forum

Condominio: come si...
 
Notifiche
Cancella tutti

Condominio: come si integra l’ordine del giorno?

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
62 Visualizzazioni
(@mariano-acquaviva)
Post: 2324
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

Tutti i casi in cui è possibile integrare l’ordine del giorno: l’aggiornamento spontaneo dell’amministratore, quello su richiesta e quello in assemblea.

Tutti i condòmini che partecipano all’assemblea devono necessariamente essere avvisati dall’amministratore con un anticipo di almeno cinque giorni. All’interno dell’avviso di convocazione non devono essere stabiliti solo il luogo, la data e l’orario della riunione, ma anche gli argomenti che saranno oggetto di discussione. Per legge, infatti, è illegittima l’assemblea in cui i condòmini non sono stati informati di ciò che si tratterà. Con questo articolo ci occuperemo di uno specifico argomento: vedremo cioè come si integra l’ordine del giorno in condominio.

È infatti possibile che, nel tempo intercorrente tra l’invio dell’avviso di convocazione e la riunione, sopraggiungano importanti questioni che devono essere trattate con una certa urgenza, oppure più semplicemente che l’amministratore si accorga di aver dimenticato un importante punto che non può rientrare nella generica voce “varie ed eventuali”. Cosa fare in queste circostanze? Come si integra l’ordine del giorno in condominio? Scopriamolo insieme.

Cos’è l’ordine del giorno?

L’ordine del giorno rappresenta l’elenco delle questioni su cui l’assemblea è chiamata a esprimersi. In pratica, l’ordine del giorno circoscrive i lavori dell’assemblea, limitandoli solamente a quelli specificamente indicati.

Ordine del giorno: a cosa serve?

L’ordine del giorno ha l’essenziale funzione di informare i condòmini circa gli argomenti che verranno trattati durante la riunione.

In pratica, l’ordine del giorno, indicando i punti su cui bisognerà decidere, permette ai proprietari di presentarsi “preparati” all’assemblea, magari avendo già preso visione della documentazione necessaria a esprimere un voto consapevole.

Convocazione senza ordine del giorno: cosa succede?

L’ordine del giorno è un elemento essenziale dell’avviso di convocazione: in sua assenza, la deliberazione può essere impugnata dai condòmini assenti, dissenzienti o astenuti entro il termine di 30 giorni [1].

Ordine del giorno assemblea: si può integrare?

L’ordine del giorno dell’assemblea può essere integrato nel caso in cui si ritiene sia incompleto. L’integrazione deve essere curata dall’amministratore (o, in mancanza, dal soggetto che ha provveduto alla notifica dell’avviso di convocazione) e può essere di tre tipi:

  • “spontanea”, cioè su iniziativa dell’amministratore stesso;
  • “provocata”, cioè fatta su istanza dei condòmini;
  • “assembleare”, cioè decisa direttamente in assemblea.

Analizziamo tutte le ipotesi.

Integrazione ordine del giorno per volontà dell’amministratore

L’amministratore può sempre integrare l’ordine del giorno aggiungendo dei punti prima assenti. Per fare ciò, però, deve rispettare il termine di cinque giorni previsto dalla legge per l’avviso di convocazione.

Secondo il Codice civile [2], infatti, l’avviso di convocazione contenente la specifica indicazione dell’ordine del giorno deve essere comunicato almeno cinque giorni prima della data fissata per l’adunanza in prima convocazione.

Pertanto, se l’amministratore vuole aggiornare l’ordine del giorno, dovrà farlo tempestivamente, cercando di rispettare i cinque giorni che devono necessariamente intercorrere tra la notifica dell’avviso e la data di prima convocazione.

Ciò vuol dire che se l’avviso è stato inviato a ridosso della scadenza di tale termine, difficilmente l’ordine del giorno potrà essere integrato.

Integrazione ordine del giorno su richiesta dei condòmini

Anche i condòmini possono chiedere un’integrazione dell’ordine del giorno, purché la richiesta provenga da almeno due proprietari che rappresentino almeno un sesto del valore dell’edificio.

Pertanto, se un solo condomino chiede di integrare l’ordine del giorno, l’amministratore non sarà obbligato a farlo, a meno che non decida di accogliere la richiesta pur non avendone il dovere.

Come ha ricordato la Cassazione [3], non sussiste un diritto del singolo condomino ad imporre la trattazione di questioni in sede assembleare.

Pertanto, quando l’integrazione dell’ordine del giorno avviene su impulso di un solo condominio o di condòmini che non rappresentino il valore di un sesto dell’edificio, l’amministratore ha piena discrezionalità: la legge non lo obbliga a modificare o integrare l’ordine del giorno, ma può farlo a sua discrezione.

Ovviamente, anche in questo caso l’amministratore dovrà verificare che sia rispettato il termine di almeno cinque giorni tra la (nuova) convocazione e la data della prima riunione. Altrimenti, bisognerà convocare una nuova assemblea avente ad oggetto i punti proposti dai condòmini.

Integrazione ordine del giorno in assemblea

Infine, l’ordine del giorno potrebbe essere integrato direttamente in assemblea; in questo caso, però, occorre la presenza di tutti i condòmini i quali, all’unanimità, decidano di procedere alla votazione sull’argomento non presente all’ordine del giorno.

Come detto, però, occorre che tutti i proprietari siano presenti in quanto, in caso contrario, anche un solo condomino assente potrà impugnare la delibera, in quanto adottata su un punto che non gli era stato comunicato nell’avviso di convocazione.

The post Condominio: come si integra l’ordine del giorno? first appeared on La Legge per tutti.

 
Pubblicato : 25 Dicembre 2022 17:52