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Come difendersi da una richiesta di pagamento di un debito vecchio?

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(@angelo-greco)
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Come funziona la prescrizione e come farla valere: i diritti del debitore. 

Spesso succede che un creditore, a lungo rimasto silenzioso, si risvegli sul più bello e chieda il pagamento di un debito vecchio. Come difendersi in questi casi? 

La legge fissa dei termini entro cui il credito può essere riscosso. Scaduti tali termini, il creditore non può più agire nei confronti del debitore e quest’ultimo è definitivamente liberato da ogni pretesa. Questo meccanismo è noto a tutti come prescrizione. Una volta intervenuta la prescrizione, dunque, il creditore non può più fare nulla contro il debitore, neanche ricorrendo al giudice. 

Tutto sta quindi nel conoscere quali sono i tempi massimi per la richiesta di un pagamento ossia i termini di prescrizione.

Più volte in questo stesso sito ci siamo occupati dell’argomento. In una precedente guida abbiamo elencato quali sono i termini di prescrizione dei debiti e abbiamo scoperto che tali termini variano a seconda delle circostanze. Principalmente dipendono dalla natura del credito preteso; in secondo luogo, possono essere influenzati dall’invio di una lettera di diffida (la classica messa in mora) che interrompe la prescrizione e la fa decorrere nuovamente da capo.

Ma procediamo con ordine e vediamo, più nel dettaglio, come difendersi da una richiesta di pagamento di un debito vecchio, cosa deve fare il debitore per cancellare la pendenza e cosa potrebbe fare il creditore per recuperare le somme che gli sono dovute. 

Una persona può chiedere il pagamento di un debito vecchio?

Finché non si forma la prescrizione, ossia non decorrono i termini massimi stabiliti dalla legge, il creditore può sempre esigere il pagamento che gli è dovuto. Non importa quindi se, a lungo, non si è fatto vivo. 

Tanto per fare un esempio, la bolletta della luce si prescrive dopo due anni. Se la società elettrica non invia alcuna richiesta di pagamento per ben venti mesi e, d’un tratto, al ventunesimo mese pretende tutto l’arretrato, il debitore non potrà esimersi dal pagare (potrà tutta più presentare una richiesta di dilazione). 

Ci sono però dei debiti che si prescrivono prima degli altri come appunto le utenze domestiche della luce, dell’acqua e del gas o i crediti dei professionisti, i compensi per lezioni private o il pagamento delle camere d’albergo. 

A che serve la prescrizione?

La prescrizione serve a determinare il tempo massimo entro il quale un soggetto può agire legalmente per far valere un proprio diritto o per reclamare un proprio credito. Al termine del periodo di prescrizione, il diritto o il credito non possono più essere fatti valere dinanzi al giudice. 

Come anticipato, la durata del periodo di prescrizione varia a seconda della situazione giuridica considerata.

Ci sono diverse implicazioni collegate alla prescrizione.

La prima è chiaramente il numero di annualità arretrate che possono essere richieste in pagamento. Tanto per fare un esempio, visto che i debiti con il condominio si prescrivono in cinque anni, l’amministratore che a lungo non abbia curato la riscossione delle quote può chiedere solo il pagamento dell’ultimo quinquennio e non oltre. 

Allo stesso modo, se una persona ha dimenticato di versare il bollo auto di cinque anni fa, la Regione non può più chiedergli il pagamento essendo la prescrizione di detta imposta pari a tre anni. 

Un’ulteriore implicazione della prescrizione riguarda i tempi di conservazione delle ricevute di pagamento o delle quietanze. Queste ultime possono essere anche strappate e cestinate una volta scaduti i termini per la riscossione. E difatti, se anche il debitore avesse perso la prova dell’adempimento, potrebbe sempre eccepire la prescrizione per evitare di dover pagare una seconda volta. 

Come contestare un debito vecchio?

Se non è intervenuta la prescrizione, non c’è modo di contestare un debito vecchio a meno che non sia stato pagato. 

Chi ha perso la ricevuta di pagamento ma ha effettuato il pagamento online può sempre esibire la documentazione bancaria, ossia l’estratto conto, da cui si evince il bonifico o il pagamento dell’assegno.

