Ho una casa bellissima in un quartiere di incivili. I ragazzi giocano a palla facendola sbattere contro il mio muro, urlano e corrono sul marciapiede facendo molto rumore. Non cerco cause, bensì soluzioni immediate. C’è un modo legale per tutelarmi senza ricorrere al giudice?

L’unico modo legale di tutelarsi è di ricorrere all’autorità giudiziaria promuovendo una causa per immissioni rumorose illecite, ai sensi dell’art. 844 del Codice civile.

Se i rumori disturbano più persone, è possibile sporgere querela per il reato di disturbo della quiete pubblica.

Se poi i rumori sono prodotti sistematicamente col solo intento di molestare la vittima, allora potrebbe scattare perfino il delitto di stalking (ipotesi tuttavia piuttosto rara, che la giurisprudenza riconduce per lo più ai contesti condominiali).

Non è invece consigliabile fare ricorso a strumenti di “autotutela“, come ad esempio disturbare a propria volta i vicini con volume alto della televisione o della radio, oppure facendo cadere in strada continui getti d’acqua: il rischio è di passare dalla parte del torto.

Prima di adire le vie legali, sarebbe opportuno diffidare formalmente i genitori: poiché i responsabili dei rumori sono minorenni, la responsabilità grava sulle madri e sui padri.

Questi ultimi possono quindi essere destinatari di una formale diffida, magari redatta da un avvocato.

Solo successivamente sarà possibile promuovere una causa in piena regola.

Volendo scartare l’azione giudiziaria, in teoria si potrebbe anche allertare la polizia municipale: poiché i ragazzi giocano in strada, le norme comunali potrebbero prevedere degli specifici divieti da rispettare, soprattutto con ciò che riguarda le corse e le pallonate lungo il marciapiedi.

Infine, per attutire i rumori, il proprietario dell’immobile può pensare di “coibentare” ulteriormente le pareti esterne soggette periodicamente a pallonate da parte dei ragazzi.