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Cosa si deve fare per diventare medico legale?

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(@carlos-arija-garcia)
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Quale differenza c’è tra questa figura e chi ha una normale laurea in medicina e chirurgia? Che cosa deve studiare e di che cosa si occupa?

Il medico legale è la figura professionale che si occupa del rapporto tra le condizioni psicofisiche di una persona e le questioni giuridiche e sociali. In altre parole, segue il legame tra lo stato di salute di un soggetto e il diritto. È suo compito anche stabilire le cause di un decesso, quando questo avviene in circostanze non chiare, così come interviene, ad esempio, per stabilire le conseguenze che un episodio di malasanità ha avuto sulla salute di un paziente. Cosa si deve fare per diventare medico legale?

La medicina legale si contraddistingue dalle altre specializzazioni sanitarie per il fatto che non è finalizzata alla diagnostica, alla prevenzione o alla terapia ma a valutare una situazione biologica in chiave giuridica. I principali ambiti di competenza sono:

  • la medicina sociale;
  • l’anatomia patologica;
  • la psicopatologia;
  • la tossicologia forense;
  • la criminologia;
  • la bioetica clinica;
  • la deontologia medica.

Per diventare medico legale, dunque, non basta una laurea in medicina e chirurgia conseguita dopo sei anni di studio: oltre a questo percorso, è necessario frequentare con profitto per cinque anni una scuola di specializzazione in medicina legale. Al termine, si ottiene il titolo di specialista del settore e si può svolgere l’attività di medico legale come disposto dalla normativa [1].

La cosiddetta legge Gelli, infatti, stabilisce che nei procedimenti civili e nei procedimenti penali aventi ad oggetto la responsabilità sanitaria, l’autorità giudiziaria affida l’espletamento della consulenza tecnica e della perizia a un medico specializzato in medicina legale iscritto all’Albo ed in possesso di adeguate e comprovate competenze nell’ambito della conciliazione acquisite mediante specifici corsi formativi.

Lo specializzando riceve le nozioni che devono soddisfare le esigenze di natura medico-legale:

  • del Servizio sanitario nazionale;
  • degli enti previdenziali pubblici e privati;
  • dell’amministrazione giudiziaria;
  • dell’amministrazione penitenziaria;
  • degli enti pubblici.
  • delle compagnie di assicurazione;
  • dei privati cittadini.

Da ciò si deduce che il lavoro del medico legale comprende, tra gli altri compiti, quelli legati:

  • al settore assicurativo, specialmente per quanto riguarda le polizze vita e danni a persone;
  • agli incidenti stradali;
  • ai danni causati da episodi di malasanità;
  • alle prestazioni economiche previste per soggetti che hanno diritto ad assistenza, previdenza e sicurezza sociale.

Il medico legale in campo assicurativo

Il medico legale può essere chiamato a intervenire nel settore assicurativo come supporto al medico di fiducia per effettuare una perizia che porti a stabilire l’entità di un danno indennizzabile da una polizza ed il legame tra la causa del danno e il pregiudizio subìto.

Il medico legale nell’ambito dell’infortunistica stradale

In caso di incidente, quando una delle parti pretende un risarcimento, il medico legale è chiamato a stabilire l’entità del danno non patrimoniale riportato dalla vittima del sinistro. Sarà suo compito, dunque, pronunciarsi su:

  • il danno biologico, cioè la lesione alla salute che può aver provocato un’inabilità temporanea o un’invalidità permanente;
  • il danno morale, ossia la sofferenza procurata dall’incidente;
  • il danno esistenziale, detto anche «dinamico-relazionale», che comporta un pregiudizio ai rapporti tra la vittima ed il mondo che lo circonda.

Il medico legale e gli episodi di malasanità

Nei casi di malasanità, in particolare quando si verifica un presunto errore del personale sanitario di una struttura, il medico legale viene interpellato per la corretta gestione dell’episodio sia in sede civile sia in quella penale.

Il suo compito, anche in questo caso, sarà quello della consulenza sul nesso tra l’episodio denunciato ed il danno per il quale si pretende il risarcimento. In particolare, si pronuncia su:

  • la causalità omissiva o commissiva;
  • la descrizione del danno risarcibile perché collegato all’evento dannoso;
  • quanto riscontrato durante un’eventuale autopsia.

Il medico legale in ambito previdenziale ed assistenziale

Compito del medico legale in ambito previdenziale ed assistenziale è quello di accertare le condizioni psicofisiche di un cittadino che richiede una prestazione economica o sociale. In particolare, deve:

  • accertare lo stato di inabilità o invalidità che dà diritto alla prestazione;
  • quantificare l’entità dell’inabilità o dell’invalidità (e non della prestazione, che spetta all’ente erogatore);
  • stabilire se tale stato è derivato da un determinato evento

Il medico legale e la criminologia

Nell’immaginario collettivo, grazie anche alla letteratura e al cinema, si è abituati a pensare al medico legale come quella figura chiamata dalla Polizia quando viene commesso un crimine affinché esegua l’autopsia, determini le cause e la dinamica del decesso, ecc.

In effetti, questo è un altro dei compiti dello specializzato in medicina legale (anche se, come abbiamo visto, non è il solo ruolo).

Il medico legale, in questo ambito, viene chiamato ad eseguire l’esame autoptico:

  • cercando degli indizi attraverso indagini approfondite sul corpo;
  • studiando tessuti, cellule, organi e fluidi.

Il tutto per determinare le cause del decesso e per aiutare a capire l’esatta dinamica dei fatti che hanno portato alla morte di una persona.

Più nel dettaglio, il medico legale:

  • effettua delle consulenze sui decessi;
  • comunica all’autorità giudiziaria i risultati delle sue indagini sul cadavere;
  • testimonia in tribunale, se chiamato a farlo.
 
Pubblicato : 2 Aprile 2023 10:30