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Come segnalare maltrattamenti agli animali

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(@carlos-arija-garcia)
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A chi rivolgersi per denunciare abusi, violenze o abbandono di cani o di gatti: Carabinieri e Polizia ma anche l’Enpa ed un numero a cui inviare un sms.

La legge stabilisce ben due ipotesi in cui si può parlare di reato di maltrattamento di animali. Da una parte, il Codice penale [1] punisce chi, per crudeltà o senza necessità, provoca una lesione ad un animale oppure lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche. La pena prevista è la reclusione da tre a 18 mesi o la multa da 5.000 euro a 30.000 euro. Lo stesso articolo punisce anche chi somministra sostanze stupefacenti o vietate agli animali (può essere il cane dopato per le gare o per i combattimenti clandestini), procurando un danno alla salute degli animali stessi. È previsto un aumento di pena della metà «se dai fatti deriva la morte dell’animale». Rischia, invece, la reclusione da quattro mesi a due anni e la multa da 3.000 a 15.000 euro chi organizza o promuove spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie o strazio per gli animali. La pena può essere aumentata di un terzo se i fatti sono commessi in relazione all’esercizio di scommesse clandestine, o se ne deriva la morte dell’animale. E questo è il quadro normativo. Ora: se si viene a conoscenza di fatti come questi, come segnalare maltrattamenti agli animali?

Bisogna sapere che tutti gli organi di polizia giudiziaria sono competenti in materia, per cui sia un’associazione sia un privato cittadino possono fare la segnalazione o sporgere denuncia per maltrattamento di animali. Significa che è possibile recarsi da Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo forestale, ecc.

Si può segnalare o denunciare maltrattamenti agli animali di persona o per telefono. Quest’ultimo caso è l più opportuno quando ci vuole un intervento tempestivo dell’autorità perché si sta assistendo ad un episodio di maltrattamento.

Altra possibilità è inviare un sms al numero 348.7611439, gestito dall’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa), indicando:

  • il tipo di animale vittima della violenza;
  • la tipologia di maltrattamento a cui si è assistito;
  • il luogo in cui sta accadendo o è accaduto l’episodio.

Gli operatori che ricevono il messaggio informeranno appena possibile le forze dell’ordine.

Per la denuncia scritta serve:

  • una dettagliata descrizione dei fatti avvenuti;
  • i propri dati anagrafici e quelli di eventuali testimoni.

Per segnalare maltrattamenti agli animali è, infine, possibile:

  • chiamare il numero verde dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente, al numero verde è 800.253.608;
  • contattare l‘Ente nazionale protezione animali (Enpa) tramite la sede locale più vicina.

Esaminando gli articoli del Codice penali citati all’inizio, si può desumere che il maltrattamento agli animali consiste in qualsiasi azione in grado di procurare sofferenza, anche senza nemmeno sfiorarlo (ad esempio, negargli cibo e acqua o tenerlo rinchiuso in una piccola stanza buia o in un recinto in cui fatica a muoversi, in condizioni igieniche estreme).

I maltrattamenti vengono solitamente sintetizzati in queste quattro categorie:

  • negligenze, che rappresentano nell’animale come nell’uomo la grande maggioranza dei casi di maltrattamento;
  • abusi fisici, come traumi, bruciature, ferite da arma da fuoco, annegamento, asfissia da strangolamento, avvelenamenti;
  • abusi sessuali;
  • abusi psicologici.

E poi, ovviamente, c’è anche l’abbandono, che comporta un serio rischio di morte dell’animale per investimenti, malnutrizione o abusi. Va ricordato che, in questo caso, la legge punisce sia chi abbandona l’animale sia chi lo costringa alla cattività. La pena prevista è l’arresto fino a un anno o l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro [3].

 
Pubblicato : 15 Settembre 2023 15:00