forum

Come evitare intrus...
 
Notifiche
Cancella tutti

Come evitare intrusioni nel cortile condominiale

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
50 Visualizzazioni
(@angelo-greco)
Post: 3141
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

Proteggere la proprietà privata: una sentenza della Cassazione stabilisce che l’occupazione non autorizzata di un’area di parcheggio condominiale è violazione di domicilio.

Come possiamo proteggere la nostra proprietà privata e, in particolare, come evitare intrusioni nel cortile condominiale? La sentenza 31700/2023 della Cassazione offre una risposta interessante e innovativa, riconoscendo l’area di parcheggio condominiale come parte della dimora privata e stabilendo pertanto che l’occupazione non autorizzata di tale area è una violazione di domicilio. Vediamo dunque come proteggere il cortile condominiale dagli estranei, come sporgere querela contro chi parcheggia nello spazio altrui e come difendere i propri diritti.

Cosa rappresenta l’area di parcheggio in un condominio?

Secondo la sentenza della Cassazione, l’area di parcheggio condominiale deve essere considerata come una dimora privata, al pari dell’appartamento. Non è la prima volta che la Corte offre questa interpretazione. Già in passato i giudici supremi avevano detto che anche il semplice accesso alle parti comuni condominiali, come l’androne, configura una invasione di domicilio punibile penalmente se l’estraneo non è stato autorizzato almeno da un condomino (nel qual caso si tratterebbe infatti di un ospite legittimato all’accesso). 

Questo significa che se una persona occupa il cortile del condominio con la propria auto e ve la parcheggia all’interno, commette reato e, in particolare, risponde di violazione di domicilio. Vedremo tuttavia a breve che non è questo l’unico illecito penale che può scattare in un’ipotesi del genere.

È importante notare che per essere considerata dimora privata, l’area non deve essere necessariamente di proprietà di una sola persona ben potendo essere “comune” ossia di tutti i condomini. Inoltre, per far scattare la violazione di domicilio, non è necessario che il cortile sia delimitato da sbarre o cancelli: anche un semplice cartello con l’avviso potrebbe essere sufficiente. L’importante è che l’area non sia aperta al pubblico: deve essere accessibile a terzi solo con il consenso del titolare.

La vicenda

Il caso giudiziario che ha portato a questa sentenza riguarda un litigio in un condominio a Napoli. Il ricorrente, condannato in primo e secondo grado, aveva parcheggiato più volte la propria auto nell’area di parcheggio di un condominio senza alcuna autorizzazione, violando l’articolo 614 del Codice penale che punisce appunto la violazione di domicilio. Il ricorrente contestava tale applicazione della legge, sostenendo che l’occupazione di un’area condominiale esterna non può qualificarsi come abitazione o dimora privata. I giudici però non sono stati della stessa opinione e lo hanno condannato.

Come punire l’estraneo che parcheggia nel cortile altrui

Contro chi parcheggia l’auto nel cortile condominiale senza autorizzazione, si possono attivare una serie di rimedi. Non è innanzitutto possibile chiamare il carro attrezzi a meno che il condominio intenda sostenere la spesa: in tal caso si tratterebbe di un intervento “privato” che andrebbe appositamente remunerato.

Un secondo tipo di tutela è quella di natura civile: contro chi parcheggia ripetutamente l’auto in uno spazio altrui è possibile ricorrere al tribunale ordinario civile per ottenere una “inibitoria”, ossia un ordine con cui il giudice vieta il ripetersi di tale comportamento. A tal fine bisognerà avvalersi di un avvocato che intraprenda il giudizio, anticipando le relative spese legali.

Più nutrito è l’elenco delle tutele sotto un profilo penale. Innanzitutto è possibile sporgere querela per violazione di domicilio come anticipato sopra. Ma la Cassazione ha detto che tale comportamento di indebita occupazione integra anche un altro reato: quello di invasione di terreni ed edifici. 

Non è tutto. Se il parcheggio abusivo è eseguito in modo tale da impedire a uno dei condomini il passaggio – impedendogli l’accesso o l’uscita dal proprio posto auto – è possibile altresì sporgere una querela per violenza privata, reato che si configura tutte le volte in cui si costringe una persona a fare o a sopportare qualcosa senza la sua volontà.

In questi casi è sufficiente sporgere la querela presso la polizia o i carabinieri entro 3 mesi dall’ultima delle condotte contestate, documentando l’illecito attraverso prova fotografica.

Quali sono le implicazioni di questa sentenza per situazioni simili?

La sentenza della Cassazione conferma che l’occupazione non autorizzata di un’area di parcheggio condominiale costituisce una violazione di domicilio. Questo può essere un precedente utile per altre situazioni simili. Secondo la Cassazione, la violazione può essere configurata quando il luogo violato è un luogo in cui si svolgono non occasionalmente atti della vita privata, come un cortile o un orto.

 

 
Pubblicato : 3 Agosto 2023 06:45