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Conviene di più il testamento o la donazione

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(@angelo-greco)
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Guida per scegliere tra testamento e donazione per la gestione del patrimonio familiare.

La scelta tra fare un testamento o procedere con una donazione è una decisione importante per chi desidera organizzare la distribuzione del proprio patrimonio, specie tra i familiari come figli e coniuge.

Molti si interrogano su quale sia la scelta più vantaggiosa, sia dal punto di vista fiscale sia per prevenire possibili litigi tra gli eredi. Conviene di più il testamento o la donazione?

In questo articolo, analizzeremo in dettaglio questi due strumenti di pianificazione patrimoniale, considerando aspetti fiscali, burocratici e di tutela degli eredi.

Che differenza c’è tra donazione e testamento?

La principale differenza tra donazione e testamento sta nel momento in cui si trasferisce la proprietà: la donazione avviene immediatamente, mentre il testamento ha effetto solo dopo la morte del testatore.

Nel caso della donazione, il bene passa direttamente nella proprietà del beneficiario; per il testamento, invece, ciò avviene dopo la morte.

Una via intermedia tra queste alternative è la donazione con riserva di usufrutto: in questo caso il donante trasferisce subito la nuda proprietà dell’immobile ma vi può continuare a vivere fino alla propria morte (o, in alternativa, darla in affitto e percepire i canoni). In questo modo si assicura un tetto sotto cui vivere pur anticipando già il trasferimento del bene.

Costa di più la donazione o il testamento?

La donazione di immobili richiede sempre l’atto notarile e pertanto, oltre alle imposte, bisogna pagare il professionista.

La donazione di mobili non richiede l’atto notarile solo se è di modico valore. Il modico valore non è quantificato dalla legge ma va parametrato in base alle condizioni economiche del donante (leggi Quali sono le donazioni di modico valore).

Il testamento invece non richiede l’atto notarile se si opta per il testamento olografo, quello cioè fatto da sé. In tal caso quindi si risparmia.

Se invece, per evitare contestazioni, distruzioni o alterazioni, si preferisce il testamento pubblico (quello cioè notarile) i costi rispetto alla donazione sono pressoché identici.

Quanto poi all’effettivo atto di trasferimento della proprietà del bene, se la donazione realizza tutto in un unico passaggio (redazione dell’atto di donazione e trasferimento della proprietà), nel testamento questi due momenti sono separati: si scrive il testamento quando ancora si è in vita e la proprietà si trasferisce solo con la propria morte.

Ma anche con il testamento c’è bisogno poi dell’atto notarile per la pubblicazione del testamento. L’atto notarile è indispensabile se l’eredità riguarda immobili, dovendosi procedere alla trascrizione del passaggio di proprietà. Invece per i mobili, gli eredi possono anche accordarsi per una divisione bonaria, senza bisogno del notaio. In tal caso si può risparmiare la spesa.

Quali sono gli aspetti fiscali da considerare?

Dal punto di vista fiscale, donazione e successione sono soggette alla stessa tassazione simile. Per il calcolo delle tasse da pagare, bisogna considerare il grado di parentela tra donante e beneficiario o tra testatore ed erede. In particolare:

  • donazioni e successioni tra coniugi, discendenti diretti (figli, nipoti e bisnipoti) o ascendenti diretti(genitori, nonni, bisnonni): franchigia di 1 milione di euro di valore, ed aliquota del 4% applicata solo sull’eccedenza rispetto a tale soglia;
  • donazioni e successioni tra fratelli e sorelle: franchigia di 100mila euro di valore, ed aliquota pari al 6% sull’eccedenza;
  • donazioni e successioni tra altri parenti fino al 4° grado o tra affini in linea retta e affini in linea retta, affini in linea collaterale fino al 3° grado: l’imposta è del 6%, senza alcuna franchigia;
  • donazioni e successioni tra altri soggetti (parenti meno stretti o estranei): l’aliquota d’imposta è dell’8% e non sono previste franchigie;
  • se la donazione o la successione viene fatta in favore di un portatore di handicap grave (che deve essere riconosciuto ai sensi della legge 104/1992), la franchigia è di 1.500.000 euro, e l’aliquota applicabile è quella prevista per il grado di parentela.

Come evitare litigi tra gli eredi?

