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Consumi idrici: come contestare le bollette dell’acqua?

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(@mariano-acquaviva)
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Come impugnare la lettura del contatore? Come dimostrare che i consumi rilevati non sono reali? Il pagamento interrompe la prescrizione?

Sempre più spesso capita di ricevere fatture completamente sproporzionate ai reali consumi; in questi casi bisogna agire tempestivamente perché un reclamo tardivo potrebbe vanificare ogni azione legale. Tanto è stato confermato anche da una recente sentenza del Tribunale di Sassari [1] che ha ricordato l’importanza di contestare le bollette dell’acqua sin da subito, in modo tale da non dover pagare cifre spropositate.

Ciò è dovuto in ragione al fatto che i consumi rilevati dai contatori si presumono veritieri, almeno fino a quando non si riesca a fornire prova contraria anche attraverso semplici presunzioni, ad esempio dimostrando che, dopo la sostituzione del contatore reputato difettoso, i consumi registrati tornano a diminuire.

La sentenza di cui sopra sottolinea inoltre come il pagamento parziale di una fattura non equivalga né a un riconoscimento del debito né a un atto interruttivo della prescrizione. Approfondiamo meglio questi temi e vediamo come contestare le bollette dell’acqua che riportano consumi idrici sproporzionati a quelli reali.

Come contestare i consumi del contatore?

Come anticipato, i consumi riportati dal contatore si presumono reali e, quindi, attendibili. Spetta al cliente contestarne la veridicità, attraverso qualsiasi strumento.

Ciò significa che per provare il malfunzionamento del contatore l’utente potrà:

  • incaricare un proprio tecnico affinché effettui un sopralluogo e verifichi che sia tutto in regola;
  • contattare la società che si occupa di erogare il servizio chiedendole di intervenire per controllare essa stessa il corretto funzionamento del contatore, magari in presenza del proprio tecnico di fiducia (in contraddittorio, insomma);
  • vigilare sull’apparecchio, segnalando tempestivamente le anomalie evidenti a occhio nudo. Si pensi al contatore manomesso in modo evidente.

Bollette anomale: cosa fare?

In presenza di fatture anomale perché troppo alte rispetto alle precedenti occorre immediatamente fare reclamo al gestore affinché intervenga per verificare il corretto funzionamento del contatore e l’assenza di perdite che possano aver alterato la registrazione dei reali consumi.

A fronte del formale reclamo, la società deve intervenire e porre in essere i necessari controlli, eventualmente provvedendo anche a sostituire il contatore e a verificare, in contraddittorio con gli utenti, il suo regolare funzionamento al fine di rinvenire la causa dell’anomalia.

Bollette dell’acqua: come contestarle?

Nel caso affrontato dal Tribunale di Sassari, le bollette dell’acqua sono state contestate paragonando i consumi idrici del periodo precedente con quelli successivi alla sostituzione del contatore.

Secondo il giudice, la netta divergenza è sufficiente a superare la presunzione di veridicità che accompagna normalmente le letture del rilevatore, attesa la netta differenza tra i valori riportati.

Per il tribunale, poi, è stato fondamentale il reclamo proposto alla società sin da subito: nel caso di consumi idrici e di bollette dell’acqua esorbitanti, infatti, occorre contestare le fatture immediatamente, atteso che tocca agli utenti vincere la presunzione di esattezza che, come detto, accompagna i rilievi dei contatori.

Secondo il giudice, infatti, a fronte del dovere dell’utente di vigilare sul corretto funzionamento del misuratore, segnalandone eventuali carenze, permane comunque quello del gestore del servizio di garantire la manutenzione e la verifica periodica dei contatori.

Ne consegue che, sebbene la lettura recante il quantitativo di consumi in base al quale è emessa la bolletta si basi su una rilevazione assistita da presunzione (semplice) di veridicità, l’utente può fornire adeguata prova contraria a sostegno della propria tesi, documentando la palese anomalia dei consumi precedenti e successivi alla sostituzione del misuratore, di cui deve pertanto ritenersi un malfunzionamento, reso evidente dalla registrazione di consumi abnormi, perché vistosamente eccedenti quelli storici medi del periodo precedente e successivo.

Ne consegue che i consumi contabilizzati nella fattura contestata, per la loro anomalia, inducono ad escludere che il contatore funzionasse correttamente e ciò comporta il superamento della richiamata presunzione semplice con conseguente inattendibilità della contabilizzazione fatturata ed obbligo della società di procedere al relativo ricalcolo sulla base della media storica.

Pagare una fattura interrompe la prescrizione?

Come anticipato, il pagamento parziale della fattura può valere come atto interruttivo della prescrizione solo quando il debitore ha precisato che esso è effettuato “in acconto” sulla maggior somma dovuta, implicando in tal caso un riconoscimento del debito.

In tutti gli altri casi, il parziale adempimento di una fattura non interrompe la prescrizione della bolletta.

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Pubblicato : 16 Gennaio 2023 07:30