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Come tutelarsi dai clienti che non pagano?

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(@angelo-greco)
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Tutele contro il mancato pagamento o il pagamento in ritardo: come anticipare il problema senza dover ricorrere in tribunale. 

Nel contesto dei rapporti commerciali, adottare precauzioni per proteggersi da eventuali ritardi o inadempienze è fondamentale, soprattutto perché il ricorso al tribunale comporta sempre tempi lunghi e costi elevati. Ecco perché è necessario prevedere delle soluzioni che possano prevenire il problema e anticipare la soluzione. Ed allora come tutelarsi dai clienti che non pagano? Come ottenere delle garanzie che possano supplire alla mancanza di fiducia? Cerchiamo di fare il punto della situazione.

Le garanzie preventive dai clienti che non pagano

Al debitore si possono chiedere delle garanzie nel momento in cui conclude un contratto. Queste sono di norma di due tipi:

  • ipoteca;
  • fideiussione

Con l’ipoteca, il debitore o, al posto suo, un terzo soggetto (ad esempio un parente) concede al creditore un immobile affinché vi iscriva ipoteca. In tal modo, nel caso di inadempimento, il creditore potrà mettere all’asta l’immobile e soddisfarsi sul ricavato.

Con la fideiussione, invece, un terzo soggetto si obbliga nei confronti del creditore assicurandogli che, nel caso in cui il debitore non dovesse pagare, lo farà lui stesso. In questo modo il creditore che non riesca a riscuotere le somme dal debitore potrà agire contro il terzo fideiussore (anche chiamato “garante”).

Di norma, ciò che spaventa di più il creditore è dover fare causa al debitore e dimostrare il proprio credito in un lungo e costoso giudizio. Proprio per evitare tale necessità, in genere, si fanno firmare al debitore delle cambiali, ossia delle promesse di pagamento. Queste ultime, infatti, se non dovessero essere onorate, consentono al creditore di rivolgersi direttamente all’ufficiale giudiziario e avviare il pignoramento senza dover prima fare causa o chiedere un decreto ingiuntivo.

In alternativa si usa anche l’emissione di assegni postdatati che, tuttavia, non potrebbero mai essere portati all’incasso prima della data di scadenza. Anche questi sono un titolo valido per consentire il pignoramento diretto senza dover prima passare dal tribunale.

Le clausole contrattuali per tutelarsi dai clienti che non pagano

Oltre alle garanzie appena indicate, ve ne sono altre costituite da clausole che possono essere inserite nel contratto e che offrono una tutela in più al creditore.

Una di questa è la cosiddetta clausola risolutiva espressa. Tale clausola consente al creditore di sciogliere il contratto e svincolarsi da esso se il debitore non dovesse adempiere a una delle prestazioni indicate nel contratto stesso e considerata come “essenziale”.

Si pensi a un soggetto tenuto a pagare mensilmente una prestazione della durata di un anno (ad esempio un abbonamento); il contratto può stabilire che il mancato pagamento anche di una sola mensilità comporta la risoluzione di diritto del contratto per inadempimento. In questo modo si evita al creditore di dover ricorrere al giudice per ottenere la risoluzione del contratto. E il giudice, in assenza di tale clausola, può dichiarare la suddetta risoluzione solo se l’inadempimento è grave.

Un’altra clausola che consente di tutelarsi è il cosiddetto termine essenziale. È molto simile a quella precedente. Si stabilisce che il debitore debba adempiere entro e non oltre una certa data, scaduta la quale il creditore perde ogni interesse alla prestazione e il contratto si considera sciolto.

Tanto per la clausola risolutiva espressa che per il termine essenziale è necessario che il creditore diffidi per iscritto il debitore manifestandogli l’intenzione di avvalersi di tale diritto alla risoluzione del contratto.

Un’altra clausola è la cosiddetta penale, meglio nota come caparra. La caparra può essere:

  • confirmatoria: in caso di inadempimento il creditore può scegliere tra il trattenere la caparra oppure agire in giudizio per chiedere: a) l’adempimento coattivo del contratto; b) il risarcimento del danno eventualmente superiore alla caparra;
  • penitenziale: in caso di inadempimento, il creditore può solo trattenere la caparra. Non ha altre opzioni.

Il contratto può anche prevedere una cauzione o una assicurazione da incassare nel caso di mancato pagamento.

La difesa giudiziale dai clienti 

Se tutte queste garanzie non dovessero essere possibili, non resta che procurarsi una prova scritta del proprio credito che può essere costituita da una promessa di pagamento del debitore, una sua ammissione di debito, un contratto, un ordine scritto, un preventivo accettato o anche una fattura. La prova scritta consente infatti di ottenere un decreto ingiuntivo dal giudice senza dover fare causa. Il decreto viene quindi notificato al debitore che ha 40 giorni di tempo per pagare o fare opposizione. In caso contrario, il creditore può avviare il pignoramento dei relativi beni mobili o immobili, oppure dello stipendio, della pensione o del conto corrente.

 
Pubblicato : 9 Gennaio 2024 10:00