Come cambia il tasso degli interessi legali nel 2024?
Dal 2024, il tasso legale degli interessi sarà dimezzato: ecco cosa significa per i cittadini.
A partire dal 1° gennaio 2024, il tasso legale degli interessi in Italia subirà una notevole riduzione, passando dal 5% al 2,5%. Questa variazione, disposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, è una conseguenza dell’aggiustamento periodico in base all’inflazione e ad altri fattori economici. Vediamo come questa modifica influirà sui crediti e altri aspetti legali.
Qual è la ragione del cambio del tasso legale degli interessi?
Il tasso legale degli interessi è collegato all’andamento del tasso di inflazione e al rendimento medio annuo dei titoli di Stato a breve termine. Questa correlazione, stabilita dall’articolo 1284 del Codice Civile, determina che i tassi siano rivisti annualmente dal MEF.
Come è cambiato il tasso legale negli ultimi anni?
Il tasso legale ha subito variazioni significative negli ultimi anni: era 1,25% nel 2022, 0,01% nel 2021 e 0,05% nel 2020. Dal 2023 è stato fissato al 5%, ma dal 2024 si dimezzerà, arrivando al 2,5%.
Cosa cambia con la riduzione dei tassi di interessi?
Ogni volta che una persona ha un debito, dal giorno successivo in cui è dovuto il pagamento iniziano a decorrere gli interessi. Ciò succede per tutti i crediti certi, liquidi ed esigibili cioè quelli già determinati nel loro importo e non soggetti a termini o condizioni. Questi crediti, per legge, producono interessi nella misura legale stabilita. Pertanto il debitore deve versare, oltre al capitale, anche gli interessi.
Se il credito nasce da un contratto, le parti possono concordare la misura degli interessi nel contratto stesso. Tuttavia, se questo non viene indicato, si applica il tasso di interesse legale, quello cioè determinato dalla legge che è appunto pari alla misura indicata annualmente dal Ministero dell’Economia.
Gli interessi però non sono dovuti solo sulle obbligazioni contrattuali ma anche sulle altre: si pensi a un soggetto che debba versare un risarcimento a un altro per un atto illecito: dal giorno stesso dell’illecito scattano anche gli interessi che decorrono finché il pagamento non viene effettuato.
Quando sono dovuti gli interessi legali?
Oltre che sui crediti liquidi, certi ed esigibili, il tasso legale si applica anche ali interessi compensativi ossia quelli che spettano al venditore sul prezzo pattuito anche se non ancora esigibile. Ciò succede quando il bene venduto produce frutti o altri proventi.
Forse il caso più emblematico di applicazione degli interessi legali è quello dei prestiti: una persona che deve restituire il capitale a un’altra – anche se a rate – è tenuto, per legge, a versargli anche gli interessi nella misura legale (salvo diversamente pattuito).
Anche gli interessi “moratori” (per pagamenti diversi da quelli da effettuare nell’ambito di transazioni commerciali, che sono stabiliti dal Dlgs 231/2002) sono dovuti, dal giorno della mora, nella misura legale, pur se non erano dovuti precedentemente e pur se il creditore non prova di aver subito alcun danno. Se tuttavia, prima della mora, erano dovuti interessi in misura superiore a quella legale, gli interessi moratori sono dovuti nella stessa superiore misura.
Come cambia il calcolo dell’usufrutto e della nuda proprietà?
Il calcolo del valore dell’usufrutto e della nuda proprietà, basato sul tasso legale degli interessi, sarà aggiornato. I coefficienti per questo calcolo, contenuti nel prospetto allegato al Dpr 131/1986, saranno rivisti in base alla nuova misura degli interessi legali.
-
Vaccino non obbligatorio senza consenso informato: c’è risarcimento?
2 giorni fa
-
Come fa il datore di lavoro a sapere il motivo della malattia?
4 giorni fa
-
Residenza persone fisiche: nuove regole
4 giorni fa
-
Quando è illegittimo il contratto a termine?
5 giorni fa
-
Proposta di acquisto casa legata alla concessione del mutuo
6 giorni fa