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Come difendersi dalle azioni esecutive per debiti prescritti

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(@angelo-greco)
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Pignoramento nonostante la prescrizione: come si difende il debitore. 

Se hai ricevuto una notifica di pignoramento per un debito che ritieni prescritto, puoi difenderti legalmente per evitare l’esecuzione forzata. La prescrizione è infatti un istituto giuridico che comporta l’estinzione del diritto del creditore ad esigere il pagamento se questi, per un certo periodo di tempo (chiamato appunto “termine di prescrizione”), non ha fatto nulla per recuperare le somme vantate. 

Ma come difendersi dalle azioni esecutive per debiti prescritti? Spesso si crede che, per far valere la prescrizione sia necessario attivare particolari meccanismi o richiedere un riconoscimento ufficiale da parte di un’autorità. Non è così. Difatti, come meglio spiegheremo qui di seguito, la prescrizione opera automaticamente e al debitore basta eccepire il decorso del tempo per liberarsi dal debito. Sarà poi il creditore a dover fornire la prova contraria, ossia del fatto che la prescrizione non si è compiuta.

Ma come avviene, concretamente, tutto ciò? Cerchiamo di comprendere meglio quali mosse deve compiere il debitore per difendersi dalle azioni esecutive per debiti prescritti.

Conoscere i termini di prescrizione

Il primo passo da fare è verificare se effettivamente il debito è prescritto. La durata della prescrizione varia a seconda del tipo di debito e della legge applicabile. 

Ad esempio, per le imposte dirette e indirette, come l’IVA, l’IRPEF, l’IRAP, l’IRES, l’imposta di bollo, di registro e catastale, il termine di prescrizione è di 10 anni. Per l’IMU, l’ICI, la TARI, la Tosap, le multe stradali per violazione del codice della strada, i contributi INPS e INAIL, il termine di prescrizione è di 5 anni. Sempre di 5 anni è il termine di prescrizione per le sanzioni amministrative, fiscali e penali. Infine, per il bollo auto, il termine di prescrizione è di 3 anni.

Per quanto riguarda le obbligazioni derivanti da contratti la prescrizione è di 10 anni. Se invece si tratta di abbonamenti periodici da pagare ogni anno o per frazioni più brevi (ad esempio ogni mese) la prescrizione è di 5 anni. 

Tuttavia per le utenze domestiche, la prescrizione di 5 anni è solo per il telefono, mentre per l’utenza della luce, dell’acqua e del gas la prescrizione è di 2 anni. 

Per il risarcimento del danno derivante da fatti che non scaturiscono da contratti (ad esempio un danneggiamento o un reato) la prescrizione è di 5 anni.

Per i finanziamenti e mutui, la prescrizione è di 10 anni e decorre da quando il contratto è scaduto o il prestito revocato dalla banca.

Per i debiti condominiali la prescrizione è di 5 anni se si tratta di contributi ordinari; è di 10 anni per quelli straordinari.

I canoni di affitto si prescrivono in 5 anni.

Per tutti gli atti giudiziari, come sentenze di condanna e decreti ingiuntivi, la prescrizione è di 10 anni.

Verificare la prescrizione del debito

Una volta che si conosce il termine di prescrizione del debito fiscale, è importante verificare se effettivamente il debito è prescritto. E quindi è bene comprendere come si calcola la prescrizione. 

In linea generale la prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui è dovuto il pagamento. Tuttavia per le imposte, la prescrizione scatta dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui è dovuto il pagamento. Invece per le cartelle esattoriali, la prescrizione decorre dal giorno successivo alla notifica della cartella stessa.

Per i contratti con data di scadenza, la prescrizione decorre dalla scadenza stessa.

Per gli atti illeciti, la prescrizione decorre da quando è stato commesso il fatto.

Per le multe stradali la prescrizione decorre da quando è stata elevata l’infrazione.

Il termine di prescrizione può sempre essere interrotto da uno dei seguenti atti:

  • una richiesta di pagamento del creditore come una diffida, una messa in mora, un normale sollecito, purché inviati con raccomandata a/r, fax o pec;
  • un pagamento spontaneo da parte del debitore;
  • una comunicazione del debitore con richiesta di dilazione o di saldo e stralcio. 

In tali casi, la prescrizione si interrompe e inizia a decorrere nuovamente da capo, a partire dal giorno successivo a quello dell’atto interruttivo e per un periodo di tempo uguale a quello iniziale. Tanto per fare un esempio, se un fornitore non riceve il pagamento di una fattura e, al nono anno, invia una diffida, la prescrizione si interrompe e, dal giorno successivo alla diffida stessa, devono decorrere altri 10 anni affinché si compia la prescrizione.

Come far accertare la prescrizione?

Come anticipato, una vola che il termine di prescrizione è decorso, la prescrizione si compie automaticamente, senza bisogno di alcun riconoscimento o di istanza da parte del debitore. È chiaro però che se il creditore dovesse agire contro il debitore, avviando una causa o un pignoramento, spetterà al debitore stesso contestare il diritto fatto valere nei suoi confronti eccependo l’intervenuta prescrizione. Dunque, per opporsi a un’esecuzione forzata per un debito prescritto il debitore deve fare opposizione all’esecuzione, secondo la procedura prevista dall’articolo 615 del codice di procedura civile. 

Fare opposizione all’azione esecutiva

Se si ritiene che il debito sia prescritto, è possibile fare opposizione all’azione esecutiva presentando un ricorso al giudice dell’esecuzione forzata, con il supporto di un avvocato.

Non ci sono termini da rispettare: non c’è una scadenza o una decadenza. 

Con l’opposizione, il debitore contesta il diritto fatto valere dal creditore limitandosi a evidenziare, dinanzi al giudice, l’intervenuta prescrizione.

Dimostrare la prescrizione

Una volta presentato il ricorso, non spetta al debitore dimostrare che il debito fiscale è effettivamente prescritto. Gli basta solo presentare la documentazione comprovante la scadenza del termine di prescrizione, come ad esempio le notifiche di pagamento già menzionate.

Spetta piuttosto al creditore dimostrare il contrario, ossia che il debito non è caduto in prescrizione. E dovrà farlo esibendo eventuali atti di interruzione della prescrizione.

Ottenere la cancellazione del pignoramento

Se il giudice riconosce la prescrizione del debito fiscale, l’azione esecutiva viene dichiarata inammissibile e il pignoramento viene cancellato. Inoltre, il creditore non potrà più agire per il recupero del debito prescritto.

In sintesi, se hai ricevuto una notifica di pignoramento per un debito puoi sempre opporti e contestare la richiesta del creditore. 

 
Pubblicato : 13 Marzo 2023 19:00