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Cosa succede se la polizia trova molti contanti in casa?

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(@mariano-acquaviva)
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Come difendersi dall’accusa di evasione fiscale? In quali casi la Guardia di finanza può entrare in un’abitazione per una perquisizione?

La legge presume che tutti i soldi che non sono dichiarati allo Stato siano frutto di un’attività svolta in nero, cioè non segnalata all’ordinamento. Ciò significa che ogni cittadino, in caso di controlli (ad esempio, sul proprio conto corrente), deve giustificare la provenienza del denaro, ad esempio dimostrando che sono il frutto di una vincita o di una donazione. Cosa succede se la polizia trova molti contanti in casa? Vediamo cosa dice la legge.

Quanti contanti si possono tenere in casa?

Non c’è un limite al contante che si può conservare in casa. Ciò significa che la vecchia usanza di nascondere i soldi sotto il materasso anziché di custodire i propri risparmi depositandoli in banca o investendoli in borsa non è illegale.

Come vedremo, l’importante è che, in caso di controlli (motivati), si possa dimostrare la provenienza del denaro ed evitare così dubbi circa la natura illecita dell’accumulo di contante. Approfondiamo la questione.

Presunzione dei ricavi in nero: cos’è?

Tenere i soldi in casa è legale ma, al tempo stesso, può essere rischioso; non solo per la possibilità di subire furti e per gli effetti negativi della svalutazione, quanto perché, se rinvenuti dalle autorità, possono essere qualificati come ricavi di un’attività svolta in nero.

Secondo la legge, infatti, l’esistenza di attività non dichiarate è desumibile anche sulla base di presunzioni, purché queste siano gravi, precise e concordanti.

È chiaro quindi che tenere molto denaro in casa costituisce una presunzione di reddito in nero, se le somme non risultano dichiarate allo Stato.

La presunzione è rafforzata dal fatto che ogni dipendente, sia pubblico che privato, riceve lo stipendio sul conto corrente, mentre per i professionisti vige un limite al pagamento in contanti che possono ricevere.

Insomma: poiché i pagamenti avvengono per la maggior parte con strumenti tracciabili (bonifico, assegno, pos, ecc.), tutto ciò che non è fatto risalire alla propria attività lavorativa si presume essere un guadagno in nero.

Quando la polizia può entrare in casa?

Tanto chiarito, va detto che per la polizia non è certamente facile trovare i contanti in casa, visto che, per fare ciò, occorrerebbe eseguire una perquisizione.

Secondo la legge, la polizia può procedere a effettuare una perquisizione solamente se:

  • autorizzata dal giudice o dal pubblico ministero;
  • sussistono fondati motivi di ritenere che il corpo del reato o cose pertinenti al reato si trovino in casa e non c’è tempo per attendere il mandato del giudice, come avviene ad esempio in caso di flagranza di reato.

Né la polizia né la guardia di finanza possono pertanto entrare in casa di un contribuente solamente per verificare se nasconde contanti in casa, a meno che non ci sia un’indagine in corso oppure non ci siano fondati sospetti che siano stati occultati soldi provenienti da attività in nero o perfino delittuose.

Si pensi, ad esempio, alla perquisizione in casa di un noto trafficante di droga: in un caso del genere l’attività di ricerca sarebbe giustificata dalla necessità di reperire i proventi del narcotraffico.

Contanti in casa: cosa succede se la polizia li trova?

Cosa succede se la polizia trova molti contanti in casa? È probabile che il fatto venga segnalato alla Procura della Repubblica e all’Agenzia delle Entrate perché siano disposte le opportune indagini.

Infatti, il rinvenimento di importanti somme di denaro può essere un campanello dall’allarme non solo per un accertamento fiscale ma anche per la sussistenza di alcuni reati, come ad esempio il riciclaggio, il furto o la rapina, la ricettazione, lo spaccio di droga e, ovviamente, l’evasione fiscale.

Mentre però, sul profilo meramente fiscale, deve essere il contribuente a dimostrare che il denaro non sia stato nascosto al fisco, nel senso che non è un ricavo in nero, sul versante penale deve essere il pubblico ministero a provare l’attività illecita dell’indagato, fornendo adeguata dimostrazione del fatto che il denaro non solo non è stato dichiarato ma rappresenta anche il corpo del reato perché provento di un delitto.

Come giustificare i contanti in casa?

Ci sono diversi modi per giustificare i contanti trovati in casa dalla polizia. Il primo di questi è di provare che gli stessi siano stati regolarmente dichiarati: è infatti possibile che il denaro sia stato prelevato dal conto corrente e poi conservato in casa.

In questa circostanza, sarà sufficiente provare la corrispondenza tra quanto dichiarato al fisco e le somme rinvenute.

Si può poi dimostrare che i soldi provengano da una donazione oppure da un risarcimento dei danni: tali redditi, essendo esenti, non vanno dichiarati.

È poi possibile provare che si tratta di redditi tassati alla fonte, come ad esempio le vincite al gioco, i mutui e i finanziamenti.

Ovviamente, di tutto quanto appena detto andrà fornita una prova scritta, come ad esempio una scrittura privata avente data certa (perché contenuta in una pec, in una raccomandata, ecc.) o un atto notarile.

Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo dal titolo Come giustificare soldi in nero.

 
Pubblicato : 26 Agosto 2023 07:30