I metodi legali per abbattere il valore dei depositi bancari o postali e ottenere un Isee più basso.
Ebbene sì: l’Isee comprende anche i soldi depositati in banca o alla Posta, e, dopo alcuni anni di pratica, questa verità è entrata nella testa (ma non nel cuore) degli italiani, che giocoforza sono costretti a indicare il valore della giacenza media sul conto nell’anno di riferimento.
Come tutti sanno, dal valore dell’Isee dipendono numerose prestazioni assistenziali, quindi bisogna sapere come abbassare la giacenza media sul conto per prevenire il rischio di perdere queste agevolazioni. Abbiamo detto prevenire, non evitare, perché la giacenza media si misura con riferimento all’intero anno concluso, quindi non è più possibile intervenire oltre il 31 dicembre, quando i conteggi sono definitivamente fatti, ma bisogna agire durante l’annualità considerata.
Infatti non ha senso svuotare il conto corrente, prelevando tutta o quasi la somma disponibile in prossimità della scadenza del 31 dicembre, perché la giacenza media opera in maniera del tutto diversa dal saldo di fine anno ed è stata introdotta proprio per prevenire “furbate” di questo genere. Con la giacenza media si sommano i soldi presenti ogni giorno dell’anno sul conto – il saldo giornaliero – e si divide il risultato per 365, indipendentemente dai giorni in cui sono state fatte effettivamente operazioni di prelievo o versamento (se il conto fosse in rosso, cioè in negativo, per determinati periodi, in quelle giornate verrà preso il valore convenzionale zero).
Le cose vengono complicate dal fatto che la giacenza media viene calcolata e comunicata dalla banca, o da Poste italiane, solo al termine dell’anno di riferimento, mentre noi abbiamo necessità di conoscerla in anticipo, dunque in corso d’anno, mentre i valori si stanno formando; quindi dobbiamo essere un po’ ragionieri e pronti a svolgere qualche calcolo per capire che importo stiamo raggiungendo e come è possibile non farlo crescere ulteriormente o, meglio ancora, abbatterlo drasticamente, con i metodi che ti esporremo. Ogni media, semplice o ponderata, è formata da una serie di valori che la compongono, perciò l’incidenza sul totale potrà essere maggiore o minore a seconda del peso del singolo membro in rapporto al numero complessivo.
Ci sono, quindi, degli escamotage che possono essere utilizzati per abbassare la giacenza media sul conto, e te li illustreremo in questo articolo. Ti premettiamo che la Dsu (dichiarazione sostitutiva unica) necessaria per elaborare l’Isee non può e non deve essere mendace nelle indicazioni che l’interessato deve fornire, e non solo per il rischio di commettere reato, ma anche perché, dal 2015, le banche e Poste Italiane comunicano periodicamente i dati delle giacenze medie dei conti correnti all’Agenzia delle Entrate, che a sua volta è interfacciata telematicamente con gli archivi dell’Inps che gestisce gli Isee; quindi le bugie avrebbero le gambe corte e sarebbero presto scoperte.
Fare investimenti
Esiste una serie di investimenti finanziari che non rientrano nel calcolo dell’Isee: in particolare, si tratta:
- delle polizze di assicurazione sulla vita, propria o di un familiare, se non possono essere riscattate alla data del 31 dicembre dell’anno di riferimento, altrimenti, se c’è la possibilità di liquidare l’importo, vanno dichiarate ai fini Isee;
- degli accantonamenti nei fondi di previdenza complementare: sono i cosiddetti «fondi aperti», o piani pensione individuali (Pip), che servono a costruire la propria pensione integrativa.
In entrambi i casi, i versamenti fatti usciranno dal conto corrente e sarà abbassata la disponibilità finanziaria, e dunque la giacenza media, specialmente se avvengono nei primi mesi dell’anno.
Emettere assegni circolari
Se il correntista richiede alla propria banca l’emissione di uno o più assegni circolari – a favore di una persona di fiducia, ma si può fare anche in favore di se stessi, con la formula «m.m.», che significa me medesimo – la somma riportata in questi titoli verrà prelevata, al momento stesso dell’emissione, dalla disponibilità presente sul conto corrente, che così risulterà notevolmente abbassata. L’assegno circolare vale tre anni e può essere revocato prima della scadenza.
Cointestare il conto corrente
Se il conto corrente è cointestato il peso delle somme depositate si suddivide tra i vari cointestatari in quote ideali (ad esempio, se sono due, il 50% ciascuno). Questo risulta ininfluente, ai fini del calcolo della giacenza media per l’Isee, se i cointestatari appartengono al medesimo nucleo familiare (come nel classico caso di marito e moglie), ma può diventare rilevante se si cointesta il conto con una persona che non fa parte del proprio stato di famiglia: in quel caso la sua quota non rientrerà nel valore da inserire nella Dsu. Questa persona potrà essere, a seconda dei casi, un parente non stretto e non convivente, oppure anche un amico fidato.
Separarsi
Due coniugi possono separarsi, consensualmente o giudizialmente, e in tal modo ognuno di essi avrà una situazione distinta ai fini dell’Isee. Tieni presente che il regime patrimoniale della famiglia (comunione o separazione dei beni) non incide affatto su questo aspetto, perché il calcolo dei redditi valevoli ai fini Isee non cambia: solo con la separazione coniugale è possibile mettere uno spartiacque nei rispettivi patrimoni, e dunque anche nei conti correnti su cui vengono elaborate le giacenze medie.
L’Inps, però, pone molta attenzione al fenomeno delle “finte separazioni“, che vengono facilmente scoperte quando i coniugi separati continuano, senza alcuna ragionevole spiegazione, a vivere sotto lo stesso tetto, e allora contesta la simulazione della separazione.
Approfondimenti
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