forum

Cosa fare se il tax...
 
Notifiche
Cancella tutti

Cosa fare se il taxi rifiuta il pagamento col pos?

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
53 Visualizzazioni
(@mariano-acquaviva)
Post: 2324
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

Come comportarsi se il terminale è guasto? È possibile rifiutare il pagamento? Quando si può fare denuncia alla guardia di finanza?

A partire dal 30 giugno 2022 tutti gli esercenti un’attività commerciale, inclusi i professionisti, sono obbligati ad accettare il pagamento con carta di credito, di debito o prepagata. Ciò avviene mediante un dispositivo elettronico direttamente collegato al proprio conto corrente che prende il nome di pos, acronimo che sta per “point of sale”, traducibile in italiano come “terminale di pagamento”.

Nonostante la legge ne imponga l’utilizzo, sono in molti coloro che cercano di sottrarsi all’obbligo per via dei costi legati all’impiego di questo strumento. Ogni transazione portata a termine col pos, infatti, sconta una piccola commissione (che va solitamente tra l’1 e il 2% dell’operazione) che resta a carico del titolare dell’attività.

Con il presente articolo vedremo pertanto cosa rischia chi non accetta il pagamento con carta di credito, perché privo di terminale oppure perché lo stesso non è funzionante. In particolare, vedremo cosa fare se il taxi rifiuta il pagamento col pos, trattandosi di una questione che è stata molto discussa sui mass media.

Pos: per chi è obbligatorio?

Come anticipato, il pos è obbligatorio per tutti coloro che operano a diretto contatto con il pubblico.

Si tratta pertanto non solo dei classici esercizi commerciali (supermercati, tabacchini, bar, pizzerie, negozi di abbigliamento, ecc.) ma anche delle attività dei liberi professionisti, come avvocati, ingegneri, medici, ecc.

Sono invece esentati dall’obbligo di pos solamente i professionisti nelle transazioni verso altri professionisti.

Cosa rischia chi rifiuta il pagamento con pos?

Chi non accetta il pagamento mediante pos rischia di incorrere in una sanzione amministrativa proporzionata al valore della transazione rifiutata.

Per la precisione, a chi rifiuta il pagamento con pos si applica una sanzione minima di 30 euro maggiorata del 4% in relazione al valore del pagamento digitale rifiutato.

Al tassista che rifiuta di accettare col pos il pagamento di 100 euro come prezzo della corsa, si applica una sanzione pari a 34 euro (30 euro base + 4 euro).

Taxi: come comportarsi in caso di pos non funzionante?

Vediamo ora come comportarsi se il taxi rifiuta il pagamento col pos perché il terminale non è funzionante.

Bisogna distinguere due ipotesi:

  • se il tassista ha avvertito il cliente sin da subito, cioè prima dell’inizio della corsa, allora l’utente che intende pagare con carta di credito può rifiutare di salire a bordo, decidendo quindi di non avvalersi del servizio;
  • se invece il tassista ha comunicato solo a fine corsa che il pos è guasto per motivi a lui attribuibili, allora il cliente non può essere costretto a scendere per andare al bancomat ad effettuare un prelievo. Pertanto, se non ha contanti con sé, può scambiarsi i dati con il tassista e impegnarsi a pagare in un secondo momento, ad esempio a mezzo bonifico.

In buona sostanza:

  • se il malfunzionamento non è imputabile al titolare, allora non ci sarà alcuna sanzione;
  • se invece il mancato funzionamento del pos è dovuto a una negligenza oppure alla precisa volontà dell’esercente, allora questi sarà passibile di sanzione, come diremo nel prossimo paragrafo.

Ovviamente, quanto appena detto non vale solo per i tassisti ma per ogni esercente un’attività commerciale o professionista.

Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo dal titolo Mancato collegamento POS: cosa fare?

Come comportarsi se il tassista rifiuta il pagamento col pos?

Se il tassista rifiuta categoricamente di accettare il pagamento col pos oppure simula un malfunzionamento del terminale, allora scatta la sanzione vista in precedenza: 30 euro più il 4% della transazione negata.

Lo stesso accade se il pos non funziona perché il titolare è stato negligente, ad esempio perché non ha provveduto a farlo riparare nonostante fosse guasto da tempo oppure non lo ha ricaricato (per i dispositivi portatili).

In presenza di tali circostanze, il cliente può chiamare la guardia di finanza e segnalare la condotta scorretta del tassista.

L’obbligo del pagamento permane in ogni modo, visto che si è comunque usufruito del servizio: l’obbligazione potrà però essere adempiuta in un secondo momento, atteso il rifiuto del tassista di accettare il pagamento elettronico.

 
Pubblicato : 9 Agosto 2023 07:30