosse alla guida (approfondiremo questa ipotesi successivamente).
Entro quanto tempo va inviata la comunicazione dei dati dell’effettivo conducente?
La comunicazione dei dati dell’effettivo conducente va inviata entro 60 giorni da quando si è ricevuta la multa a casa.
Come compilare la dichiarazione dei dati del conducente?
Di norma il verbale con la multa contiene il modulo prestampato che va compilato per indicare i dati del conducente effettivo dell’auto al momento dell’infrazione. Di quest’ultimo vanno indicati:
- nome e cognome;
- data e luogo di nascita;
- residenza;
- estremi della patente (numero, scadenza, ente che l’ha rilasciata).
Attenzione: va anche allegata copia della patente di guida dell’effettivo conducente.
La dichiarazione va firmata e poi spedita, o consegnata a amni, alla polizia che ha emesso il verbale entro 60 giorni dalla notifica.
Le comunicazioni errate o incomplete saranno considerate come omessa comunicazione.
Non è necessario compilare il modulo prestampato allegato al verbale. È anche possibile compilare una dichiarazione in carta semplice, purché firmata e datata. Ciò ad esempio succede se si perde il relativo foglio.
Cosa succede se non si forniscono i dati dell’effettivo conducente?
Se il proprietario dell’auto non fornisce i dati dell’effettivo conducente o li comunica in ritardo, la polizia non potrà sottrargli i punti dalla patente ma gli comminerà una seconda multa da 286 euro a 1143 euro oltre alle spese di procedimento e notifica. Tale sanzione si giustifica per non aver ottemperato all’obbligo di collaborazione.
Pertanto chi non vuol perdere i punti dalla propria patente può limitarsi a non rispondere alla polizia, pagando la relativa multa. Non potrà però subire ulteriori sanzioni.
Come detto, il fatto di estinguere la multa non costituisce una tacita ammissione di responsabilità (ossia di essere stati alla guida del mezzo): quindi anche chi paga la sanzione indicata nel verbale deve inviare la comunicazione dei dati dell’effettivo conducente. E deve farlo anche chi presenta opposizione perché ritiene che il verbale sia illegittimo.
Cosa succede se non si ricorda chi era alla guida?
La legge stabilisce l’obbligo di comunicare i dati dell’effettivo conducente a meno che non vi sia un giustificato motivo che non consenta di farlo. Tale «giustificato motivo» deve essere specificato e documentato.
In pratica, non basta non inviare la comunicazione se si ritiene di non poterla fornire: per evitare la seconda multa è comunque necessario rispondere alla richiesta della polizia specificando però di non poter fornire risposta in merito all’identità dell’effettivo conducente.
Ciò può succedere ad esempio quando non si è in grado di ricordare perché il mezzo viene usato da più persone: si pensi a un’auto impiegata da un nucleo familiare numeroso o intestata a una persona anziana che si faccia accompagnare, di volta in volta, da un parente diverso.
Come anticipato, anche in presenza di un giustificato motivo che non consenta di fornire i dati del conducente, bisogna comunque fornire la risposta alla polizia, seppur si tratta di una risposta con contenuto negativo, accompagnata dai documenti che provano la veridicità di tale circostanza.
Bisognerà ad esempio specificare: «In merito alla richiesta di comunicazione dei dati dell’effettivo conducente non sono in grado di rispondere per le seguenti ragioni…» ed allegare le carte che comprovano tali affermazioni.
Attenzione: il fatto che nel modulo per la comunicazione dei dati della persona alla guida manchi uno uno specifico campo per la dichiarazione negativa non esonera dall’obbligo di inviare comunque alla polizia tale comunicazione, usando però un foglio in bianco compilato autonomamente [1].
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