Come tutelarsi per riavere un bene di proprietà posseduto da terzi estranei

Sulla proprietà privata è interamente plasmata la società occidentale. Questo è talmente vero che persino coloro che sono costretti o hanno scelto di vivere per strada sono proprietari di qualcosa. Ed è allora ovvio che sorga spontaneo il quesito: Come posso recuperare un bene di mia proprietà? Siamo talmente identificati con le cose che possediamo che, se altri ce le sottraggono, giustamente vogliamo rientrarne subito in possesso. Ma cos’è la proprietà per il diritto? La legge italiana [1] descrive la proprietà evidenziando le facoltà che sono attribuite al proprietario. Ed infatti la legge precisa che il proprietario è colui il quale ha diritto di godere e di disporre dei beni in modo pieno ed esclusivamente. Questo significa che chi è proprietario di una cosa decide liberamente se, come e quando usarla o cederla. L’estrema importanza rivestita dal diritto di proprietà è evidente anche quando si considerano le forti tutele che lo caratterizzano. Innanzitutto a livello penale i reati di furto e di rapina, solo per citarne alcuni, sono la chiara dimostrazione delle garanzie che la legge assicura alla proprietà. Ugualmente l’azione di rivendicazione dimostra quanto l’ordinamento consideri importante la proprietà. Con quest’azione il proprietario può difatti rivendicare la cosa che gli appartiene da chiunque la possegga senza averne diritto [2]. Nell’articolo che ci apprestiamo a scrivere descriveremo le caratteristiche di questa azione.

Come funziona l’azione di rivendicazione?

Con l’azione di rivendicazione il proprietario mira al recupero della cosa di sua proprietà nei confronti di chiunque ne sia abusivamente in possesso.

Con questa azione è possibile tutelare sia i beni mobili (un’auto) che beni immobili (case, terreni).

La finalità dell’azione di rivendicazione è in sostanza:

• di accertare, attraverso la sentenza, chi sia il proprietario del bene;
• di ottenere, sempre grazie alla sentenza, la restituzione della cosa.

Precisiamo che:

• l’azione di rivendicazione può essere avviata contro chiunque possieda la cosa senza che ne abbia alcun diritto;
• la sentenza che finale produce i propri effetti verso tutti (e non solo nei confronti di chi sia stato coinvolto nel processo);
• l’azione di rivendicazione è imprescrittibile e può essere iniziata senza alcun limite di tempo.

Se il mio appartamento è occupato da un abusivo, occorrerà, per recuperarne il possesso, avviare l’azione di rivendicazione con cui verrà accertato che sono il proprietario dell’immobile e che mi consentirà di ottenerne il possesso da chi lo occupava senza titolo

L’azione di rivendicazione è imprescrittibile

Chi può iniziare l’azione di rivendicazione e quali prove servono?

Al proprietario della cosa sia mobile che immobile è riconosciuto il potere di iniziare in tribunale l’azione di rivendicazione.

Gli toccherà però dimostrare (ad esempio per una casa) di essere titolare del diritto:

• risalendo indietro nel tempo fino ad un acquisto che non dipende dal diritto di un precedente proprietario (per esempio fino ad un acquisto di quella casa avvenuto per usucapione, cioè per un possesso durato più di venti anni e non grazie ad un contratto);
• dimostrando inoltre che tutte le successive vendite della sua casa avvenute nel corso del tempo erano valide.

E’ però consentito fornire in modo più semplice la prova di essere proprietari.

Infatti se l’azione di rivendicazione si riferisce ad un immobile (una casa, un terreno ecc.) basterà dare la prova che il possesso del soggetto che ha iniziato la causa di rivendicazione, insieme al possesso dei precedenti proprietari, è durato almeno i venti anni utili per usucapirne la proprietà.

Se invece l’azione di rivendicazione si riferisce ad una cosa mobile (un monopattino) basta dimostrare che la cosa fu acquistata in buona fede e con un contratto idoneo per trasferire ad altri la proprietà (ad esempio con un contratto anche solo verbale di vendita).

L’azione di rivendicazione può riguardare immobili e mobili