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Come chiedere rimborso Imu

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(@paolo-remer)
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Chi, quando ed entro quanto può chiedere al Comune la restituzione dell’imposta municipale non dovuta o versata in eccesso sugli immobili posseduti.

La clamorosa sentenza di ottobre 2022 della Corte Costituzionale [1] sull’esenzione Imu per la prima casa ai coniugi ha esteso la possibilità di ottenere l’esonero dal pagamento dell’imposta per l’abitazione principale – intendendo per tale quella in cui il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente – anche ai coniugi che hanno residenze diverse. Così si apre la strada ai rimborsi per chi ha pagato su entrambe le case negli anni precedenti, o versando l’acconto di giugno 2022: infatti le sentenze della Corte Costituzionale che dichiarano l’illegittimità di una norma di legge hanno effetto retroattivo.

Per i prossimi versamenti da fare, invece, le regole sono chiare: dopo la pronuncia della Consulta, ad entrambi i membri della coppia che hanno residenze separate spetta di diritto l’esenzione Imu sull’abitazione principale per ciascuna delle case possedute ed effettivamente abitate (non, quindi, per le seconde case). Vediamo, quindi, come chiedere al Comune il rimborso dell’Imu pagata in eccesso e non dovuta.

Rimborso Imu: condizioni

La condizione di base per chiedere ed ottenere il rimborso dell’Imu è la spettanza dell’esenzione per l’abitazione principale che, come abbiamo detto nell’introduzione, non fa più riferimento al nucleo familiare unico, ma può essere “sdoppiata” su due diverse case e dunque fruita contemporaneamente, se ognuna di esse costituisce l’effettiva residenza e dimora abituale del membro della coppia sposata, o di una unione civile.

Secondo l’art. 43 del Codice civile, la residenza coincide con il luogo in cui la persona ha la propria «dimora abituale». È un criterio fattuale che considera il fatto di vivere stabilmente in un determinato immobile, e perciò va oltre il dato formale dell’iscrizione nei registri anagrafici della popolazione residente del Comune. In tale prospettiva, la residenza anagrafica ha soltanto il valore di una presunzione valevole fino a prova contraria e, pertanto, suscettibile di essere “smontata”, come avviene quando il Comune che chiede il pagamento dell’Imu riesce a dimostrare, in base ai dati delle utenze di luce e gas, che quell’abitazione viene utilizzata soltanto come casa vacanze nei mesi estivi (o invernali, se si tratta di luoghi di montagna).

Rimborso Imu: requisiti

In base ad un principio generale valevole per tutte le agevolazioni tributarie, chi vuol far valere il proprio diritto all’esenzione Imu – e dunque al rimborso di quanto versato in eccesso – deve provare i presupposti che legittimano la richiesta di esonero dal versamento del tributo o di restituzione delle somme già pagate [2]. L’Ente impositore, infatti, potrebbe non riconoscere la spettanza dell’esenzione e del conseguente rimborso, e se ciò avviene bisogna essere pronti a dimostrare i titoli ed i requisiti in base ai quali l’esenzione è ammessa; proprio come accade quando il Comune invia al contribuente un avviso di accertamento per Imu non pagata, e al contribuente tocca dimostrare che nel suo caso non sussistono i presupposti per applicare il tributo.

Come abbiamo anticipato, i Comuni sono in grado di controllare la veridicità o meno delle dichiarazioni Imu presentate, e da diversi anni possono legittimamente accedere [3] ai dati dei fornitori di acqua, energia elettrica e gas per verificare l’effettività dei consumi e la loro distribuzione durante l’arco dell’anno, e da qui desumere se quell’immobile per il quale viene richiesta l’esenzione ed il rimborso di quanto già pagato possa considerarsi o meno una dimora abituale utilizzata con continuità e non solo in periodi sporadici: da questi riscontri, dunque, il Comune è in grado stabilire se riconoscere l’esenzione Imu e accordare il rimborso oppure no.

Rimborso Imu: come funziona

La legge [1] consente di ottenere il rimborso delle somme versate in pagamento dei tributi locali – tra i quali rientra l’Imu – in misura eccedente rispetto al dovuto entro il termine di cinque anni, che decorre dal giorno dell’avvenuto versamento o da quello, successivo, in cui è stato accertato il diritto alla restituzione. Per i periodi anteriori non è possibile chiedere il rimborso.

In concreto, a seguito della declaratoria di incostituzionalità, intervenuta ad ottobre 2022, della norma che impediva il riconoscimento l’esenzione Imu per abitazione principale ad entrambi i coniugi, adesso si può chiedere il rimborso per tutte le somme indebitamente versate fino all’annualità d’imposta 2017 compresa. Se invece stai leggendo questo articolo nel 2023, potrai ottenere il rimborso fino al 2018, e così via.

Istanza rimborso Imu: cosa deve contenere

I rimborsi non avvengono mai d’iniziativa ad opera dell’Ente locale titolare del tributo, e quindi occorre formulare un’apposita istanza di rimborso Imu al Comune del luogo ove è ubicato l’immobile per il quale è avvenuto il versamento in eccesso o non dovuto.

La maggior parte dei Comuni utilizza appositi moduli da compilare con i dati richiesti per formulare la richiesta di rimborso; il loro utilizzo non è tassativo, e si può scrivere la domanda in forma libera, ma nell’istanza di rimborso Imu bisogna sempre specificare le seguenti informazioni:

  • generalità del richiedente, codice fiscale, indirizzo ed eventuale recapito telefonico e casella e-mail;
  • annualità per le quali viene richiesto il rimborso;
  • dati identificativi dell’immobile (indirizzo ed estremi catastali);
  • ammontare dell’imposta versata in eccesso per ogni annualità considerata (è bene allegare le fotocopie dei versamenti eseguiti);
  • importo chiesto a rimborso e motivazioni della richiesta;
  • Iban del conto corrente sul quale si desidera ricevere il rimborso.

Va precisato che il rimborso deve essere riconosciuto ed accreditato entro 180 giorni dalla richiesta, con l’aggiunta degli interessi, nella misura determinata da ciascun Comune nei propri regolamenti, con il limite massimo di 3 punti percentuali di differenza rispetto al tasso di interesse legale nazionale.

Approfondimenti

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Pubblicato : 4 Novembre 2022 08:00