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Come si fa a sapere se si è un cattivo pagatore?

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(@carlos-arija-garcia)
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La procedura per accedere alle informazioni contenute nella Centrale dei rischi gestita dalla Banca d’Italia. Quanto tempo si rimane iscritti?

Puntualità e precisione. Nella vita servono in ogni momento e per qualsiasi cosa. Tanto più per onorare un impegno finanziario, cioè per restituire un debito. Il rischio che si corre a non essere né puntuali né precisi in questo contesto è molto alto: si inizia per essere segnalati alla Centrale dei rischi gestita dalla Banda d’Italia e si finisce con un inevitabile pignoramento di qualche bene. Ma quando si salta qualche rata di un mutuo o di un prestito si ha un dito puntato contro fin da subito? Come si fa a sapere se si è un cattivo pagatore?

Chiunque può consultare il registro che contiene la tanto temuta «lista nera»: basta rivolgersi all’intermediario che ha erogato il finanziamento oppure farne richiesta direttamente alla Centrale dei rischi. Il cittadino può fruire di questo servizio in forma gratuita, con la possibilità di accedere soltanto ai dati che lo riguardano in prima persona.

Significa, dunque, che l’accesso all’elenco dei cattivi pagatori è aperto a:

  • le persone fisiche a nome delle quali sono registrate le informazioni o, per loro conto, i soggetti previsti dalla legge (ad esempio il tutore, l’amministratore di sostegno, l’erede o un soggetto munito di delega);
  • le persone giuridiche come, ad esempio, enti, società o associazioni, tramite il legale rappresentante o altri soggetti previsti dalla legge (ad esempio il liquidatore, i soci illimitatamente responsabili, ecc.).

La Centrale rischi finanziari, detta anche Crif, è una società che si occupa della gestione del più importante sistema di informazioni creditizie (Sic) presente in Italia. Questo sistema si chiama Eurisc. È una banca dati contenente tutte le informazioni sui finanziamenti richiesti ed erogati a privati e ad imprese. I dati vengono trasferiti alla Crif dalle banche e dalle società finanziarie che aderiscono volontariamente al sistema.

Nella banca dati vengono registrate le informazioni in caso di ritardo di un pagamento, ma anche:

  • quando la banca o la finanziaria, durante la fase di istruttoria, valuta la richiesta;
  • quando viene erogato il finanziamento;
  • quando vengono effettuati i pagamenti per la restituzione del debito, con aggiornamenti periodici sul versamento delle rate.

Come si diventa cattivo pagatore?

La segnalazione che arriva al Sistema di informazioni creditizie dalla banca o dalla finanziaria viene resa visibile per la prima volta sulla Crif quando c’è un mancato versamento per due mesi consecutivi o per due rate di fila.

Il cliente, 15 giorni prima della segnalazione al Sic, riceve una comunicazione con cui viene avvisato del ritardo e della conseguente comunicazione alla banca dati. In questo modo, il debitore ha due settimane di tempo per sapere se si è trattato di un errore tecnico o di altro problema che non dipende dalla sua volontà, come un ritardo nel versamento dello stipendio.

Nel Sistema della Crif finiscono:

  • i dati relativi all’identità della persona: nome, cognome, codice fiscale, recapiti, reddito, sesso ed età, stato civile, ecc.;
  • le informazioni sui finanziamenti.

Queste ultime sono registrate per categorie, cioè:

  • rateali, quando si tratta di prestiti o mutui;
  • non rateali, se si tratta di fidi di conto, finanziamenti di anticipo su effetti o all’import/export;
  • carte di credito.

Nello specifico, restano memorizzati:

  • il singolo rapporto di credito: la tipologia del finanziamento e la fase in cui si trova, il piano di rimborso, la banca o la società che lo ha erogato e che ha trasmesso le informazioni;
  • il rimborso del credito: il debito residuo, andamento dei versamenti (è qui che si vede se il soggetto interessato è o non è un cattivo pagatore), eventuali contenziosi, ecc.;
  • data in cui sono state aggiornate le informazioni precedenti.

Come consultare l’elenco dei cattivi pagatori?

