Contestare una multa: come e quando si può fare ricorso
Impugnare un verbale: guida al ricorso amministrativo e giudiziario. Quali sono le opzioni disponibili e quali i passaggi da seguire?
Il rischio di commettere un’infrazione stradale e, pertanto, di incorrere in una sanzione pecuniaria rappresenta uno dei maggiori timori anche per gli automobilisti e i motociclisti, anche per i più disciplinati.
Hai ricevuto una multa e desideri contestarla? Sapere come fare ricorso in modo adeguato è fondamentale per difendere i tuoi diritti e annullare la sanzione. In questo articolo, illustreremo le procedure corrette per contestare una multa e forniremo utili consigli per affrontare il ricorso.
Come posso fare ricorso contro una multa?
Il primo passo per fare ricorso contro una multa è assicurarsi che la sanzione non sia già stata pagata. Se hai effettuato il pagamento, non potrai più presentare alcuna impugnazione.
Tuttavia, se la multa non è stata pagata, puoi procedere con la contestazione. Vediamo come.
Quali sono i requisiti per presentare un ricorso?
In base al Codice della Strada, puoi presentare un ricorso se sei il trasgressore, il proprietario del veicolo (in caso di sanzioni senza contestazione immediata) o il responsabile legale, nell’ipotesi in cui l’infrazione sia stata commessa da un minore.
Cos’è la sospensione della multa?
Quando si fa ricorso è prevista la sospensione temporanea della multa, il cui valore viene, di fatto, congelato fino al termine del procedimento, anche al raggiungimento o superamento dei sessanta giorni dalla data di contestazione.
Lo stesso dicasi per l’eventuale decurtazione dei punti della patente.
Quanto tempo ho a disposizione per fare ricorso?
Il termine per presentare il ricorso varia a seconda dell’opzione che scegli. Per la precisione:
- puoi presentare un ricorso amministrativo al Prefetto entro sessanta giorni dal verbale di contestazione o dalla notificazione;
- se desideri impugnare la multa davanti al Giudice di Pace, hai trenta giorni di tempo dall’accertamento della violazione o dalla consegna del verbale. Contro l’eventuale provvedimento negativo di rigetto è possibile fare impugnazione in Tribunale.
Quali documenti devo presentare con il ricorso?
Quando presenti un ricorso amministrativo al Prefetto, dovrai allegare la documentazione ritenuta utile per supportare le tue motivazioni, oltre alla copia del verbale che stai contestando.
Se il veicolo era dal carrozziere e, quindi, non poteva trovarsi parcheggiato in doppia fila come sostiene il vigile urbano, è possibile esibire la fattura che dimostra come la vettura si trovasse in un posto diverso da quello contestato.
Se il numero di targa riportato sul verbale è errato, è sufficiente allegare al ricorso una visura al Pra che dimostri lo sbaglio.
È possibile inviare i documenti tramite lettera raccomandata con avviso di ricevimento o utilizzando servizi telematici certificati, come ad esempio la pec.
Con il ricorso al Prefetto si può fare anche richiesta di audizione personale; in tal caso l’autorità amministrativa è obbligata alla convocazione.
Nel caso di un ricorso al Giudice di Pace, dovrai depositare la documentazione presso la cancelleria competente, includendo il tuo codice fiscale e il verbale di contravvenzione.
Cosa succede dopo aver presentato il ricorso?
Dopo aver presentato il ricorso, il Prefetto avrà centoventi giorni dalla data di ricezione degli atti per esaminare i documenti ricevuti.
In seguito, potrà decidere di accogliere il ricorso o, in caso di esito negativo, emettere un’ordinanza motivata di archiviazione.
Il ricorso al Giudice di Pace, invece, dà vita un processo in piena regola, con la possibilità, quindi, di poter sentire anche eventuali testimoni.
Quanto costa il ricorso per contestare una multa?
Il ricorso amministrativo al Prefetto non richiede il pagamento di un contributo. Tuttavia, se il ricorso viene respinto, viene applicata una sanzione pari al doppio di quella originale.
Nel caso del ricorso al Giudice di Pace, invece, dovrai versare un contributo unificato proporzionale all’importo della sanzione.
Per essere più precisi, è previsto un versamento, da parte del ricorrente, di un contributo pari a:
- 43 euro per le sanzioni fino a 1.033 euro. Per i ricorsi da 1.033,01 a 1.100 euro occorrono anche 27 euro a titolo di diritti di cancelleria;
- per i ricorsi da 1.100,01 a 5.200 euro si sale a 98 euro a titolo di contributo unificato, più 27 per le spese;
- per le sanzioni dai 5.200,01 ai 26.000 euro è previsto un contributo di 237 euro più 27 per le spese.
Cosa succede se il ricorso viene respinto?
Se il ricorso viene respinto dal Prefetto, occorrerà pagare una sanzione pari al doppio di quella irrogata inizialmente in fase di accertamento.
Se il ricorso viene respinto dal Giudice di Pace, viene applicata una multa che può essere uguale o superiore rispetto a quella iniziale. La decisione del Giudice di Pace può essere impugnata in tribunale.
Ricorso al Prefetto e al Giudice di Pace: quale conviene?
Il ricorso al Prefetto è senz’altro più economico, in quanto non occorre pagare alcun contributo unificato.
Questo tipo di contestazione conviene quando il verbale presenta vizi formali, come ad esempio errori nel riportare le generalità del conducente, il luogo ove è avvenuta l’infrazione oppure il numero di targa.
Il ricorso al Giudice di Pace è più oneroso ma consente di meglio articolare la propria difesa: poiché si dà vita a un regolare processo, è possibile avvalersi di ogni mezzo di prova, come ad esempio delle testimonianze, escluse nel caso di ricorso al Prefetto.
Il ricorso al Giudice di Pace, pertanto, conviene quando non è possibile dimostrare di avere ragione esibendo solamente un documento.
Ricorso per contestare una multa: sintesi
Contestare una multa richiede una comprensione delle procedure e dei tempi corretti. Ricorda di non pagare la multa prima di aver esaminato le tue opzioni di ricorso.
Scegli l’opzione più appropriata per la tua situazione e assicurati di presentare tutti i documenti necessari. Se necessario, consulta un avvocato per ottenere assistenza legale professionale.
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