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Come scegliere un prestito personale?

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(@carlos-arija-garcia)
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Quali sono gli elementi da tenere in considerazione prima di sottoscrivere un finanziamento? Quali garanzie vengono richieste?

Dire che un prestito personale è conveniente forse è osare un po’ troppo. Si può dire, certamente che è utile, altrimenti non ci si porrebbe nemmeno la questione. E si può anche dire che un prestito può essere più conveniente di un altro. Ma, in questo caso, occorre valutare una serie di aspetti che rendono un prodotto migliore di un altro. Quali sono questi elementi da tenere in considerazione? Come scegliere un prestito personale?

A differenza del mutuo, che normalmente viene chiesto per acquistare o per ristrutturare una casa, il prestito personale di solito si rende necessario per coprire un’esigenza economica di entità notevolmente più ridotta. Può trattarsi di una necessità improvvisa, come quella di comprare una macchina perché la vecchia auto non va più e non vale la pena ripararla, oppure un problema di salute, come un intervento particolarmente costoso in una struttura privata. Può anche essere un evento programmabile, come le spese legate al matrimonio o l’acquisto di una nuova cucina.

L’importante, comunque, è non trascurare gli aspetti che possono rendere un prestito personale se non «conveniente» sì almeno «più conveniente» rispetto ad altri. Vediamo quali sono i più importanti.

Cosa si intende per prestito personale?

Il prestito personale è un credito erogato su richiesta al consumatore che consiste nel finanziamento di una determinata somma, di norma fino a 75.000 euro, rimborsabile secondo un piano a rate costanti.

Si chiama «personale» perché non è finalizzato all’acquisto o al finanziamento di un determinato bene o servizio ma viene richiesto per motivi personali che riguardano la vita privata e familiare de consumatore, come ad esempio l’acquisto di un’auto, di un televisore, di un corso di formazione o per necessità di denaro liquido per soddisfare altre esigenze. Quella finalità, dunque, è a discrezione del richiedente e non messa nero su bianco sul contratto con il finanziatore.

Chi eroga i prestiti personali?

Chi deve scegliere un prestito personale può rivolgersi a una banca (meglio se più di una, per confrontare le varie condizioni proposte) o ad una società autorizzata (idem come prima) che può servirsi di intermediari del credito, cioè di agenti iscritti negli Elenchi tenuti dall’Organismo degli agenti e dei mediatori. È importante, in questo caso, verificare che i professionisti appartengano a quest’Organismo, per evitare di finire nelle mani del primo che capita.

Chi può chiedere un prestito personale?

Il prestito personale può essere richiesto da cittadini:

  • residenti in Italia;
  • di età compresa tra 18 e 70 anni.

Non occorre dimostrare una particolare posizione lavorativa o contrattuale ma, per avere maggiori possibilità di ottenere il finanziamento, bisogna almeno avere una buona posizione creditizia, vale a dire:

  • non esser mai stati protestati, secondo quanto risulta nell’archivio della Centrale alarmi interbancaria (Cai);
  • non aver mai pagato in ritardo delle rate di finanziamenti precedenti (questo risulta nella Crif),
  • non richiedere importi sproporzionati rispetto alla propria capacità di rimborso: a tal fine, viene chiesto di norma un reddito dimostrabile o una fideiussione, oppure una garanzia personale di un terzo.

Prestito personale: quali garanzie vengono richieste?

Abbiamo detto che non è fondamentale avere una buona posizione lavorativa per ottenere un prestito personale, purché a situazione creditizia del richiedente sia chiara e non presenti problemi. Ad ogni modo, il finanziatore vorrà delle garanzie. Quali possono essere offerte? Eccone alcuni esempi:

