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Come pagare meno tasse con l’affitto

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(@paolo-remer)
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Quali sono le agevolazioni fiscali per proprietari ed inquilini; quando e a chi conviene optare per la cedolare secca; come detrarre i canoni di locazione.

La matematica non è un’opinione, e neanche la normativa tributaria: se incassi i canoni di locazione dagli inquilini, quelle somme si cumulano con gli altri tuoi redditi, e l’Irpef verrà calcolata sul totale complessivo. Risultato: si pagherà l’imposta in base alle aliquote più elevate, quindi il 35% sopra i 28mila euro, e fino al 43% per la parte che supera i 50mila euro.

Sono soglie abbastanza facili da raggiungere ogni anno per molti lavoratori dipendenti e pensionati, che in questo modo si vedono prelevare dal Fisco più di un terzo degli importi percepiti sulle case affittate. Fortunatamente esistono dei rimedi per evitare questa pesante situazione. Vediamo come pagare meno tasse con l’affitto. Anche se sei l’inquilino, potrai comunque detrarre qualcosa; anzi, parecchio, se il tuo reddito è basso o se sei un giovane.

Cedolare secca al 21%

La cedolare secca è un’imposta sostitutiva dell’Irpef. Si applica con un’aliquota fissa del 21%, che in certi casi scende al 10%, sui canoni di locazione percepiti dai proprietari, che in questo modo sfuggono alle più pesanti aliquote previste in base ai loro scaglioni di reddito. In altre parole, il canone di affitto non si cumula con gli altri redditi, ma viene tassato separatamente, con un’aliquota più favorevole rispetto a quelle ordinarie (che partono dal 23% per redditi fino a 15mila euro e arrivano al 43% sull’eccedenza oltre i 50mila euro annui).

Per usufruire della cedolare secca, l’immobile deve essere ad uso abitativo ed accatastato in una categoria da A1 ad A11 (esclusa la A10, quella relativa ad uffici e studi). Le agevolazioni previste per l’affitto dell’abitazione si estendono alle pertinenze, come il box e la cantina.

Un altro vantaggio della cedolare secca è che non si pagano le imposte di registro e di bollo dovute al momento della registrazione del contratto di locazione. Lo svantaggio è che non si può chiedere la rivalutazione periodica del canone in base all’indice Istat e questo può penalizzare i proprietari in caso di aumento dell’inflazione.

Per conoscere tutti i dettagli leggi l’articolo “Cedolare secca: come funziona e quando conviene“.

Cedolare secca al 10%

La cedolare secca scende al 10% per i contratti di locazione a canone concordato, stipulati nei Comuni ad alta tensione abitativa (si tratta delle principali città italiane) con l’assistenza delle associazioni rappresentative dei proprietari e degli inquilini. Per approfondire leggi quando si applica la cedolare secca al 10%.

Bonus affitto per inquilini

La legge di Bilancio 2022 ha prorogato per tutto il 2023 le agevolazioni per gli inquilini con basso reddito. Possono accedere i cittadini che hanno la residenza nell’immobile preso in affitto (con contratto regolarmente registrato) e che hanno un Isee inferiore a 17.145 euro.

L’importo del bonus è stabilito dalle Regioni (lo Stato ha stanziato 330milioni di euro nell’apposito Fondo Affitti) e ripartito tra i Comuni, che indicono i bandi di partecipazione e le modalità per presentare le domande, online sulle piattaforme regionali (accedendo con Spid, Carta di identità elettronica o Carta nazionale dei servizi) o agli sportelli del Comune e presso Caf e Patronati.

Bonus affitto giovani

Il bonus affitto giovani è riservato agli inquilini di età compresa tra i 20 ed i 31 anni e con un reddito totale annuo non superiore a 15.493,71 euro. I beneficiari dell’agevolazione devono aver stipulato un contratto di affitto registrato per un immobile (purché non di lusso o signorile: categorie catastali A1, A8 e A9) adibito alla loro prima abitazione e nel quale hanno fissato la propria residenza anagrafica.

Si possono detrarre dall’Irpef fino a 991,60 euro per i primi 4 anni di durata del contratto; se la durata è superiore, la detrazione è del 20% sull’importo dei canoni di locazione, fino a un massimo di 2.000 euro. Lo Stato finanzia il bonus attraverso il Fondo affitti giovani.

La detrazione per l’affitto viene concessa in forma di credito d’imposta, indicando, nel modello 730, l’importo spettante nel rigo E71 con codice 4, specificando i dati dell’immobile e del contratto di locazione. Per ulteriori informazioni leggi quando si può avere il bonus fiscale sull’affitto.

Bonus studenti universitari

Il bonus affitto spetta anche agli studenti universitari fuori sede che prendono in affitto una casa in un Comune diverso da quello di residenza e distante almeno 100 chilometri. Il contratto di locazione può essere ad uso transitorio e deve essere stipulato ai sensi della legge n. 431 del 1998. Valgono anche i contratti di ospitalità firmati con l’Università o altri Enti senza scopo di lucro. L’agevolazione consiste in una detrazione Irpef pari al 19% dell’importo dei canoni pagati durante l’anno d’imposta considerato, fino a un limite massimo di 2.633 euro.

 
Pubblicato : 4 Giugno 2023 06:30