A sostituire la prova di pagamento potrebbe supplire anche una dichiarazione scritta del creditore che ammetta di aver incassato la somma: tale ammissione costituisce infatti una confessione che ha valore di piena prova. 

Viceversa, se sono scaduti i termini della prescrizione è sufficiente richiamare il decorso del tempo per evitare di pagare. Non è necessario che intervenga un’autorità pubblica ad accertare la prescrizione. La prescrizione è una situazione di fatto che si verifica automaticamente, per il semplice trascorrere degli anni indicati dalla legge.

Se il creditore tuttavia dovesse agire contro il debitore citandolo in giudizio o avviando contro di lui un pignoramento, quest’ultimo potrebbe opporsi e, rivolgendosi sempre al giudice, far accertare che è intervenuta la prescrizione. 

Quando si forma la prescrizione?

La prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il pagamento è dovuto: ossia quando scade il debito e può essere riscosso dal creditore. Laddove il contratto non indichi la data di pagamento, questa si considera coincidente con la stessa data del contratto. 

In linea generale la prescrizione è sempre di 10 anni. Ad esempio si prescrivono in 10 anni:

  • i crediti derivanti da un contratto;
  • il credito derivante da una condanna contenuta in una sentenza;
  • i contributi straordinari (una tantum) dovuti al condominio);
  • debiti con banche e finanziarie;
  • risarcimento per assicurazione sulla vita;
  • demansionamento da parte del datore di lavoro o riconoscimento di una qualifica superiore;
  • tutte le imposte e le tasse dovute allo Stato, come Irpef, Ires, Iva, imposta di bollo, canone Rai, imposta di registro, imposta catastale e ipotecaria.

Tuttavia ci sono numerose eccezioni. In particolare è di 5 anni la prescrizione di:

  • atti illeciti, siano essi civili (si pensi al danneggiamento di un appartamento) o penali (si pensi a una diffamazione);
  • bollette del telefono;
  • canone d’affitto;
  • oneri ordinari di condominio (quelli cioè da pagare ogni mese);
  • abbonamenti che devono essere pagati almeno una volta all’anno o per frazioni inferiori;
  • pagamento dei contributi da parte del datore di lavoro;
  • pagamento degli stipendi da parte del datore di lavoro;
  • contributi dovuti all’Inps e Inail;
  • multe stradali;
  • sanzioni amministrative o penali.

Si prescrivono in tre anni:

  • il credito del professionista (medico, avvocato, ingegnere, ecc.);
  • il bollo auto;
  • lezioni private dovute a insegnanti.

Si prescrivono in due anni:

  • le spese di condominio che l’inquilino deve pagare al locatore;
  • risarcimento del danno per incidenti stradali;
  • la provvigione dell’agente immobiliare;
  • il premio da pagare all’assicurazione per la polizza.

Si prescrive in 6 mesi:

  • il pagamento per il pernottamento in un hotel, albergo, ostello, affittacamere, bed & breakfast.

Come far valere la prescrizione?

Una volta che si è formata la prescrizione – ossia sono decorsi i termini massimi previsti dalla legge per il recupero del credito – il debitore non deve fare nulla. Se il creditore non chiederà più il pagamento non si pongono problemi. 

Se invece il creditore esigerà il pagamento il debitore potrà rispondergli facendo notare che ormai sono decorsi i termini di prescrizione. 

Se infine il creditore agisce in giudizio contro il debitore, questi dovrà farsi difendere da un avvocato e far rilevare al giudice l’intervento della prescrizione.

Come si interrompe la prescrizione?

In realtà il creditore può evitare che si formi la prescrizione. Difatti ogni sua richiesta di pagamento inoltrata con un atto formale di cui possa dimostrare il ricevimento (ossia una raccomandata a/r, una Pec oppure una lettera consegnata a mani e controfirmata per accettazione) interrompe il termine di prescrizione e lo fa decorrere nuovamente da capo.

L’avvio di una causa contro il debitore non solo interrompe la prescrizione ma la sospende fino alla fine del giudizio. La sentenza poi ha una propria prescrizione di 10 anni. 

Approfondimenti

Da quando decorre il termine di prescrizione

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Pubblicato : 7 Febbraio 2023 09:00