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Come faccio a vedere se ho pagato la Tari?

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(@paolo-remer)
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I metodi per controllare i versamenti effettuati e quelli mancanti: al Comune, presso l’Agenzia delle Entrate o con l’estratto di ruolo della riscossione.

Non sono solo i soldi che non bastano mai: spesso, è anche la memoria a fare difetto. Ricordare a distanza di anni se una determinata tassa è stata pagata non è per niente semplice, specie quando le scadenze sono numerose e si accavallano in continuazione.

C’è chi è assolutamente convinto di aver sempre pagato puntualmente tutto; ma a quel punto per stare veramente tranquilli e mettersi al riparo da possibili richieste del Comune o dell’Agente di riscossione bisognerebbe aprire, oltre ai cassetti della memoria, anche quelli dei mobili e andare alla ricerca delle agognate ricevute.

È un compito defatigante, che mette a dura prova anche i più volenterosi. Ma per fortuna non c’è bisogno di procedere in questo modo. Oggi, esistono metodi molto più pratici e rapidi che ti consentono di sapere se e quando hai eseguito i versamenti dovuti. E la fonte che te lo dice è ufficiale, quindi pienamente attendibile.

Allora come faccio a vedere se ho pagato la Tari? In questo articolo, vedrai appunto quali sono gli strumenti a disposizione, sia tradizionali e manuali, sia informatizzati e a distanza, per controllare i versamenti fatti per la tassa sui rifiuti. Scegliendo l’opzione per te più comoda, potrai avere facilmente tutte le informazioni necessarie, sia per gli anni recenti sia per i periodi più antichi. E magari potrai scoprire che un versamento mancante è andato in prescrizione, oppure che hai diritto a una riduzione o ad un’esenzione che il Comune non ti ha applicato.

Il controllo all’Ufficio Tributi del Comune

Puoi recarti di persona allo sportello dell’Ufficio Tributi del tuo Comune e chiedere l’estratto dei pagamenti effettuati o ancora da saldare. Dovrai esibire il tuo documento di riconoscimento, fornire il tuo codice fiscale e i dati relativi agli immobili soggetti al pagamento della Tari.

Quasi tutti i Comuni italiani sono ormai informatizzati nella gestione dei tributi locali e per l’impiegato non sarà difficile interrogare il sistema ed ottenere in pochi secondi l’estratto della tua posizione debitoria.

Ma grazie alla digitalizzazione, oggi, molti Comuni dispongono di piattaforme web, consultabili dal sito istituzionale dell’Ente al quale i cittadini possono collegarsi con le semplici modalità di accesso stabilite, che sono alla portata di tutti. Questo può farti risparmiare il tempo necessario per andare fisicamente presso l’Ufficio: potrai consultare personalmente gli archivi dal tuo computer, tablet o smartphone dotato di connessione ad internet.

Di solito, per accedere ai siti internet dei Comuni, occorre compiere una registrazione preliminare all’inizio, fornendo i propri dati identificativi, e poi ad ogni collegamento successivo l’autenticazione avviene inserendo il proprio nome utente e la password.

Accedendo ai servizi online, è possibile interrogare la propria posizione in modo da conoscere, per ciascun periodo d’imposta, i versamenti effettuati e quelli ancora non saldati. Spesso, l’interrogazione avviene con chiave unica, vale a dire che non è necessario ripetere il quesito per ciascun anno ma è sufficiente digitare i dati identificativi del contribuente e dell’immobile una volta soltanto: si ottiene in risposta l’estratto della propria posizione debitoria complessiva, nel quale vengono riportati tutti gli anni utili e memorizzati dal sistema informatico. Il documento è disponibile a video ma quasi tutti gli applicativi permettono di salvarlo in formato pdf e di stamparlo.

Alcuni Comuni dispongono anche di un servizio integrato con l’Agente di Riscossione, che consente ad ogni contribuente di conoscere se nei suoi confronti sono stati emessi avvisi di accertamento esecutivi, intimazioni, solleciti, ingiunzioni di pagamento o cartelle esattoriali relative alla Tari.