È possibile accedere ai dati della Centrale dei rischi finanziari per sapere se si è un cattivo pagatore, presentando alla stessa Crif una richiesta telematica:

  • tramite la piattaforma Servizi online (servizionline.bancaditalia.it), selezionando il box «Richiedi i dati»;
  • utilizzando il link diretto al servizio online Centrale dei rischi (arteweb.bancaditalia.it).

Nell’ambito della piattaforma, è possibile:

  • identificarsi con Spid (Sistema pubblico di identità digitale), Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi: si accederà a uno spazio personale in cui compilare e inoltrare la richiesta di accesso ai dati, consultare e scaricare le risposte;
  • se non si dispone di identità digitale: compilare e inviare la richiesta, insieme alla copia leggibile di un documento di identità valido, seguendo le indicazioni. La risposta viene inviata all’indirizzo postale o a quello di posta elettronica certificata (Pec) indicato dall’utente.

Un ulteriore modo di consultare la banca dati è quello di rivolgersi a una delle filiali della Banca d’Italia, per posta elettronica certificata (PEC), posta ordinaria oppure consegna a mano, utilizzando il modulo scaricabile dal sito di Bankitalia e allegando copia leggibile di un documento di identità valido. La risposta arriva sempre all’indirizzo e-mail indicato dall’utente.

La Banca d’Italia fornisce, di norma, una risposta entro 30 giorni dalla data di ricezione della richiesta di accesso ai dati della Centrale dei rischi.

Nel caso di richieste presentate da un delegato per conto di persone giuridiche, la risposta verrà fornita entro 90 giorni dal ricevimento della richiesta e i dati verranno recapitati direttamente alla persona giuridica delegante.

Quanto tempo si rimane nell’elenco cattivi pagatori?

I dati inseriti nel database della Centrale dei rischi sono visibili per un tempo variabile a seconda del motivo dell’iscrizione. Va ricordato che questa non avviene necessariamente per una ragione negativa, cioè perché si è cattivi pagatori ma anche per il semplice fatto di avere chiesto un mutuo.

Ad ogni modo, i dati vengono cancellati:

  • in caso di finanziamento richiesto ed in corso di valutazione​: dopo 180 giorni dalla data della richiesta;
  • in caso di richieste di finanziamento rinunciate o rifiutate: dopo 90 giorni dalla data di aggiornamento con l’esito di rinuncia o rifiuto;
  • in caso di finanziamento rimborsato regolarmente: dopo 60 mesi dalla data di estinzione effettiva del rapporto di credito, ovvero dal primo aggiornamento effettuato nel mese successivo a tale data. In caso di compresenza di rapporti con eventi positivi e di altri con eventi negativi, si applica il termine di conservazione previsto per i rapporti con eventi negativi non sanati;
  • in caso di ritardo nel pagamento di 1 o 2 rate o mensilità: dopo 12 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, a condizione che nei 12 mesi i pagamenti siano sempre regolari;
  • in caso di ritardo nel pagamento di 3 o più rate o mensilità: dopo ​24 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, a condizione che nei 24 mesi i pagamenti siano sempre regolari;
  • in caso di finanziamento non rimborsato (eventi negativi non sanati, quali morosità, gravi inadempimenti, sofferenze): 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale del rapporto o dalla data in cui l’ente partecipante ha fornito l’ultimo aggiornamento, in caso di successivi accordi o altri eventi rilevanti in relazione al rimborso. Al massimo fino a 60 mesi dalla data di scadenza del rapporto, come risulta dal contratto.

Come sapere se si è stati cancellati dall’elenco della Crif?

Per sapere se si è stati cancellati dall’elenco dei cattivi pagatori, è possibile controllare se il proprio nome si trova ancora nella banca dati.

La procedura è la stessa sopra indicata. In questo caso, però, mentre l’accesso resta gratuito per le persone fisiche, le persone giuridiche devono pagare un contributo pari a:

  • 4 euro, Iva inclusa, nel caso in cui vengano rilevate informazioni;
  • 10 euro se non è presente alcuna informazione.

Il pagamento deve avvenire entro 15 giorni dal ricevimento della lettera di riscontro con carta di credito oppure presso un punto vendita Sisal Pay utilizzando il codice a barre ricevuto.

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Pubblicato : 13 Febbraio 2023 08:40