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Come sapere se una persona viva ha fatto testamento

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(@paolo-remer)
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Chi, quando e come può apprendere l’esistenza e il contenuto delle ultime volontà di un soggetto, anche quando non sono state affidate ad un notaio.

Quando una persona muore, il testamento di solito viene fuori in fretta: se era stato depositato da un notaio, sarà pubblicato, e se invece era stato affidato privatamente a una persona di fiducia, sarà costui, o costei, non appena saputo del decesso, a darne notizia ai familiari e agli eredi. Quando invece il testamento viene conservato segretamente tra le proprie carte, e senza comunicarne a nessuno l’esistenza, come talvolta succede, allora dovrebbero essere i parenti a reperirlo, dopo la scomparsa del loro congiunto.

Ma la curiosità a volte è insopprimibile, e allora molti si chiedono come sapere se una persona viva ha fatto testamento. Vediamo se c’è un modo legittimo per apprendere almeno l’esistenza di questo documento, se non addirittura del suo contenuto: insomma, se si può aprire la busta, una volta che si è scoperto che c’è.

Ti anticipiamo subito che la procedura per conoscere l’esistenza di un testamento è piuttosto “blindata”, perché di regola le ultime volontà di una persona che ha deciso a chi e come lasciare i suoi beni dopo la sua morte non devono essere rese pubbliche prima di tale momento: nemmeno i parenti stretti hanno il diritto di conoscerle, se il testatore, per qualsiasi motivo, non gliele ha volute comunicare in anticipo.

Quanti tipi di testamento ci sono?

Iniziamo col dire che il testamento non ha una forma unica; come abbiamo accennato all’inizio, ci sono diversi modi per farlo, e da ciò dipendono anche le modalità di conservazione e di divulgazione.

Esistono i seguenti tre tipi fondamentali di testamento:

  • testamento pubblico: è quello classico, che viene redatto dal notaio, in forma solenne, con un atto pubblico, alla presenza del testatore, che esprime le sue volontà, e di due testimoni.
  • testamento segreto: viene redatto direttamente dal testatore, e poi consegnato al notaio, in una busta sigillata, perché lo custodisca. Alla morte del testatore il notaio pubblicherà il testamento, redigendo un verbale in forma di atto pubblico;
  • testamento olografo: viene scritto interamente a mano dal testatore (a macchina o col computer non è valido) e conservato da egli stesso nel modo che preferisce, oppure affidato a una persona di fiducia, scelta a sua discrezione (non necessariamente un parente: può essere anche un estraneo al nucleo familiare).

Come si scopre se c’è un testamento?

Dopo il decesso, se esiste un testamento pubblico o segreto non ci sono particolari problemi, perché il notaio, non appena appresa la notizia della morte del testatore, curerà gli adempimenti che abbiamo descritto e quindi gli eredi (e gli eventuali legatari) saranno informati e convocati per conoscerne il contenuto e apprendere quali sono le disposizioni testamentarie in loro favore.

Se invece il testamento olografo era stato affidato a una persona di fiducia, essa, non appena venuta a conoscenza del decesso, dovrà consegnarlo ad un notaio per farlo pubblicare, così come dovrà fare un familiare, che effettua ricerche in casa del defunto (o nella cassetta di sicurezza in banca, nell’autovettura e in qualsiasi altro luogo) e lo trova. Infatti l’articolo 620 del Codice civile dispone che: «Chiunque è in possesso di un testamento olografo deve presentarlo a un notaio per la pubblicazione»; la stessa norma descrive, nel prosieguo, le formalità mediante le quali il notaio esegue la pubblicazione dei testamenti che erano già depositati presso di lui e di quelli olografi che acquisisce in seguito.

Cosa rischia chi nasconde un testamento?

Chi viene in possesso di un testamento e lo nasconde, o lo distrugge, commette il reato di soppressione o occultamento di atti, previsto e punito dall’’articolo 490 del Codice penale se ha commesso il fatto al fine di procurare a se stesso un vantaggio o di arrecare ad altri un danno; ad esempio, perché è venuto a conoscenza, leggendo il testamento, di non essere stato nominato erede, oppure di essere destinatario di beni in misura inferiore a quanto auspicato: eliminando il testamento, magari, si potrebbe approfittare di una maggiore quota di legittima, in assenza della quota disponibile di cui il testatore poteva disporre liberamente.

Non si rischia solo il processo penale: in base all’art.463 del Codice civile, chi ha soppresso, celato, o alterato il testamento dal quale la successione sarebbe stata regolata viene escluso dalla successione per «indegnità», quindi non potrà ereditare i beni, neanche quelli cui avrebbe diritto in base alle quote di legittima.

Come trovare un testamento?

Per reperire un testamento pubblico o segreto – che, come abbiamo visto, è stato affidato a un notaio, ma anche un testamento olografo potrebbe essere stato depositato fiduciariamente nelle sue mani – si può:

  • interpellare il notaio stesso, se si conosce il nome del professionista di riferimento del testatore;
  • se il notaio ha cessato l’attività, o è deceduto, gli atti da lui formati e detenuti vengono riversati all’Archivio notarile distrettuale, e bisogna rivolgersi a tale ufficio;
  • fare richiesta al Consiglio notarile competente per territorio (ce n’è uno per ogni Provincia), se non si conosce il nome del notaio al quale il testatore si era affidato;
  • consultare il Registro Generale dei Testamenti, che comprende tutti i testamenti fatti in Italia ed anche quelli compiuti in uno Stato aderente alla Convenzione internazionale di Basilea (Belgio, Cipro, Estonia, Francia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Turchia, Ucraina). Vi si accede, in modalità telematica, dal sito del ministero della Giustizia (indirizzo internet https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_3_9_11.page).

Nella procedura che abbiamo descritto c’è uno scoglio: per avere accesso alle informazioni sull’esistenza del testamento è necessario che il testatore sia deceduto, tant’è che per rivolgersi ai soggetti ed agli organi anzidetti bisogna esibire il suo certificato di morte. Inoltre, con questo meccanismo non è possibile sapere se esiste un testamento olografo che non è stato depositato presso un notaio.

Il notaio può dire che c’è un testamento?

Per bypassare l’ostacolo, non è possibile chiedere in via informale al notaio se esiste un testamento fatto da una persona che è ancora in vita: anzi, la legge professionale dei notai [1] vieta espressamente di fornire informazioni, permettere l’ispezione, consentire la lettura o dare copia degli atti di ultima volontà «durante la vita del testatore, se non al testatore medesimo o od a persona munita di speciale mandato in forma autentica».

Quindi il notaio non può in nessun caso rivelare a nessuno l’esistenza di un testamento, se il testatore è ancora vivente; potrà – e dovrà farlo, se il testamento è in suo possesso – solo dopo la sua morte. Viceversa l’obbligo del segreto non vale per il testatore stesso, che può decidere autonomamente se, e a chi, rivelare in anticipo il contenuto delle disposizioni patrimoniali che ha stabilito per il periodo in cui avrà cessato di vivere. Ma se ha fatto testamento e ha deciso di non comunicarlo a nessuno, nessuno potrà apprendere l’esistenza del testamento se non dopo la sua morte.

 
Pubblicato : 13 Marzo 2023 07:00