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Come aprire una farmacia

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(@carlos-arija-garcia)
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Chi può esserne il titolare, qual è il costo della licenza e dov’è possibile avviare questa attività in base alla popolazione.

Detto così potrebbe suonare un po’ male ma una delle attività che hanno il lavoro sicuramente garantito è quella della farmacia. Purtroppo per i pazienti e per fortuna per i farmacisti, i clienti non mancano mai. Non che chi avvia questo tipo di esercizio auguri il male agli altri, ci mancherebbe. Ma è un dato di fatto: la popolazione che invecchia e le nuove e vecchie malattie, specialmente quelle croniche, costringono a farvi visita con una certa frequenza. Ma come aprire una farmacia?

La sua gestione è tutelata dalla legge, proprio perché si tratta di un’attività particolarmente delicata e importante dal punto di vista sociale e sanitario. Ci vogliono, dunque, il possesso di determinati requisiti ed il rispetto del rapporto con il Sistema sanitario nazionale, disciplinato dalla Convenzione nazionale stipulata tra e Regioni e Federfarma. L‘accordo prevede un insieme di regole da osservare per garantire al cittadino di trovare sempre e ovunque, con facilità, una farmacia aperta in grado di fornire tutti i medicinali e i servizi occorrenti in caso di necessità.

Dov’è possibile aprire una farmacia?

Tenendo come riferimento la Convenzione appena citata e la normativa in vigore, è possibile aprire una farmacia privata tenendo conto di un criterio demografico: il luogo deve avere almeno 3.300 abitanti. Significa che in una città di 10mila abitanti sarà possibile aprire tre farmacie.

L’attività può essere avviata in una sede vacante (quindi dove non c’è già una farmacia) o prendendo in gestione un’attività già avviata.

Questi vincoli possono essere superati aprendo una farmacia comunale. A tal fine, però, occorre superare un concorso specifico.

Chi può aprire una farmacia?

Secondo la legge, il titolare di una farmacia non deve essere per forza un farmacista. Deve avere questo titolo, però, chi si occupa della vendita dei medicinali.

Significa che chi si trova a capo della società costituita per la gestione dell’attività può non essere titolato, mentre, dal punto di vista operativo, chi sta dietro al bancone e si occupa della somministrazione dei farmaci deve avere una laurea in Farmacia o in Chimica e tecnologie farmaceutiche, regolarmente iscritto all’ordine professionale di competenza.

Ogni socio di farmacia che opera in forma di società di capitali può essere in possesso di più licenze. Tuttavia, la società titolare di una farmacia non può controllare oltre il 20% del totale delle farmacie su base regionale.

Lo statuto della società ed ogni successiva variazione devono essere comunicati alla Federazione degli ordini dei farmacisti italiani entro 60 giorni dalla data dell’autorizzazione alla gestione dell’attività. A comunicazione deve essere inviata anche all’Asl, all’Ordine provinciale dei farmacisti e all’assessore alla sanità della Regione competente per territorio.

Cosa serve per aprire una farmacia?

Per l’apertura della farmacia bisogna costituire una società individuale, in nome collettivo (snc) o a più persone organizzate in una società cooperativa a responsabilità limitata (scarl). Ci sarà, poi, da acquistare la licenza specifica. A tal proposito, e dovendo rispettare il requisito demografico sopra citato, la disponibilità delle licenze è regolamentata da appositi bandi pubblicati periodicamente sulla Gazzetta ufficiale.

Dal punto di vista operativo, per ottenere l‘autorizzazione del ministero della Salute alla vendita dei medicinali bisogna inoltrare la domanda al Ministero per ottenere il codice di tracciabilità del farmaco, mentre per la messa in commercio di integratori, prodotti per l’igiene o cosmetici – vale a dire, i prodotti acquistabili in farmacia che non sono medicinali – è necessario rivolgersi allo Sportello unico delle attività produttive del proprio Comune di residenza.

È anche obbligatorio richiedere all’Asl competente per territorio la concessione sanitaria per l’esercizio farmaceutico.

Il Pnrr ha previsto dei bandi speciali per le farmacie rurali, con l’obiettivo di renderle in grado di ampliare la gamma dei servizi sanitari offerti alla popolazione, in particolare in aree marginalizzate. Al bando hanno potuto partecipare le attività che operano in Comuni e centri abitati con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti.

Quanto costa aprire una farmacia?

Il costo della licenza per aprire una farmacia dipende da diversi fattori: quello storico, la redditività, l’ubicazione e le possibilità di crescita.

Secondo i dati forniti dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, mediamente una licenza può avere un costo intorno ai 100mila euro, fino anche a qualche milione per esercizi che sono posizionati in luoghi strategici delle grandi città.

Oltre al costo della licenza vanno aggiunti anche quelli dell’affitto o dell’acquisto del locale, delle apparecchiature tecnologiche, comprensive di computer e software gestionali, dei primi ordinativi in base alla grandezza della farmacia, e quelli relativi all’eventuale personale impiegato.

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Pubblicato : 19 Febbraio 2023 18:30