  • la cessione del quinto e il Tfr: se il richiedente è un lavoratore dipendente, la banca vuole vedere di norma un documento che certifichi il suo reddito annuo. Da qui riuscirà a capire se è possibile prendere come garanzia la cessione di un quinto dello stipendio oppure il Tfr accumulato (e accumulabile) mese dopo mese;
  • il garante: si tratta di una persona che interviene quando il beneficiario del prestito non è in grado di pagare le rate. Di solito, questa figura viene richiesta nel caso in cui a chiedere il prestito sia un lavoratore a tempo determinato o precario, oppure che si è affacciato da poco tempo al mondo del lavoro e, di conseguenza, ha un Tfr ancora esiguo. Ma anche nel caso in cui l’importo del prestito sia piuttosto elevato;
  • le cambiali: sono ormai poco usate ma ogni tanto si opta per la cambializzazione delle rate oppure per una cambiale unica. Tende ad evitarle chi sa di essere in difficoltà: il creditore, infatti, può procedere subito al pignoramento dei beni in caso di mancato pagamento anche di una sola cambiale;
  • la polizza assicurativa: si tratta di un contratto che copre l’eventuale mancanza di fare reddito e, quindi, di guadagnare il necessario per restituire il debito, oltre che per vivere. Va precisato che chi richiede un prestito non è obbligato ad accettare la polizza che proposta dal finanziatore. Significa che l’erogazione del prestito personale non può essere vincolata alla polizza di chi concede il finanziamento.

Cosa deve contenere il contratto di un prestito personale?

Ottenuto il via libera all’erogazione di un prestito personale, viene firmato un contratto con la banca o con la finanziaria in virtù del quale si concede una somma di denaro in cambio dell’impegno a restituirla a rate con gli interessi.

Questo contratto deve riportare in modo esatto e chiaro le condizioni del prestito. In particolare, la legge impone di indicare:

  • il tipo di finanziamento erogato;
  • la somma concessa in prestito;
  • le modalità del finanziamento;
  • i dettagli delle singole rate (importo, numero e scadenza);
  • il Taeg, cioè il tasso annuo effettivo globale che comprende gli interessi e le spese accessorie;
  • il modo il cui il Taeg può essere modificato;
  • le garanzie richieste (se ci sono);
  • il calcolo delle spese non comprese nel Taeg;
  • le coperture assicurative richieste non comprese nel Taeg (se ci sono).

È opportuno chiedere queste informazioni già al momento di scegliere il prestito personale, per avere degli elementi di confronto con altre offerte.

Se manca una sola delle informazioni citate, il contratto deve ritenersi nullo.

Quali sono i rischi di un prestito personale?

Come ogni debito contratto, il rischio maggiore di un prestito personale è quello di non riuscire a restituire il capitale e gli interessi dovuti.

Si tenga conto che si tratta di un impegno economico non indifferente da sostenere nel tempo (anche se il piano di ammortamento non è così lungo come quello di un mutuo) e che, strada facendo, ci può essere qualche imprevisto che rappresenta un ostacolo per il versamento delle rate.

Se si comincia a saltare qualche mensilità, il finanziatore è legittimato a ricorrere ad ogni azione prevista dalla legge per riscuotere il suo credito, dai solleciti formali al ricorso al giudice per chiedere un decreto ingiuntivo o un pignoramento.

Il mancato rispetto anche di una sola delle scadenze può comportare maggiori costi, a partire dagli interessi di mora, non compresi nel Taeg, oltre all’iscrizione nell’elenco dei cattivi pagatori della Centrale dei rischi. Il che metterebbe a repentaglio la richiesta di futuri finanziamenti.

Di cosa tenere conto per scegliere un prestito personale?

Come detto in precedenza, bisogna innanzitutto valutare se il bene o il servizio oggetto della richiesta di prestito personale è indispensabile e se si è in condizioni di restituire il debito. Dopodiché, gli elementi da tenere in considerazione al momento di scegliere il finanziamento sono quelli che poi il cliente si troverà nel contratto e che abbiamo elencato sopra.

Occorrerà, comunque, fare particolare attenzione a Tan, cioè al Tasso annuo nominale che indica il tasso di interesse applicato al finanziamento e, insieme alla quota capitale, definisce la rata mensile, e al Taeg, il Tasso annuale effettivo globale, che comprende:

  • gli interessi;
  • gli oneri accessori;
  • i costi assicurativi;
  • le spese iniziali, se previste;
  • i costi di recesso anticipato.

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Pubblicato : 4 Febbraio 2023 18:35