Cosa rischia chi parcheggia nel posto altrui in condominio? La Cassazione stabilisce severe conseguenze legali per chi occupa abitualmente lo spazio altrui, inclusa la reclusione e il risarcimento danni.

Occupare ripetutamente il posto auto di un altro condomino può portare a seri problemi legali, inclusa una condanna penale per violenza privata e obblighi di risarcimento. A ribadirlo è stata più volte la Cassazione.

In verità bisogna fare una distinzione tra l’estraneo che parcheggia la propria auto nel cortile altrui, senza essere stato autorizzato da uno dei condomini, e chi invece è proprietario di un appartamento all’interno dello stabile ma, nonostante l’assegnazione individuale dei posti auto, occupa l’area di altri.

In questo articolo vedremo cosa fare se un condomino occupa il tuo posto auto in condominio, quando si può configurare un reato e quando invece è possibile chiamare l’amministratore di condominio.

Cosa comporta parcheggiare nel posto di un altro condomino?

Con la sentenza n. 50787, del 20.12.2023 la Cassazione ha detto il condomino che parcheggia nel posto auto di un altro condomino commette il reato di violenza privata. La pena è la reclusione fino a quattro anni.

La violenza privata scatta tutte le volte in cui si costringe qualcuno a fare o tollerare qualcosa che non vuole. Nel caso di specie, si obbliga il proprietario del parcheggio a trovare un altro posto ove lasciare il veicolo, tollerando la prepotenza altrui.

Il reato però si configura solo se l’assemblea di condominio ha deliberato l’assegnazione individuale dei parcheggi. Se invece non c’è stata alcuna decisione in tal senso, il cortile è di tutti i condomini e ciascuno di questi ne può fare l’uso che vuole, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri di fare altrettanto. Tradotto in parole povere significa che non si può occupare troppo spazio (ad esempio con un camper o con tre auto) se non c’è lo spazio sufficiente anche per gli altri.

Per configurare il reato di violenza privata è sufficiente l’intenzione di costringere qualcuno a fare o a tollerare qualcosa, senza necessità di ulteriori motivazioni.

Cosa fare se un condominio parcheggia sul proprio posto?

Dinanzi al comportamento di un condomino che occupa lo spazio assegnato ad altri è possibile:

• informare l’amministratore di condominio affinché ammonisca il responsabile: difatti l’amministratore, che di norma non può intervenire nelle controversie tra condomini, è tuttavia tenuto a far rispettare il regolamento e le delibere dell’assemblea (come appunto quella di assegnazione del posto auto);
• sporgere una querela entro 3 mesi dall’ultimo episodio, contro il responsabile: ne deriverà un processo penale nel corso del quale è possibile costituirsi “parte civile” per chiedere anche un risarcimento del danno.

Naturalmente bisognerà procurarsi le prove dell’illecito. Prove che possono essere costituite da:

• fotografie;
• testimonianze di coloro che hanno visto la condotta illecita.

Cosa fare se un estraneo occupa un parcheggio in un condominio altrui?

Diversa e ben più grave è la situazione in cui il parcheggio sia occupato da un estraneo, da colui cioè che non appartiene al condominio. In caso è possibile sporgere una querela per violazione di domicilio ed anche per occupazione di terreni ed edifici. A fornire questo importante chiarimento è stata la Cassazione (sent. 31700/2023). Leggi a riguardo: Cosa comporta parcheggiare in un posteggio riservato ai condomini.

In questa ipotesi l’amministratore non ha poteri di intervento, non potendo sostituirsi al danneggiato nella proposizione della querela ma potrebbe agire dinanzi al tribunale civile a tutela del bene comune che, in questo caso, è appunto il cortile.

Diversamente ciascun condomino può sporgere querela entro 3 mesi dall’illecito.