Il controllo sul sito dell’Agenzia delle Entrate

Una possibilità alternativa a quella del controllo presso il Comune è quella offerta dal sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Ci si può collegare accedendo all’area riservata ai contribuenti (nella sezione “cittadini” per i privati non imprenditori, o nella sezione “imprese” per i soggetti Iva).

Bisogna autenticarsi in uno di questi modi alternativi:

  • con le credenziali Spid (Sistema pubblico di identità digitale);
  • attraverso la Cns (Carta Nazionale dei Servizi) purché attivata dall’Ente emettitore, come nel caso della tessera sanitaria;
  • mediante la Cie (Carta d’identità elettronica);
  • con il sistema Fisconline utilizzando le credenziali di accesso (codice fiscale, password e Pin identificativo) rilasciate dall’Agenzia all’atto della registrazione.

Una volta dentro l’applicazione, si aprirà la scheda “consultazioni” e comparirà il cassetto fiscale personale. Qui sono contenuti tutti i versamenti eseguiti per la Tari o per altre imposte. Per ogni pagamento effettuato sono disponibili la data di esecuzione e l’importo versato.

La verifica sul sito dell’Agenzia Entrate Riscossione

Il sito web dell’Agenzia Entrate Riscossione è distinto da quello dell’Agenzia delle Entrate, così come sono diversi i compiti attribuiti a ciascuna delle due Agenzie.

In esso, si trovano i carichi iscritti a ruolo, vale a dire le somme non pagate dai contribuenti in tempo utile e che sono state affidate per il recupero all’Agente di riscossione: nel nostro caso, si tratta delle quote di Tari non versate nelle annualità dovute. Consultando il portale di Agenzia Entrate Riscossione potrai, perciò, ottenere le informazioni relative ai tributi non pagati e per i quali il Comune ha chiesto all’Agenzia di attivare le procedure di riscossione coattiva.

Tieni presente che non tutti i Comuni italiani sono convenzionati con Agenzia Entrate Riscossione: alcuni si avvalgono di altre società concessionarie e, in tal caso, dovrai fare riferimento ai rispettivi siti per interrogare il tuo estratto di ruolo.

Tornando al sito web di Agenzia Entrate Riscossione, le modalità di accesso sono analoghe a quelle del sito dell’Agenzia delle Entrate: dunque potrai entrare con Spid, Cns, Cie o Fisconline.

Una volta ottenuto l’accesso, nell’area riservata dovrai selezionare la voce «Controlla la tua situazione – Estratto conto» e così potrai ottenere la lista degli atti di accertamento esecutivi e delle cartelle esattoriali emesse. Ciascuna voce dell’elenco è “cliccabile” attraverso l’apposita lente di ingrandimento che compare a fianco del numero dell’atto.

Verifica pagamenti Tari: cosa controllare

Entrando nel dettaglio dei tributi da riscuotere si può verificare la presenza della Tari e per quali annualità, più alcune utili informazioni aggiuntive (data di iscrizione a ruolo, data di notifica dell’atto) per verificare se la tassa è andata in prescrizione o è ancora riscuotibile. Per ulteriori informazioni in proposito, leggi l’articolo: “Quando va in prescrizione la Tari?

Ma anche se la Tari è stata correttamente pagata, una volta ottenute le informazioni sugli importi potresti constatare che il Comune non ha calcolato correttamente le cifre, ad esempio omettendo di riconoscere una riduzione – come il bonus Tari per i nuclei familiari con Isee basso ed i percettori di Reddito di cittadinanza – o una delle varie esenzioni dalla tassa rifiuti spettanti al contribuente, anche in relazione allo stato ed all’utilizzo dell’immobile o alle riduzioni previste in caso mancato espletamento del servizio di raccolta rifiuti per alcuni periodi (leggi “Come avere lo sconto sulla Tari“).

In tali casi, se hai dei dubbi e vuoi verificare se la tariffa applicata dal Comune è corretta o se invece vi sono degli errori che possono essere rettificati, leggi l’articolo Tari: come pagare il giusto.

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Pubblicato : 18 Gennaio 2023 17:55