Come non pagare il canone in modo legale?
Esiste un modo per non versare l’abbonamento televisivo senza perdere le trasmissioni dei vecchi e dei nuovi canali e senza infrangere la legge. Ecco quale.
Nonostante tutti i tentativi di abolizione, il canone Rai è rimasto nella bolletta della luce. La Commissione europea aveva bocciato tempo fa questa modalità di riscossione della tassa sulla tv, spiegando che l’abbonamento era un «onere improprio» in bolletta. In un primo momento, il Governo aveva recepito questa indicazione ma, successivamente, ha fatto marcia indietro. Resta, dunque, nella bolletta dell’energia elettrica e resta, sempre e comunque, una tassa che gli italiani eviterebbero molto volentieri, soprattutto perché oggi c’è un’offerta televisiva ben diversa da quella esistente ai tempi in cui il canone era stato introdotto. A dire il vero, in quel lontano 1938 esisteva solo la radio. Oggi, tra Netflix, Dazn, YouTube ed altre piattaforme di contenuti, i tradizionali canali televisivi sono passati in secondo piano. Ci si chiede spesso, allora, come non pagare il canone in modo legale.
Occorre partire da questo presupposto: il canone Rai si paga per il solo fatto di avere un apparecchio in grado di ricevere il segnale televisivo dall’antenna. Si parla, quindi, del normale televisore che ha (solitamente nella parte posteriore) uno spinotto in cui si inserisce il cavo da attaccare alla presa a muro. Se questo spinotto manca, il televisore non è in grado di ricevere il segnale tv. Tanto basta per non versare la tassa. Ma anche per non vedere la televisione.
Per non perdere la visione dei programmi e, contemporaneamente, non pagare il canone in modo legale pur non beneficiando di alcuna esenzione, l’unica possibilità è quella di guardare le trasmissioni in streaming. Per guardare ad esempio il Tg1, la fiction Rai o le trasmissioni di Maria De Filippi su un computer non è obbligatorio pagare il canone. Come non si è tenuti a versare i 90 euro di abbonamento televisivo per vedere quei programmi su un monitor collegato al wi-fi di casa, purché sia privo del famoso spinotto in cui si inserisce l’antenna.
Come non pagare il canone guardando la tv in streaming
Oggi è possibile vedere la maggior parte delle trasmissioni della Rai senza accedere al segnale Rf, cioè senza attaccare l’antenna al televisore: basta registrarsi gratuitamente su Rai Play e guardare da qualsiasi dispositivo, perfino da uno smartphone, senza pagare alcunché. Lo stesso succede su Infinity (anche se con maggiori restrizioni) per vedere alcuni programmi di Mediaset.
Un sistema efficace, dunque, per non pagare il canone in modo legale e, allo stesso tempo, non perdere una trasmissione televisiva, potrebbe essere questo:
- dotarsi di un monitor senza lo spinotto per l’antenna che abbia l’attacco Hdmi oppure il Bluetooth;
- collegarsi dallo smartphone o dal tablet al monitor via Hdmi o via Bluetooth;
- accedere dal dispositivo portatile alla diretta via streaming o ai canali desiderati: la trasmissione verrà riprodotta anche dal monitor a cui si è collegati.
Due le cose da tenere in considerazione per non pagare il canone in modo legale e continuare a vedere la tv:
- alcune trasmissioni (soprattutto le dirette sportive) non sono visibili via Internet per questioni legate ai diritti televisivi internazionali: significa che si sarebbe costretti a rinunciare a qualche programma. Ma con tutta l’offerta che c’è, l‘eccezione può valerne la pena;
- occorre comunicare all’Agenzia delle Entrate il diritto all’esenzione dal pagamento del canone tv.
Chi ha diritto all’esenzione dal canone Rai
Chi dichiara di non avere alcun televisore in casa è esentato dal pagamento del canone Rai (non deve avere apparecchi in nessuna delle abitazioni ad uso domestico residenziale in cui è attiva un’utenza elettrica a suo nome).
Le altre categorie per cui si applica l’agevolazione sono:
- gli anziani con più di 75 anni con un reddito inferiore a 8.000 euro;
- i militari delle Forze Armate Italiane: ospedali militari, Case del soldato e Sale convegno dei militari delle Forze armate. Attenzione: se un membro delle Forze Armate si trova in un appartamento privato situato all’interno di una struttura militare non è esonerato dal pagamento del canone;
- i militari di cittadinanza straniera appartenenti alle Forze Nato;
- gli agenti diplomatici e consolari: solo per quei Paesi per cui è previsto lo stesso trattamento per i diplomatici italiani;
- i rivenditori e negozi in cui vengono riparate TV.
Chi dovesse attivare una nuova utenza elettrica durante l’anno senza possedere anche un apparecchio per la ricezione del segnale televisivo potrà comunque presentare la domanda di esonero dal pagamento del canone Rai entro la fine del mese successivo a quello di attivazione della fornitura. Così facendo il canone non sarà addebitato in bolletta. In caso contrario sarà possibile presentare domanda di rimborso.
Il canone Rai non va pagato nemmeno sulla seconda casa: il versamento, infatti, va effettuato una sola volta per ogni nucleo familiare in cui è presente una fornitura elettrica.
Come chiedere l’esonero dal canone tv
La domanda di esonero dal pagamento in bolletta del canone Rai deve essere presentata direttamente dal soggetto a cui è intestata l’utenza elettrica.
Il quadro A del modulo dell’Agenzia delle Entrate compilato in ogni sua parte dovrà essere presentato online sul sito dell’Agenzia delle Entrate oppure potrà essere inviato tramite PEC all’indirizzo «cp22.sat@postacertificata.rai.it».
In alternativa, è possibile inviare la domanda di esenzione tramite una raccomandata all’indirizzo: Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino.
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