Per prevenire conflitti tra gli eredi, è importante che la divisione dei beni sia chiara e trasparente. Un testamento ben redatto o una donazione effettuata in modo equo possono aiutare a ridurre le possibilità di contestazioni future.

Inoltre è necessario tenere conto che, sia in caso di donazione che di testamento, bisogna rispettare le quote di legittima, ossia quella parte di patrimonio prevista dalla legge necessariamente a favore dei cosiddetti “eredi legittimari” che sono:

  • coniuge, anche se legalmente separato (a patto che non abbia subito l’addebito);
  • figli, anche se adottivi o nati da precedenti unioni e fuori dal matrimonio;
  • ascendenti, solo in assenza di figli.

La quota di legittima varia a seconda del numero di eredi legittimari che concorrono alla divisione del patrimonio. Leggi Quanto è la quota di legittima.

Tanto le donazioni quanto la divisione testamentaria possono essere contestate se violano la legittima ma:

  • solo dopo la morte del testatore;
  • entro massimo i successivi 10 anni;
  • unicamente dagli eredi legittimari.

Quindi sotto questo profilo, donazione e testamento non implicano differenze visto che sono entrambi impugnabili in caso di lesione della legittima. Il testamento pubblico però offre una garanzia: si può infatti usufruire della consulenza del notaio che eviterà di violare la legge sulla legittima.

Quali sono gli aspetti burocratici da considerare?

La burocrazia associata a donazioni e testamenti varia:

  • la donazione di immobili o di mobili di non modico richiede un atto notarile in presenza di due testimoni;
  • il testamento può assumere diverse forme: olografo, redatto personalmente dal testatore; pubblico, redatto e custodito da un notaio; o segreto, scritto dal testatore ma consegnato al notaio per la custodia.

Sicuramente fare una donazione è più semplice visto che di essa se ne occupa il notaio. Anche il testamento olografo invece richiede un minimo di conoscenza della legge, per quanto facile possa essere (basta scrivere in modo chiaro le proprie volontà su foglio di carta, datarlo e firmarlo, conservandolo in luogo sicuro).

Come proteggere gli eredi da eventuali debiti?

Un aspetto cruciale nella pianificazione patrimoniale è proteggere gli eredi da eventuali debiti. È importante valutare la situazione debitoria del donante o del testatore per evitare che gli eredi si trovino a dover gestire oneri eccessivi.

Chi eredita tramite testamento subentra anche nei debiti del defunto. Questo non avviene con la donazione; il beneficiario non è responsabile dei debiti del donante.

Con la donazione c’è sicuramente una maggiore protezione ma bisogna considerare che se questa avviene quando il debito è già maturato, il creditore può impugnare la donazione stessa con la cosiddetta azione revocatoria entro 5 anni dal rogito. Decorsi cinque anni, la donazione è definitivamente salva. È bene quindi procedere prima che il debito sia conclamato.

Il testamento olografo è sicuro quanto la donazione o il testamento pubblico?

Il testamento olografo, scritto di proprio pugno dal testatore, può essere meno sicuro rispetto alla donazione o al testamento pubblico. Esiste il rischio che tale testamento venga nascosto o che la sua autenticità venga contestata. Questi problemi non si pongono nel caso di una donazione o di un testamento redatto davanti a un notaio.

La rivendita è più semplice in caso di successione o donazione?

Un bene ricevuto in donazione può essere più difficile da rivendere in quanto la legge consente agli eredi legittimari che non abbiano ricevuto la quota di legittima di agire non solo contro il donatario ma anche contro colui che da questi ha eventualmente acquistato il bene. Il che farebbe decadere anche l’eventuale ipoteca iscritta dalla banca a seguito del finanziamento concesso all’acquirente. Ecco perché sono le stesse banche che spesso non concedono mutui.

Dunque rivendere un bene proveniente dalla donazione è più difficile in quanto gli eredi legittimari hanno il diritto di contestare la donazione se essa lede le loro quote legali. Invece, nella successione, questo tipo di problema non sussiste se gli eredi, già prima del decorso dei 10 anni dall’apertura della successione, rinunciano per iscritto all’azione di riduzione per lesione della legittima.

 
Pubblicato : 1 Dicembre 2023 16:45