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Come dimostrare un abuso di potere?

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(@mariano-acquaviva)
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Quali sono gli abusi commessi dai funzionari pubblici? È possibile denunciare senza avere prove?

«Il potere logora chi non ce l’ha», diceva Giulio Andreotti. È altrettanto vero, però, che il potere può dare alla testa e far commettere azioni disdicevoli. Si pensi al poliziotto che, approfittando della sua autorità, compie una perquisizione illegale, oppure al funzionario pubblico che nega il rilascio di un’autorizzazione dovuta se, in cambio, non riceverà del denaro. È in questo contesto che si inserisce il seguente quesito: come dimostrare un abuso di potere?

Come vedremo, la legge non fornisce alcuna definizione di “abuso di potere”, limitandosi a sanzionare i principali soprusi posti in essere dai pubblici ufficiali. Vediamo di cosa si tratta e cosa fare per tutelarsi.

Cos’è l’abuso di potere?

L’abuso di potere si verifica ogni volta che una persona utilizza i poteri di cui è legittimamente titolare per perseguire scopi diversi da quelli previsti dalla legge.

È il caso del poliziotto che esegue un arresto pur non essendoci le condizioni di legge oppure del sindaco che assume un impiegato comunale senza regolare concorso.

Per tali ragioni, l’abuso di potere è riconducibile quasi esclusivamente a funzionari dello Stato, pubblici ufficiali e incaricati di un pubblico servizio, i quali sono i soli a vantare un potere attribuito direttamente dalla legge.

Più impropriamente, invece, può attribuirsi un abuso di potere a un soggetto che non riveste una di tali cariche, come ad esempio al datore di lavoro che, approfittando della sua posizione, vessa i propri dipendenti.

Com’è punito l’abuso di potere?

Come ricordato in apertura, non esiste una legge che punisce l’abuso di potere. Ci sono tuttavia diverse norme che proibiscono questi atti di prepotenza, prevedendo sanzioni penali per l’arresto illegale, l’abuso di autorità contro arrestati o detenuti, le perquisizioni e le ispezioni arbitrarie, l’abuso d’ufficio, la concussione, ecc.

Tutte queste condotte costituiscono reato e possono essere sanzionate anche con molti anni di reclusione. Ad esempio, la concussione (che è l’estorsione commessa dal pubblico ufficiale) è punita con il carcere da sei a dodici anni.

Per ulteriori approfondimenti, si legga l’articolo dedicato all’abuso di autorità polizia: come difendersi.

Quando si può denunciare l’abuso di potere?

L’abuso di potere da parte delle autorità può essere denunciato ogni volta che un funzionario pubblico esercita il suo potere in difformità rispetto a quanto previsto dalla legge.

È il caso dei più volte citati esempi di arresto o di perquisizione illegale oppure di rifiuto di un provvedimento di cui si avrebbe diritto: si pensi al dipendente comunale che nega il rilascio del permesso di costruire.

Trattandosi di reati procedibili d’ufficio, la denuncia per abuso di potere può essere sporta non solo dalla vittima ma da chiunque abbia notizia del fatto.

È il caso, ad esempio, del passante che assiste a una perquisizione violenta oppure del dipendente pubblico che si accorge della corruzione dilagante nell’ufficio in cui lavora.

La denuncia può essere sporta presso qualsiasi presidio delle forze dell’ordine (polizia, carabinieri, ecc.) oppure direttamente in Procura, in forma scritta od orale.

Come si dimostra l’abuso di potere?

Spesso non è facile dimostrare l’abuso di potere di cui si è stati vittima, in quanto non sempre ci sono prove concrete da portare in giudizio, come ad esempio testimonianze, fotografie o altro tipo di documentazione.

Si pensi, ad esempio, al poliziotto che ferma l’automobilista e gli fa capire che, se non vuole una multa, dovrà pagargli una tangente. Come comportarsi in questi casi? Come dimostrare l’abuso di potere?

Ebbene, le regole del processo penale italiano stabiliscono che non occorre necessariamente portare testimoni o altre prove per poter dimostrare la responsabilità dell’imputato: è sufficiente la deposizione della persona offesa la quale, se credibile, può da sola bastare a fondare la colpevolezza del soggetto rinviato a giudizio.

Insomma: il classico “è la tua parola contro la mia” non è una regola prevista dalla legge, in quanto le sole dichiarazioni della persona offesa possono essere prova del reato.

In ogni caso, è sempre possibile raccogliere prove che dimostrino l’abuso di potere, ad esempio chiamando a testimoniare persone che hanno assistito al sopruso, registrando le conversazioni che sono avvenute con il funzionario autore della prepotenza, estrapolando le riprese di una videocamera presente sui luoghi, ecc.

 
Pubblicato : 19 Settembre 2023 16:30