Come evitare accertamenti fiscali per due anni
Con il Concordato Preventivo, il contribuente definisce in anticipo le tasse che pagherà per i successivi due anni evitando controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
A chi non fa paura l’idea che la Finanza o qualche agente del fisco si metta a scartabellare tra le proprie carte al fine di scovare irregolarità ed evasioni. Si sa: quando un burocrate si mette d’impegno, qualche anomalia spunta sempre. E se poi il burocrate si chiama Agenzia delle Entrate, le conseguenze sono tutt’altro che lievi. Bene, da oggi è possibile evitare accertamenti fiscali per due anni con un nuovo strumento appena approvato dal Governo e che è diventato legge dello Stato. Questo strumento si chiama Concordato Preventivo. Di cosa si tratta? Qualcuno dice che è un regalo per gli evasori; qualcun altro sostiene che è un ottimo metodo per ripristinare la pace tra il fisco e i contribuenti e, nello stesso tempo, aumentare il gettito fiscale.
Di fatto c’è che il nuovo Concordato mette al riparo i professionisti, le piccole Partite Iva (quelle che hanno aderito al regime forfettario) e le piccole imprese da controlli dell’Agenzia delle Entrate.
Due anni in cui si è liberi di incassare senza dichiarare? In un certo senso è proprio così. Ma dobbiamo fare qualche chiarimento in più per spiegare come funziona questo strumento.
Cos’è il Concordato Preventivo?
Il Concordato Preventivo è una nuova misura che offre ai lavoratori autonomi e alle piccole imprese la possibilità di evitare accertamenti fiscali per un periodo di due anni. A fronte di questo beneficio viene stretto un accordo tra contribuente e fisco che consente di stabilire in anticipo le tasse da versare. In particolare, l’Agenzia delle Entrate proporrà un importo fisso di imposte da pagare allo Stato per i prossimi due anni, basandosi su informazioni come dichiarazioni fiscali pregresse e fatturazione elettronica.
Il vantaggio, per il contribuente, è che, semmai dovesse incassare di più, non pagherà le imposte su questa differenza rispetto a quella concordata.
Lo svantaggio, sempre per il contribuente, è che se invece il suo reddito dovesse scendere rispetto alle previsioni, pagherà più di quanto avrebbe versato all’Erario.
Con il nuovo Cocordato, tasse “blindate” per due anni
Nel nuovo Concordato Preventivo c’è quindi un rischio o, per dirla in termini manageriali, una “scommessa” sulle previsioni del futuro.
Chi dovesse decidere di non aderire sarà soggetto ai normali controlli in caso di irregolarità; tuttavia, secondo i dati pubblicati dal Sole 24 Ore, le possibilità che tali controlli siano effettuati concretamente sono solo del 5%. Una percentuale così bassa da poter spingere il contribuente a continuare a operare per come ha sempre fatto.
C’è una metafora che rende meglio il concetto. Il nuovo Concordato Preventivo è un po’ come chi sale sempre sull’autobus senza acquistare il biglietto. Ha una scarsa possibilità di essere scoperto dal controllore. Tuttavia, acquistando un abbonamento, potrà fare quanti viaggi vuole, eventualmente risparmiando in caso di uso frequente dei mezzi pubblici, senza il rischio di multe!
A chi si applica il Concordato Preventivo?
Questa opportunità è rivolta ai circa 4,1 milioni di lavoratori autonomi e piccole imprese che rientrano negli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa) o che aderiscono al regime forfettario con la flat tax del 15%.
Come funziona l’adesione al Concordato Preventivo?
Per aderire al concordato e assicurarsi due anni senza accertamenti fiscali, i contribuenti devono accettare la proposta dell’Agenzia delle Entrate e completare le procedure richieste:
- inviare la dichiarazione dei redditi per l’adesione entro il 15 ottobre 2024;
- versare il secondo acconto 2024
- integrare il pagamento con l’eventuale differenza dovuta all’adesione, entro il 30 novembre.
Durante il biennio del concordato, i contribuenti non saranno sottoposti ad accertamenti fiscali, a meno di gravi irregolarità.
Valutazioni del Concordato Preventivo
Il concordato preventivo offre una via per ridurre il carico di incertezze e complessità fiscale, soprattutto per chi ha già una situazione fiscale regolare. Per il governo, l’obiettivo è di incentivare la compliance fiscale, aumentando la base imponibile e il gettito, senza però fornire stime precise dell’impatto.
Nonostante l’intento positivo, le opposizioni politiche hanno espresso perplessità, temendo che la misura possa beneficiare chi ha avuto comportamenti elusivi o evasivi nel passato, anziché promuovere un sistema fiscale più equo e trasparente.
Il concordato preventivo si trova di fronte a una doppia opportunità e un rischio cruciale. La preoccupazione principale riguarda il pericolo di introdurre nuovi elementi di iniquità e disparità nel sistema fiscale.
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