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Come viene tutelato il lavoratore dalla Costituzione?

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(@angelo-forte)
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Le tutele che la Carta costituzionale garantisce ai lavoratori

La Costituzione italiana costituisce la legge più importante su cui si basa tutta la vita della Nazione. Essa allo stesso tempo disciplina il funzionamento della macchina dello Stato e stabilisce i fondamentali diritti e doveri che regolano i rapporti tra i cittadini e tra questi e le istituzioni. Ma come viene tutelato il lavoratore dalla Costituzione? Quali sono in altri termini le regole fondamentali che la Costituzione detta in materia di lavoro? E’ noto a tutti che il primo articolo della nostra Costituzione stabilisce che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro [1]. Non ci poteva essere conferma più evidente del ruolo cruciale che al lavoro viene attribuito nella vita della nostra Nazione. Si tratta del principio lavorista. Il lavoro è in altre parole il valore attorno al quale viene costruita tutta la vita del Paese e che deve costituire il principio guida di tutta l’attività del Parlamento e del Governo allo scopo di tendere alla massima occupazione possibile. E’ dunque il lavoro che la nostra Costituzione individua come strumento indispensabile per lo sviluppo della personalità di ogni cittadino. Su questa base e premessa necessaria, possiamo costruire l’articolo che ci apprestiamo a scrivere e nel quale verranno analizzate le singole disposizioni costituzionali che hanno il lavoro come riferimento.

Il lavoro come architrave della Costituzione

Dopo aver ribadito che l’articolo 1 stabilisce la centralità del lavoro quale base irrinunciabile della vita democratica della Repubblica e come strumento indispensabile per la formazione dei singoli e lo sviluppo comunitario, occorre aggiungere che del lavoro la Costituzione tratta in altri articoli.

Viene detto a chiare lettere [2] che:

  • la Repubblica riconosce a tutti i suoi cittadini il diritto al lavoro e mira a fare in modo che l’organizzazione della società sia tale che tutti possano effettivamente lavorare;
  • ogni cittadino deve svolgere, in base a quelle che sono le proprie capacità e la propria libera scelta, un’attività o una funzione che contribuisca allo sviluppo della comunità.

Il lavoro è quindi non soltanto un diritto per ogni cittadino ma anche un dovere che ogni persona deve assolvere nei confronti della società.

Bisogna però evidenziare che la Costituzione esorta gli Italiani a svolgere non qualsiasi lavoro o qualunque occupazione sia disponibile, ma un’attività che venga scelta consapevolmente ed in modo libero e che possa in questo modo contribuire fattivamente al progresso di tutti.

La realtà che ci circonda è però alquanto distante da questa prospettiva.

Il lavoro è infatti molto spesso non una scelta libera e consapevole fatta dal cittadino, ma una necessità a cui ci si è piegati pur di sbarcare il lunario e riuscire a guadagnare quanto è indispensabile per sopravvivere.

In questo modo il lavoro non potrà mai contribuire al progresso materiale o spirituale della società.

Il lavoro deve essere liberamente scelto dal cittadino

I principi costituzionali del rapporto di lavoro

La Costituzione, nel Titolo III della Parte I, stabilisce anche le regole fondamentali del rapporto di lavoro.

Si afferma che:

  • la Repubblica tutela il lavoro in ogni sua forma (il lavoro subordinato, ma anche quello autonomo), cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori, promuove e favorisce i trattati e le organizzazioni internazionali che disciplinano il diritto del lavoro [3];
  • il lavoratore ha diritto ad una retribuzione che sia proporzionale alla quantità e qualità del lavoro svolto e comunque sufficiente a garantire a sé e alla famiglia una vita libera e dignitosa, che la legge fissa la durata massima della giornata di lavoro e che il lavoratore ha diritto sia al riposo durante la settimana sia alle ferie annuali retribuite alle quali non può rinunciare [4];
  • la donna ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, la stessa retribuzione che tocca al lavoratore, che le condizioni di lavoro devono permetterle di svolgere i suoi compiti in famiglia e assicurare alla mamma ed alla prole una protezione adeguata, che la legge fissa l’età minima per accedere al lavoro e che la Repubblica tutela il lavoro minorile [5];
  • ogni cittadino non idoneo al lavoro e che non disponga del necessario per vivere ha diritto al mantenimento ed all’assistenza sociale e che devono essere assicurati ai lavoratori le risorse necessarie in caso di infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia e disoccupazione involontaria, [6].

Rispetto a questo bellissimo programma, la realtà ci prospetta una distanza abissale.

Negli ultimi trent’anni si può dire che questa distanza è addirittura cresciuta e che i diritti dei lavoratori sono stati messi in discussione su più fronti.

La cosiddetta alternanza scuola lavoro che obbliga i minori a lavorare gratuitamente trasgredisce la norma costituzionale che garantisce ai lavoratori minorenni il diritto ad un’equa retribuzione

La Costituzione garantisce una retribuzione sufficiente per una vita libera

 
Pubblicato : 14 Ottobre 2023 12:45