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Come verificare l’usura del mutuo

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(@angelo-greco)
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Ai fini della verifica dell’usura bisogna considerare non solo gli interessi ma tutti i costi legati al mutuo come le spese di istruttoria, quelle amministrative, l’assicurazione, le penali.

Ti sei mai chiesto se il tuo mutuo è usurario, ossia se gli interessi sono superiori rispetto ai limiti legali e, in quanto tali, non dovuti? La legge è molto rigorosa sul punto e la giurisprudenza altrettanto. Tuttavia, a differenza di quanto avveniva in passato, il mutuo usurario non si considera più nullo. L’unico effetto è la gratuità del mutuo: il capitale va restituito ma non anche gli interessi.

In questo articolo vedremo come verificare l’usura del mutuo, come stabilire cioè se il tasso di interessi è usurario o meno. E vedremo, in modo semplice e con esempi pratici, come si esegue il calcolo. Analizzeremo poi le più recenti pronunce della Cassazione che spiegano come, ai fini della verifica dell’usura, non bisogna considerare solo gli interessi del mutuo ma tutti i costi ad esso connessi. Ma procediamo con ordine.

Come è stato trattato il tema del mutuo e degli interessi usurari?

Il contratto di mutuo è regolamentato dall’articolo 1813 c.c. che prevede la restituzione di un equivalente di quanto ricevuto. Inoltre, l’articolo 1815 cod. civ. stabilisce che gli interessi usurari sono nulli e non dovuti. Il Codice penale all’articolo 644 punisce l’usura, definita come l’applicazione di interessi eccessivi.

Come capire se il mutuo presenta usura

Per i mutui stipulati dopo il 14 maggio 2011, per determinare il tasso di usura si segue una procedura definita dal Decreto Legge n. 70/2011.

Si parte da un punto di riferimento fornito periodicamente dal Ministero del Tesoro, che ogni tre mesi effettua una rilevazione e pubblica il cosiddetto Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM). Si tratta della media degli interessi praticati dal sistema bancario e finanziario italiano.

Questo tasso medio include spese e commissioni bancarie; non comprende però la commissione di massimo scoperto. Di tanto però ci occuperemo più avanti.

Il passaggio successivo per identificare la soglia usuraria consiste nell’incrementare il TEGM del 25% e sommare ulteriori quattro punti percentuali al risultato. In ogni caso, la differenza tra il tasso medio e il limite di usura non può eccedere gli otto punti percentuali.

Facciamo un esempio pratico: supponendo che il TEGM per i mutui a tasso fisso in un dato trimestre sia del 5%, il calcolo del tasso di usura si effettuerà come segue:

5% (TEGM) aumentato del 25% (che è 1,25%) a cui si aggiungono 4 punti percentuali. Questo porterà a un tasso di usura di 10,25%.

In pratica:

5 + 1,25 + 4 = 10,25.

Una sentenza della Corte di Cassazione, la n. 350/2013, ha stabilito che tutti i costi legati all’erogazione del mutuo devono essere inclusi nel calcolo per accertare un’eventuale usura. Nel determinare il tasso applicato a un mutuo quindi non si considerano solo gli interessi delle rate, ma anche quelli derivanti da ritardi nei pagamenti, penali per estinzioni anticipate e tutte le spese associate.

Attenzione però: non si possono sommare gli interessi corrispettivi (quelli cioè dovuti normalmente, quando si paga nei termini e tempi previsti dal contratto) con gli interessi di mora (quelli cioè che scattano in caso di ritardato pagamento e che sono maggiori rispetto ai primi). Difatti le due voci sono alternative e non coesistono mai: o il mutuatario è rispettoso degli impegni e pertanto corrisponde gli interessi corrispettivi oppure non lo è ragion per cui scattano gli interessi moratori.

Per essere certi che il tasso del proprio mutuo sia conforme a quanto stabilito dalla Banca d’Italia, è cruciale analizzare attentamente il proprio contratto di mutuo, del quale si deve avere una copia. La verifica viene normalmente fatta da studi tecnici specializzati nel settore (di solito costituiti da commercialisti).

Conseguenze dell’usura

In caso di rilevazione di tassi usurari da parte delle autorità giudiziarie, il mutuatario ha il diritto di richiedere il rimborso degli interessi già corrisposti e sarà esonerato dal pagamento di quelli futuri.

Cosa dice la legge sul calcolo del tasso usurario?

Come anticipato la legge italiana è chiara nel definire che tutti i costi rilevanti per il mutuatario devono essere considerati nel calcolo del tasso usurario. La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 29501 del 24 ottobre 2023, ha affermato che anche i costi assicurativi rientrano in tale calcolo.

La decisione è fondamentale perché stabilisce un principio giurisprudenziale chiaro: i costi assicurativi non sono elementi esterni al contratto di mutuo, ma incidono direttamente sulla valutazione del carattere lecito o usurario degli interessi applicati.

 
Pubblicato : 8 Novembre 2023 11:30